La città
Regione e Soprintendenza parlano di Botromagno
Diventerà uno dei tre poli di eccellenza archeologica della Puglia?
Gravina - giovedì 31 ottobre 2013
09.15
La zona archeologica di Botromagno candidata ad essere uno dei tre poli di eccellenza archeologica della Puglia.
E' questo il risultato dell'incontro che si è tenuto martedì mattina presso l'assessorato alla qualità del territorio della Regione Puglia a cui hanno partecipato Angela Barbanente, il sovrintendente ai beni archeologici della Puglia, Luigi La Rocca e l'assessore municipale Laura Marchetti.
Intento primario dell'incontro era quello di presentare un primo progetto, quantificato in alcune decine di migliaia di euro, per il ripristino della zona di Botromagno in previsione della visita a Gravina degli ispettori UNESCO, in programma per metà novembre. Un'operazione di pulizia e di ripristino degli antichi camminamenti, dei muretti a secco e della cartellonistica già presente sul sito per mostrare la zona archeologica agli ispettori.
Durante la riunione, però, il sovrintendente La Rocca ha avanzato la proposta di candidare l'intera zona archeologica di Botromagno ai fondi regionali FAS 2013/2020. Si tratterebbe di 16 milioni di euro che andrebbero distribuiti sostanzialmente su tre zone di eccellenza archeologica della Puglia. Gravina potrebbe così rientrare tra queste, insieme ad Egnazia e Monte Sannace.
"La risposta della Regione e della Soprintendenza è stata ottima e sono molto contenta dei risultati ottenuti", spiega l'assessore Marchetti, "ora per prima cosa bisogna occuparsi, nel giro di una decina di giorni, della pulizia dell'area. Poi - continua - bisognerà realizzare, insieme ad un gruppo di lavoro che istituiremo, un progetto valido e molto più ampio, da candidare ai fondi FAS". Per la prossima settimana è già previsto un nuovo incontro con la Sovrintendenza per discutere l'idea progettuale. I tempi di realizzazione, a detta dell'assessore, saranno brevissimi.
Botromagno rinascerà? A quanto pare sì.
E' questo il risultato dell'incontro che si è tenuto martedì mattina presso l'assessorato alla qualità del territorio della Regione Puglia a cui hanno partecipato Angela Barbanente, il sovrintendente ai beni archeologici della Puglia, Luigi La Rocca e l'assessore municipale Laura Marchetti.
Intento primario dell'incontro era quello di presentare un primo progetto, quantificato in alcune decine di migliaia di euro, per il ripristino della zona di Botromagno in previsione della visita a Gravina degli ispettori UNESCO, in programma per metà novembre. Un'operazione di pulizia e di ripristino degli antichi camminamenti, dei muretti a secco e della cartellonistica già presente sul sito per mostrare la zona archeologica agli ispettori.
Durante la riunione, però, il sovrintendente La Rocca ha avanzato la proposta di candidare l'intera zona archeologica di Botromagno ai fondi regionali FAS 2013/2020. Si tratterebbe di 16 milioni di euro che andrebbero distribuiti sostanzialmente su tre zone di eccellenza archeologica della Puglia. Gravina potrebbe così rientrare tra queste, insieme ad Egnazia e Monte Sannace.
"La risposta della Regione e della Soprintendenza è stata ottima e sono molto contenta dei risultati ottenuti", spiega l'assessore Marchetti, "ora per prima cosa bisogna occuparsi, nel giro di una decina di giorni, della pulizia dell'area. Poi - continua - bisognerà realizzare, insieme ad un gruppo di lavoro che istituiremo, un progetto valido e molto più ampio, da candidare ai fondi FAS". Per la prossima settimana è già previsto un nuovo incontro con la Sovrintendenza per discutere l'idea progettuale. I tempi di realizzazione, a detta dell'assessore, saranno brevissimi.
Botromagno rinascerà? A quanto pare sì.