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La città

Branchi di cani randagi per le vie di Gravina

L'assessore Grillo: “Mercoledì nuove operazioni di accalappiamento”. Lontano il canile rifugio.

Non conosce rimedi la piaga del randagismo. "Nonostante le numerose segnalazioni, questa mattina nei pressi di Via Maurizio Lettieri, angolo via Silvium, si è riscontrata la numerosa presenza di cani randagi come da foto che allego alla presente e che continuano a creare numerosi disagi ai cittadini del quartiere suddetto", scrive alla redazione un residente nella zona. Una voce stanca e insieme decisa a gridare "basta". Una tra le tante. Via Lettieri come altre strade gravinesi sono troppo spesso invase da branchi di randagi. A spandere una nube di disapprovazione le foto qui di seguito, emblematiche di un fenomeno che non accenna a diminuire.

"Proprio le numerose segnalazioni ci hanno indotto ad organizzare per mercoledì 9 gennaio una operazione di accalappiamento straordinaria di una serie di cani randagi, con annessa sterilizzazione", spiega Maddalena Grillo, assessore all'ambiente con delega al randagismo. In più, "manca davvero poco all'apertura del canile sanitario, grazie al quale quei cani che si aggirano per le strade potranno essere facilmente sterilizzati, bloccando così la moltiplicazione dei randagi". D'altronde, "quei cani fanno anche da barriera contro l'ingresso in paese di nuovi randagi. Quindi che sia chiaro, non tutti i cani sono pericolosi. E soprattutto non tutti i randagi sarebbero da rinchiudere", continua l'assessore.

Se l'apertura del canile sanitario sembra essere ormai alle porte, essendo i lavori di completamento della struttura ripresi agli inizi di dicembre, le attese appaiono ancora troppo lunghe per la realizzazione di un canile rifugio. Nelle intenzioni dell'amministrazione Valente, al passo con le intenzioni delle precedenti amministrazioni, la volontà di realizzare in loco un canile rifugio. Considerando anche che il canile di Corato, che attualmente ospita i randagi gravinesi, è quasi saturo. "Per questo si sta verificando la possibilità di concretizzare presso un'area già individuata dalle precedenti amministrazioni e corrispondente a "Iazzo dei preti" un progetto di project financing per dar vita ad un canile rifugio", conclude la Grillo, senza sbilanciarsi sui tempi. Che a lume di naso potrebbero essere ben più lunghi di quelli già interminabili, che a far data dal 2009 stanno accompagnando la consegna alla città del canile sanitario.

10 fotoAncora randagi
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