La città
Bosco: chiusa la gara, ora si attende la commissione
Un anno di tempo per la realizzazione del progetto. Ma ci sono tanti "forse"
Gravina - martedì 29 ottobre 2019
Lo scorso 15 ottobre sono stati chiusi i termini per la presentazione delle offerte alla gara internazionale per il recupero delle acque reflue da destinare alle operazioni antincendio del bosco Difesa Grande". Un progetto da cinque milioni di euro di fondi regionali per cui Palazzo di città si è fatto carico dell'iniziale studio di fattibilità inserendo tra le spese del 2019 altri 450.000 euro di progettazione definitiva "da finanziare con fondi comunali se la Regione Puglia non si farà carico dell'intero progetto".
Chiusi i termini, da Palazzo di città a domanda precisa: "Quante offerte sono pervenute?" rispondono: "Più di una e meno di cinque". Evidentemente troppo poche per una gara internazionale. Secondo i soliti ben informati, invece, le offerte sarebbero tre e provenienti tutte dai confini regionali. Adesso la palla passa alla commissione tecnica che dovrà valutare le offerte.
Incerti i tempi per la realizzazione dell'opera se si considera che "occorrono almeno tre mesi per chiudere le procedure di gara e almeno sei mesi per la progettazione definitiva e l'acquisizione di tutte le autorizzazioni "spiega a Gravinalife Felice Lafabiana, delegato in giunta al bosco Difesa Grande. "E' prematuro azzardare i tempi per la realizzazione di un'opera così importante che ha bisogno di un numero notevole di autorizzazioni oltre che di una progettazione che prevede un'imponente fase di studio – continua l'assessore sottolineando "che l'amministrazione vigilerà sull'intero procedimento".
I tempi in effetti sono imponenti almeno quanto lo è progetto se si considera che a seguire il progetto definitivo ci sarà tutta la fase dedicata al "progetto esecutivo" per cui solo in un secondo momento l'amministrazione comunale potrà riservarsi di affidare ai medesimi progettisti per ridurre i tempi di messa in opera del progetto stesso.
"La certezza è che vogliamo realizzare questa importante opera e non perdere il finanziamento regionale" assicura Lafabiana mentre l'assessore alla opere pubbliche Aldo Dibattista ricorda gli "importanti suggerimenti emersi durante l'incontro pubblico e di cui sicuramente amministrazione e progettisti terranno conto". Tutto da decidere, dunque. Le certezza, ad oggi, sono due: la prima è che nell'estate 2020 il progetto sarà ancora su carta. La seconda è che la gara internazionale è rimasta nei confini di casa nostra.
Antonella Testini
Chiusi i termini, da Palazzo di città a domanda precisa: "Quante offerte sono pervenute?" rispondono: "Più di una e meno di cinque". Evidentemente troppo poche per una gara internazionale. Secondo i soliti ben informati, invece, le offerte sarebbero tre e provenienti tutte dai confini regionali. Adesso la palla passa alla commissione tecnica che dovrà valutare le offerte.
Incerti i tempi per la realizzazione dell'opera se si considera che "occorrono almeno tre mesi per chiudere le procedure di gara e almeno sei mesi per la progettazione definitiva e l'acquisizione di tutte le autorizzazioni "spiega a Gravinalife Felice Lafabiana, delegato in giunta al bosco Difesa Grande. "E' prematuro azzardare i tempi per la realizzazione di un'opera così importante che ha bisogno di un numero notevole di autorizzazioni oltre che di una progettazione che prevede un'imponente fase di studio – continua l'assessore sottolineando "che l'amministrazione vigilerà sull'intero procedimento".
I tempi in effetti sono imponenti almeno quanto lo è progetto se si considera che a seguire il progetto definitivo ci sarà tutta la fase dedicata al "progetto esecutivo" per cui solo in un secondo momento l'amministrazione comunale potrà riservarsi di affidare ai medesimi progettisti per ridurre i tempi di messa in opera del progetto stesso.
"La certezza è che vogliamo realizzare questa importante opera e non perdere il finanziamento regionale" assicura Lafabiana mentre l'assessore alla opere pubbliche Aldo Dibattista ricorda gli "importanti suggerimenti emersi durante l'incontro pubblico e di cui sicuramente amministrazione e progettisti terranno conto". Tutto da decidere, dunque. Le certezza, ad oggi, sono due: la prima è che nell'estate 2020 il progetto sarà ancora su carta. La seconda è che la gara internazionale è rimasta nei confini di casa nostra.
Antonella Testini