Territorio
BPPB, arriva la resa dei conti
Presto una nuova governance dell'istituto bancario. Fissata al 21 settembre l'assemblea dei soci.
Gravina - giovedì 12 settembre 2013
11.10
È fissata al 21 settembre la data che darà un volto ai nuovi componenti del Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Al momento si conosce il loro numero: passeranno, se l'assemblea deciderà in tal senso, da 11 a 9.
L'appuntamento, che si preannuncia scottante non solo per il rinnovo della governance dell'istituto, ma anche per il quadro chiarificatore che sarà illustrato, si terrà ad Altamura presso il Centro Polifunzionale del Santuario della Madonna del Buoncammino.
Tanti nodi al pettine. Su tutto il rosso da circa 125 milioni di euro registrato nell'ultimo bilancio e portato a galla con un report della scorsa estate dagli ispettori della Banca d'Italia. A penalizzare i conti dell'istituto bancario murgiano, a quanto pare, la scelta di scommettere sugli sportelli bancari del nord Italia, in particolare su quelli acquistati dal Monte dei Paschi di Siena. E in queste ore convulse, con la Banca d'Italia che sarebbe tornata a richiedere pressantemente il rinnovo del Cda, il presidente Pasquale Caso avrebbe rassegnato le dimissioni, tuttavia respinte dal consiglio (al cui interno, proprio in vista dell'assemblea, vi sarebbero altri consiglieri dimissionari).
Sullo sfondo, la possibilità che la Popolare finisca nella cassaforte di altri istituti bancari, più solidi e meglio attrezzati sul mercato. Al momento solo ipotesi e suggestioni, che troveranno conferma o smentita nell'attesa assemblea sociale del 21 settembre. Potrebbero essere almeno un paio le liste in campo, di cui una ispirata dall'ex direttore generale (oggi numero due del gruppo Veneto Banca) Errico Ronzo.
L'appuntamento, che si preannuncia scottante non solo per il rinnovo della governance dell'istituto, ma anche per il quadro chiarificatore che sarà illustrato, si terrà ad Altamura presso il Centro Polifunzionale del Santuario della Madonna del Buoncammino.
Tanti nodi al pettine. Su tutto il rosso da circa 125 milioni di euro registrato nell'ultimo bilancio e portato a galla con un report della scorsa estate dagli ispettori della Banca d'Italia. A penalizzare i conti dell'istituto bancario murgiano, a quanto pare, la scelta di scommettere sugli sportelli bancari del nord Italia, in particolare su quelli acquistati dal Monte dei Paschi di Siena. E in queste ore convulse, con la Banca d'Italia che sarebbe tornata a richiedere pressantemente il rinnovo del Cda, il presidente Pasquale Caso avrebbe rassegnato le dimissioni, tuttavia respinte dal consiglio (al cui interno, proprio in vista dell'assemblea, vi sarebbero altri consiglieri dimissionari).
Sullo sfondo, la possibilità che la Popolare finisca nella cassaforte di altri istituti bancari, più solidi e meglio attrezzati sul mercato. Al momento solo ipotesi e suggestioni, che troveranno conferma o smentita nell'attesa assemblea sociale del 21 settembre. Potrebbero essere almeno un paio le liste in campo, di cui una ispirata dall'ex direttore generale (oggi numero due del gruppo Veneto Banca) Errico Ronzo.