La città
Campetto di via Alfieri: terra di nessuno
Residenti e commercianti della zona tra erbacce, ratti e rifiuti. Urge pulizia!
Gravina - giovedì 7 giugno 2012
09.30
Sembrano risolversi, ma in realtà si ripropongono. Tante le questioni gravinesi che seguono questo ciclo.
Una tra tutte quella del campetto di via Alfieri, nei pressi della chiesa di San Felice, ricettacolo di ratti e vipere che si aggirano indisturbati tra le erbacce. Ogni anno.
Il manto erboso assomiglia ad una savana. Il campetto sembra terra di nessuno, la porta da calcetto seppure obsoleta, si intravede a stento tra quelle piante lunghe sinonimo di un anno di mancato sfalcio.
"Non è possibile. Questa zona è diventata un pascolo. Tra rifiuti e animali, ripulire il campetto è una emergenza. Qualche anno fa abbiamo anche raccolto delle firme, ma la situazione è la stessa ogni anno. E ora è diventata insostenibile. E poi non ha senso avere a Gravina un campetto inutilizzato. Se ne potrebbe fare, per esempio, un parco per bambini", dichiara Filomena Lasalandra, titolare di una attività commerciale sita proprio di fronte al campetto della vergogna.
"Asl o non asl, la priorità è che qualcuno intervenga", aggiunge Annamaria Sarsano, titolare di un'altra attività commerciale nella zona e residente nello stesso quartiere.
Ancora incerta la proprietà dell'area. Comune di Gravina e Asl in perenne "conflitto".
Ma i tempi per capire chi debba intervenire potrebbero costare caro a chi vive quotidianamente la zona.
Una tra tutte quella del campetto di via Alfieri, nei pressi della chiesa di San Felice, ricettacolo di ratti e vipere che si aggirano indisturbati tra le erbacce. Ogni anno.
Il manto erboso assomiglia ad una savana. Il campetto sembra terra di nessuno, la porta da calcetto seppure obsoleta, si intravede a stento tra quelle piante lunghe sinonimo di un anno di mancato sfalcio.
"Non è possibile. Questa zona è diventata un pascolo. Tra rifiuti e animali, ripulire il campetto è una emergenza. Qualche anno fa abbiamo anche raccolto delle firme, ma la situazione è la stessa ogni anno. E ora è diventata insostenibile. E poi non ha senso avere a Gravina un campetto inutilizzato. Se ne potrebbe fare, per esempio, un parco per bambini", dichiara Filomena Lasalandra, titolare di una attività commerciale sita proprio di fronte al campetto della vergogna.
"Asl o non asl, la priorità è che qualcuno intervenga", aggiunge Annamaria Sarsano, titolare di un'altra attività commerciale nella zona e residente nello stesso quartiere.
Ancora incerta la proprietà dell'area. Comune di Gravina e Asl in perenne "conflitto".
Ma i tempi per capire chi debba intervenire potrebbero costare caro a chi vive quotidianamente la zona.