La città
C.A.B.A.: tornano le speranze
Valente: “Ci stiamo muovendo per dare una sede all’associazione”. I lettori si schierano dalla parte del C.A.B.A.
Gravina - sabato 8 settembre 2012
11.32
Un sasso lanciato nel mare della rete ha indispettito gli internet nauti gravinesi.
Tutti contro l'amministrazione e a favore del C.A.B.A e del suo presidente, Urbano Lazzari, che qualche giorno fa proprio su Gravinalife dava l'annuncio della chiusura della sede dell'associazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Alla base del mesto epilogo, non problemi legati all'attività dell'associazione che conta una ventina di iscritti, tra ragazzi disabili, rispettivi genitori e adulti in carrozzina. Tutt'altro: "Non ci sono fondi". Di qui l'inevitabile decisione di abbassare definitivamente la saracinesca a partire dal primo ottobre.
Alla dichiarazione di Lazzari, uno scatto di rabbia morale ha rapito i lettori, tutti pronti a schierarsi dalla parte di chi non ha mai preteso dall'amministrazione cifre esorbitanti. Considerando, appunto, che l'affitto del locale di via Borgo 17, ammonta a 100 euro mensili.
In coda a chi confidava già nelle armi dell'opposizione, a mobilitarsi pare sia, invece, l'amministrazione. Però secondo un fastidioso stilema: prima di intervenire bisogna che qualcuno gridi al "caso"!
Se l' S.O.S. del C.A.B.A. contenuto in una lettera silenziosa e discreta inviata pochi mesi fa direttamente al primo cittadino era rimasto senza risposta, il sindaco Valente non poteva restare sordo anche all'annuncio ad alto impatto mediatico.
E così, già nella giunta di giovedì "è stato fatto un passaggio sulla questione", ha dichiarato il primo cittadino, asserendo inoltre di aver "dato mandato all'ufficio per i servizi sociali di effettuare una ricognizione sul territorio al fine di verificare l'esistenza di locali comunali da adibire all'associazione. Ci stiamo muovendo per permettere al C.A.B.A da sempre in prima linea per ridurre al massimo i disagi dei diversamente abili, di continuare ad operare attraverso una postazione fissa", ha concluso il sindaco, che sui tempi ha preferito glissare.
Con un sospiro di sollievo il C.A.B.A. ha accolto la buona novella, confidando in una felice conclusione della vicenda. "Un grazie va a tutti quelli che in questi giorni ci hanno sostenuto attraverso messaggi e commenti", ha commentato Lazzari, che già la prossima settimana incontrerà l'assessore ai servizi sociali.
E allora, meno 22 giorni alla chiusura della sede, o ad un semplice trasloco?
Tutti contro l'amministrazione e a favore del C.A.B.A e del suo presidente, Urbano Lazzari, che qualche giorno fa proprio su Gravinalife dava l'annuncio della chiusura della sede dell'associazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Alla base del mesto epilogo, non problemi legati all'attività dell'associazione che conta una ventina di iscritti, tra ragazzi disabili, rispettivi genitori e adulti in carrozzina. Tutt'altro: "Non ci sono fondi". Di qui l'inevitabile decisione di abbassare definitivamente la saracinesca a partire dal primo ottobre.
Alla dichiarazione di Lazzari, uno scatto di rabbia morale ha rapito i lettori, tutti pronti a schierarsi dalla parte di chi non ha mai preteso dall'amministrazione cifre esorbitanti. Considerando, appunto, che l'affitto del locale di via Borgo 17, ammonta a 100 euro mensili.
In coda a chi confidava già nelle armi dell'opposizione, a mobilitarsi pare sia, invece, l'amministrazione. Però secondo un fastidioso stilema: prima di intervenire bisogna che qualcuno gridi al "caso"!
Se l' S.O.S. del C.A.B.A. contenuto in una lettera silenziosa e discreta inviata pochi mesi fa direttamente al primo cittadino era rimasto senza risposta, il sindaco Valente non poteva restare sordo anche all'annuncio ad alto impatto mediatico.
E così, già nella giunta di giovedì "è stato fatto un passaggio sulla questione", ha dichiarato il primo cittadino, asserendo inoltre di aver "dato mandato all'ufficio per i servizi sociali di effettuare una ricognizione sul territorio al fine di verificare l'esistenza di locali comunali da adibire all'associazione. Ci stiamo muovendo per permettere al C.A.B.A da sempre in prima linea per ridurre al massimo i disagi dei diversamente abili, di continuare ad operare attraverso una postazione fissa", ha concluso il sindaco, che sui tempi ha preferito glissare.
Con un sospiro di sollievo il C.A.B.A. ha accolto la buona novella, confidando in una felice conclusione della vicenda. "Un grazie va a tutti quelli che in questi giorni ci hanno sostenuto attraverso messaggi e commenti", ha commentato Lazzari, che già la prossima settimana incontrerà l'assessore ai servizi sociali.
E allora, meno 22 giorni alla chiusura della sede, o ad un semplice trasloco?