La città
CABA in protesta: 9 associati rinunciano al diritto di voto
Valente: "Continueremo a cercare una sede per il comitato"
Gravina - sabato 23 maggio 2015
Alle tante promesse non mantenute, gli associati del CABA rispondono ora con i fatti.
Nove cittadini rimettono nelle mani del sindaco, Alesio Valente, le proprie tessere elettorali: esasperati, rinunciano al diritto di voto nel tentativo di dare un seguito alle loro richieste.
Da tre anni il Comitato per l'Abolizione delle Barriere Architettoniche chiede di avere una sede propria, e tante volte si è illuso di averne trovata una, ma ad oggi ancora nulla. "In varie occasioni, ci ha comunicato la possibilità di utilizzare dei locali comunali, perché non siamo in grado di sostenere le spese per l'affitto", scrive al sindaco Urbano Lazzari, presidente del CABA Gravina. Da parte dell'associazione, regolarmente iscritta nell'elenco comunale, non sono mancate le proposte, nessuna però ha avuto esito positivo.
Alcun riscontro è giunto neppure dopo la concessione, da parte del consiglio d'istituto del circolo didattico "Savio-Fiore", ad utilizzare i locali del plesso "Tommaso Fiore" prima adibiti ad alloggio del custode.
Avere una sede operativa significherebbe dotare la comunità cittadina di un ufficio informa-handicap, oltre che un luogo dove riunirsi regolarmente per affrontare le varie problematiche del mondo della disabilità. Difficile "da nomadi" essere di supporto a tutti coloro "che hanno bisogno di consulenza, offerta gratuitamente dall'associazione, indispensabile per chi deve districarsi tra le leggi che tutelano i disabili".
"Non crediamo più nella politica che dice di operare per la comunità, ma lascia soli i soggetti più deboli e appartenenti ad una categoria protetta, da chi, non si sa", si legge ancora nella nota. Il sindaco Valente, contattato telefonicamente, si è detto amareggiato dall'accaduto. "Capisco il malessere ma considero questo gesto eccessivo", spiega, "la mia volontà è sempre stata quella di aiutare il CABA, chiedo solo di avere pazienza. Affidare locali comunali in comodato d'uso non è cosa semplice. Tantissime sono le associazioni che quotidianamente bussano alle nostre porte". E conclude: "La ricerca di una sede per il comitato è stata una questione già seguita dai vecchi assessori. Insieme alla nuova giunta, continueremo a cercare una soluzione".
Nove cittadini rimettono nelle mani del sindaco, Alesio Valente, le proprie tessere elettorali: esasperati, rinunciano al diritto di voto nel tentativo di dare un seguito alle loro richieste.
Da tre anni il Comitato per l'Abolizione delle Barriere Architettoniche chiede di avere una sede propria, e tante volte si è illuso di averne trovata una, ma ad oggi ancora nulla. "In varie occasioni, ci ha comunicato la possibilità di utilizzare dei locali comunali, perché non siamo in grado di sostenere le spese per l'affitto", scrive al sindaco Urbano Lazzari, presidente del CABA Gravina. Da parte dell'associazione, regolarmente iscritta nell'elenco comunale, non sono mancate le proposte, nessuna però ha avuto esito positivo.
Alcun riscontro è giunto neppure dopo la concessione, da parte del consiglio d'istituto del circolo didattico "Savio-Fiore", ad utilizzare i locali del plesso "Tommaso Fiore" prima adibiti ad alloggio del custode.
Avere una sede operativa significherebbe dotare la comunità cittadina di un ufficio informa-handicap, oltre che un luogo dove riunirsi regolarmente per affrontare le varie problematiche del mondo della disabilità. Difficile "da nomadi" essere di supporto a tutti coloro "che hanno bisogno di consulenza, offerta gratuitamente dall'associazione, indispensabile per chi deve districarsi tra le leggi che tutelano i disabili".
"Non crediamo più nella politica che dice di operare per la comunità, ma lascia soli i soggetti più deboli e appartenenti ad una categoria protetta, da chi, non si sa", si legge ancora nella nota. Il sindaco Valente, contattato telefonicamente, si è detto amareggiato dall'accaduto. "Capisco il malessere ma considero questo gesto eccessivo", spiega, "la mia volontà è sempre stata quella di aiutare il CABA, chiedo solo di avere pazienza. Affidare locali comunali in comodato d'uso non è cosa semplice. Tantissime sono le associazioni che quotidianamente bussano alle nostre porte". E conclude: "La ricerca di una sede per il comitato è stata una questione già seguita dai vecchi assessori. Insieme alla nuova giunta, continueremo a cercare una soluzione".