Palazzo di città
Bosco: entra nel vivo il progetto per il recupero delle acque reflue
Al via la gara per la progettazione dell’opera
Gravina - sabato 14 settembre 2019
Affidare i servizi di progettazione, compresi i rilievi e indagini oltre alla stesura di relazione archeologica, geologica e agronomica; coordinamento della sicurezza, direzione lavori, disbrigo delle attività tecnico e amministrative per il rilascio di tutti i pareri e le autorizzazione finalizzare alla realizzazione delle opere per il recupero delle acque reflue da utilizzare nelle operazioni antincendio del Bosco Difesa Grande.
Questo l'obiettivo della gara europea aperta dal Comune di Gravina sul portale Empulia per un valore complessivo di 450.000 euro da finanziare con fondi regionali. La presentazione delle offerte avverrà solo per via telematica e fino al prossimo 15 ottobre.
Il progetto annunciato a fine estate 2017 dall'allora assessore regionale Filippo Caracciolo mira alla realizzazione di un sistema idraulico per il riutilizzo delle acque piovane con cui irrorare il bosco ed evitare il divampare di incendi pericolosissimi come accaduto negli scorsi anni.
Il progetto definito "faraonico" prevede l'utilizzo e l'impiego costante di acqua per l'intero periodo estivo (per circa 3 mesi) da "irrorare" lungo i sentieri del bosco con l'utilizzo di migliaia di irrigatori a scomparsa. Una fitta rete di condotte (circa 50 Km. di cui 32 km in pieno bosco) gestita in loco da alcuni responsabili del progetto grazie alla preventiva ristrutturazione della Caserma Guardie Bosco Comunale.
L'opera considerata di forte impatto ambientale è già stata oggetto di uno studio di fattibilità effettuato da tecnici esterni rispetto alla pianta organica comunale che tuttavia hanno messo nero su bianco che "il progetto è ascrivibile alle seguenti categorie di opere, ammissibili e auspicabili: sistemazioni idrauliche e opere di difesa inserite in un organico progetto esteso all'intera unità idrografica che utilizzino materiali e tecnologie della ingegneria naturalistica, che siano volti alla riqualificazione degli assetti ecologici e paesaggistici dei luoghi ; realizzazione di opere infrastrutturali a rete interrate pubbliche e/o di interesse pubblico, a condizione che siano di dimostrata assoluta necessità e non siano localizzabili altrove; realizzazione di sistemi di affinamento delle acque reflue attraverso tecniche di lagunaggio e fitodepurazione anche ai fini del loro riciclo o del recapito nei corsi d'acqua episodici; realizzazione di strutture facilmente rimovibili di piccole dimensioni per attività connesse al tempo libero, realizzate in materiali ecocompatibili, che non compromettano i caratteri dei luoghi, non comportino la frammentazione dei corridoi di connessione ecologica e l'aumento di superficie impermeabile, prevedendo idonee opere di mitigazione degli impatti".
Dodici mesi per la realizzazione delle opere.
Questo l'obiettivo della gara europea aperta dal Comune di Gravina sul portale Empulia per un valore complessivo di 450.000 euro da finanziare con fondi regionali. La presentazione delle offerte avverrà solo per via telematica e fino al prossimo 15 ottobre.
Il progetto annunciato a fine estate 2017 dall'allora assessore regionale Filippo Caracciolo mira alla realizzazione di un sistema idraulico per il riutilizzo delle acque piovane con cui irrorare il bosco ed evitare il divampare di incendi pericolosissimi come accaduto negli scorsi anni.
Il progetto definito "faraonico" prevede l'utilizzo e l'impiego costante di acqua per l'intero periodo estivo (per circa 3 mesi) da "irrorare" lungo i sentieri del bosco con l'utilizzo di migliaia di irrigatori a scomparsa. Una fitta rete di condotte (circa 50 Km. di cui 32 km in pieno bosco) gestita in loco da alcuni responsabili del progetto grazie alla preventiva ristrutturazione della Caserma Guardie Bosco Comunale.
L'opera considerata di forte impatto ambientale è già stata oggetto di uno studio di fattibilità effettuato da tecnici esterni rispetto alla pianta organica comunale che tuttavia hanno messo nero su bianco che "il progetto è ascrivibile alle seguenti categorie di opere, ammissibili e auspicabili: sistemazioni idrauliche e opere di difesa inserite in un organico progetto esteso all'intera unità idrografica che utilizzino materiali e tecnologie della ingegneria naturalistica, che siano volti alla riqualificazione degli assetti ecologici e paesaggistici dei luoghi ; realizzazione di opere infrastrutturali a rete interrate pubbliche e/o di interesse pubblico, a condizione che siano di dimostrata assoluta necessità e non siano localizzabili altrove; realizzazione di sistemi di affinamento delle acque reflue attraverso tecniche di lagunaggio e fitodepurazione anche ai fini del loro riciclo o del recapito nei corsi d'acqua episodici; realizzazione di strutture facilmente rimovibili di piccole dimensioni per attività connesse al tempo libero, realizzate in materiali ecocompatibili, che non compromettano i caratteri dei luoghi, non comportino la frammentazione dei corridoi di connessione ecologica e l'aumento di superficie impermeabile, prevedendo idonee opere di mitigazione degli impatti".
Dodici mesi per la realizzazione delle opere.