Territorio
C'è più acqua negli invasi pugliesi
Ma l'emergenza non è ancora finita
Gravina - giovedì 8 marzo 2018
La pioggia degli ultimi 20 giorni ha riportato gli invasi lucani quasi ai livelli di 12 mesi fa.
E' questa la notizia positiva che emerge dai report di Acquedotto pugliese dove pur sottolineano che l'emergenza idrica non è finita ma la situazione sta lentamente tornando alla normalità.
Per ora, tuttavia, Aqp non ripristinerà l'erogazione ordinaria, anche se rispetto all'inizio della crisi i volumi di acqua immessi in rete sono aumentati.
A ieri, infatti, l'Acquedotto prelevava da invasi, sorgenti e pozzi circa 16.100 litri al secondo, pari al 95% della media mensile dello scorso decennio risparmiando il 5% in virtù della minore disponibilità di acqua negli invasi.
"I disagi avvertiti dagli utenti sono molto diminuiti rispetto ai mesi scorsi – spiegano dall'Ente - Questo perché la diga di Monte Cotugno, il più grande invaso in terra battuta d'Europa, negli ultimi giorni è cresciuto alla media di 5 millimetri al giorno arrivando ieri a 164 milioni di metri cubi, meno dei 199 di un anno fa ma decisamente meglio rispetto agli appena 50 milioni di metri cubi del 6 novembre scorso, quando le prospettive per la stagione estiva apparivano molto complicati. Il Pertusillo, la seconda diga per importanza, è salita a 100 milioni di metri cubi, lo stesso livello dello scorso anno (erano 99) e tre volte la disponibilità di novembre".
In questo contesto va anche considerato l'apporto che arriva da Conza della Campania, dove ci sono 45 milioni di metri cubi d'acqua da cui Aqp (grazie al nuovo potabilizzatore) ricava 850 litri al secondo da immettere in rete: lo scorso anno l'impianto non era ancora stato attivato. Allo stesso modo, le piogge cadute sul Salento hanno riattivato anche i pozzi artesiani che stanno fornendo 2.700 litri al secondo, in linea con l'apporto storico. Se non si torna all'apporto normale è insomma per preservare la riserva di Monte Cotugno (da cui viene prelevato il 20% in meno rispetto al solito) e in misura minore quella del Fortore, dove la riserva è ancora al 75% rispetto alla media storica.
La situazione comunque resta sotto controllo e anche dalla Regione Puglia si stanno valutando le prossime mosse per continuare a garantire acqua potabile al territorio anche in vista della prossima stagione estiva.
E' questa la notizia positiva che emerge dai report di Acquedotto pugliese dove pur sottolineano che l'emergenza idrica non è finita ma la situazione sta lentamente tornando alla normalità.
Per ora, tuttavia, Aqp non ripristinerà l'erogazione ordinaria, anche se rispetto all'inizio della crisi i volumi di acqua immessi in rete sono aumentati.
A ieri, infatti, l'Acquedotto prelevava da invasi, sorgenti e pozzi circa 16.100 litri al secondo, pari al 95% della media mensile dello scorso decennio risparmiando il 5% in virtù della minore disponibilità di acqua negli invasi.
"I disagi avvertiti dagli utenti sono molto diminuiti rispetto ai mesi scorsi – spiegano dall'Ente - Questo perché la diga di Monte Cotugno, il più grande invaso in terra battuta d'Europa, negli ultimi giorni è cresciuto alla media di 5 millimetri al giorno arrivando ieri a 164 milioni di metri cubi, meno dei 199 di un anno fa ma decisamente meglio rispetto agli appena 50 milioni di metri cubi del 6 novembre scorso, quando le prospettive per la stagione estiva apparivano molto complicati. Il Pertusillo, la seconda diga per importanza, è salita a 100 milioni di metri cubi, lo stesso livello dello scorso anno (erano 99) e tre volte la disponibilità di novembre".
In questo contesto va anche considerato l'apporto che arriva da Conza della Campania, dove ci sono 45 milioni di metri cubi d'acqua da cui Aqp (grazie al nuovo potabilizzatore) ricava 850 litri al secondo da immettere in rete: lo scorso anno l'impianto non era ancora stato attivato. Allo stesso modo, le piogge cadute sul Salento hanno riattivato anche i pozzi artesiani che stanno fornendo 2.700 litri al secondo, in linea con l'apporto storico. Se non si torna all'apporto normale è insomma per preservare la riserva di Monte Cotugno (da cui viene prelevato il 20% in meno rispetto al solito) e in misura minore quella del Fortore, dove la riserva è ancora al 75% rispetto alla media storica.
La situazione comunque resta sotto controllo e anche dalla Regione Puglia si stanno valutando le prossime mosse per continuare a garantire acqua potabile al territorio anche in vista della prossima stagione estiva.