Cronaca
Bosco Difesa Grande: domato l'incendio
Restano le polemiche sul rogo divampato nei giorni scorsi. SEL: "Si poteva e doveva fare di più"
Gravina - venerdì 6 luglio 2012
19.45
"Una volta ero disperato, e un mio amico mi disse: sorridi, potrebbe andar peggio! Così sorrisi, e naturalmente andò peggio".
Il famoso aneddoto di Groucho Marx accorre in nostro aiuto per descrivere la situazione del Bosco Difesa Grande. Dopo aver tirato più di un sospiro di sollievo all'indomani dello spegnimento del rogo che ha dimezzato il polmone verde della provincia, ci risiamo. Il Bosco brucia ancora. La legge di Murphy colpisce nuovamente. E' proprio vero, se qualcosa può andare storto allora lo farà.
Per fortuna, il rogo divampato nel primo pomeriggio di oggi sembra essere stato domato grazie all'intervento del Corpo Forestale, delle squadre Arif, dei CTA (coordinamenti territoriali per l'ambiente) di Altamura e della Polizia Municipale, nonché di due aerei fire boss e di un canadair. Pochi gli ettari interessati dall'incendio, niente a che vedere con il disastro ambientale consumatosi fino a martedì. Ma al riguardo non sembrano placarsi le polemiche.
L'incendio si poteva evitare? L'emergenza poteva essere gestita meglio? Sono in molti a porsi queste domande. "Sicuramente, si doveva e si poteva fare di più per evitare che ciò accadesse. Nessuno ha compreso la gravità e le dimensioni del rogo. Nessuno ha convocato l'unità di crisi da subito. Siamo sempre convinti che ci siano state gravi responsabilità da parte di chi doveva coordinare e gestire l'emergenza. Perché l'unità di crisi è stata convocata il martedì quando l'incendio è scoppiato il sabato pomeriggio?" Questo il nocciolo del pensiero del gruppo consiliare gravinese di Sel.
Ma c'è anche chi, invece di tentare di stabilire responsabilità di chicchessia, avanza possibili soluzioni. Il compito propositivo spetta, in questo caso, all'associazione "Orgoglio Gravinese". "Innanzitutto sarebbe necessario creare un tavolo permanente per un coordinamento costante tra Regione Puglia, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Protezione Civile e Volontari", dicono da "Orgoglio Gravinese", aggiungendo: "Altri interventi utili alla prevenzione in tema di incendi, secondo l'associazione, potrebbero essere la realizzazione di una mappatura completa dell'area boschiva, la costruzione di una pista d'atterraggio per i canadair ed il trasferimento della sede dei Vigili del Fuoco a Gravina. Risulta soprattutto necessario vincolare l'intera superficie boschiva assicurandosi che la sola ed unica destinazione d'uso rimanga quella di Bosco Comunale, valorizzandone le sue risorse naturali ed evitando speculazioni e business a forte impatto ambientale".
A questo punto non resta che attendere. E sperare che qualcosa cambi, in meglio, prima del prossimo incendio.
Il famoso aneddoto di Groucho Marx accorre in nostro aiuto per descrivere la situazione del Bosco Difesa Grande. Dopo aver tirato più di un sospiro di sollievo all'indomani dello spegnimento del rogo che ha dimezzato il polmone verde della provincia, ci risiamo. Il Bosco brucia ancora. La legge di Murphy colpisce nuovamente. E' proprio vero, se qualcosa può andare storto allora lo farà.
Per fortuna, il rogo divampato nel primo pomeriggio di oggi sembra essere stato domato grazie all'intervento del Corpo Forestale, delle squadre Arif, dei CTA (coordinamenti territoriali per l'ambiente) di Altamura e della Polizia Municipale, nonché di due aerei fire boss e di un canadair. Pochi gli ettari interessati dall'incendio, niente a che vedere con il disastro ambientale consumatosi fino a martedì. Ma al riguardo non sembrano placarsi le polemiche.
L'incendio si poteva evitare? L'emergenza poteva essere gestita meglio? Sono in molti a porsi queste domande. "Sicuramente, si doveva e si poteva fare di più per evitare che ciò accadesse. Nessuno ha compreso la gravità e le dimensioni del rogo. Nessuno ha convocato l'unità di crisi da subito. Siamo sempre convinti che ci siano state gravi responsabilità da parte di chi doveva coordinare e gestire l'emergenza. Perché l'unità di crisi è stata convocata il martedì quando l'incendio è scoppiato il sabato pomeriggio?" Questo il nocciolo del pensiero del gruppo consiliare gravinese di Sel.
Ma c'è anche chi, invece di tentare di stabilire responsabilità di chicchessia, avanza possibili soluzioni. Il compito propositivo spetta, in questo caso, all'associazione "Orgoglio Gravinese". "Innanzitutto sarebbe necessario creare un tavolo permanente per un coordinamento costante tra Regione Puglia, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Protezione Civile e Volontari", dicono da "Orgoglio Gravinese", aggiungendo: "Altri interventi utili alla prevenzione in tema di incendi, secondo l'associazione, potrebbero essere la realizzazione di una mappatura completa dell'area boschiva, la costruzione di una pista d'atterraggio per i canadair ed il trasferimento della sede dei Vigili del Fuoco a Gravina. Risulta soprattutto necessario vincolare l'intera superficie boschiva assicurandosi che la sola ed unica destinazione d'uso rimanga quella di Bosco Comunale, valorizzandone le sue risorse naturali ed evitando speculazioni e business a forte impatto ambientale".
A questo punto non resta che attendere. E sperare che qualcosa cambi, in meglio, prima del prossimo incendio.