La città
Parco San Felice: tra petizioni, pulci ed escrementi
Il suolo di proprietà della Asl potrebbe essere acquisito dal Comune. Cresce il disappunto dei residenti.
Gravina - domenica 4 agosto 2013
12.00
Un altro pezzo di verde che potrebbe essere restituito alla città ma che tarda ad essere bonificato, ormai da trent'anni.
Il parco san Felice, meglio conosciuto come campetto della "Caccia" o di via Alfieri, di proprietà della Asl, potrebbe essere acquisito dal Comune, il quale dovrebbe occuparsi del risanamento, o almeno queste sono le richieste degli abitanti della zona. Richieste accolte ma senza ancora una risposta, concreta e tangibile. "Ho parlato con l'assessore Marchetti e con il vicesindaco Gino Lorusso, che si sono impegnati a far sapere all'amministrazione comunale quella che è la nostra situazione", racconta un residente del quartiere. "Ad oggi però non si è saputo nulla". Spiega inoltre che lo stesso vicesindaco avrebbe preso in considerazione l'ipotesi di utilizzare il terreno: "Quando l'anno scorso si è incendiato il bosco avevano la necessità di impiantare alcuni alberi del vivaio forestale, perciò hanno pensato che avrebbero potuto farlo proprio nel nostro campo, a costo zero, rendendo così fruibile quella zona, alle pizzerie e al bar, creando magari anche un parco giochi per i bambini".
Per i più piccoli quella è ormai una zona off limits, sebbene il "campetto della Caccia" abbia un passato calcistico di tutto rispetto. A testimoniarlo non solo i racconti, ma anche una vecchia ed arrugginita porta. Trovano terreno fertile, invece, parassiti e deiezioni canine. Lo sanno bene i titolari delle pizzerie, del bar e del supermercato limitrofi, le quali all'unisono lamentano lo sgradevole odore che il campetto emana: "Quando l'aria è umida o quando piove", afferma il titolare della pizzeria "Artepizza", "purtroppo dal campetto arriva un odore nauseante di escrementi. Non si può andare avanti così, se ci facessero un parco giochi sarebbe positivo anche per tutte le attività nei dintorni". "Noi invece abbiamo avuto qualche problema con le lucertole", fanno il controcanto dalla pizzeria "Miseria e nobiltà": "Abbiamo chiuso tutto in modo tale che non possano entrare", dicono indicando i dehors e gli ombrelloni. Altrettanto racconta il titolare del supermercato "Punto spesa Elleffe": "E' pieno di zanzare, ci sono cani ed escrementi ovunque, ogni volta che l'erba cresce troppo, siamo costretti a fare una domanda scritta per farla tagliare. Abbiamo anche raccolto delle firme, tanto tempo fa, ma non è servito a niente, l'abbiamo anche fatto di recente".
Ad occuparsi dell'ultima petizione è stata l'associazione "Obiettivo giovani progetti e lavoro". Hanno raccolto circa settecento firme e dieci deleghe delle attività presenti nel quartiere: "Non è stato facile vincere la diffidenza di persone a cui è da trent'anni che si promettono delle cose che non sono mai state realizzate", commenta Angelo Denora. "Noi abbiamo parlato con il sindaco, ci ha spiegato che il suolo è di proprietà della Asl con la quale proverà a stipulare un accordo, una sorta di baratto con il quale verrebbero cedute due stanze del comune in cambio del terreno". L'associazione di Denora ha inoltre presentato un progetto: "Abbiamo pensato di suddividere il campo in aree, creando un campo da calcio, uno di bocce per gli anziani, una zona con il parco giochi e magari perchè no, si potrebbero anche organizzare degli eventi. Vogliamo creare un posto che sia adatto alle famiglie, ma siamo frenati dall'amministrazione".
Il parco san Felice, meglio conosciuto come campetto della "Caccia" o di via Alfieri, di proprietà della Asl, potrebbe essere acquisito dal Comune, il quale dovrebbe occuparsi del risanamento, o almeno queste sono le richieste degli abitanti della zona. Richieste accolte ma senza ancora una risposta, concreta e tangibile. "Ho parlato con l'assessore Marchetti e con il vicesindaco Gino Lorusso, che si sono impegnati a far sapere all'amministrazione comunale quella che è la nostra situazione", racconta un residente del quartiere. "Ad oggi però non si è saputo nulla". Spiega inoltre che lo stesso vicesindaco avrebbe preso in considerazione l'ipotesi di utilizzare il terreno: "Quando l'anno scorso si è incendiato il bosco avevano la necessità di impiantare alcuni alberi del vivaio forestale, perciò hanno pensato che avrebbero potuto farlo proprio nel nostro campo, a costo zero, rendendo così fruibile quella zona, alle pizzerie e al bar, creando magari anche un parco giochi per i bambini".
Per i più piccoli quella è ormai una zona off limits, sebbene il "campetto della Caccia" abbia un passato calcistico di tutto rispetto. A testimoniarlo non solo i racconti, ma anche una vecchia ed arrugginita porta. Trovano terreno fertile, invece, parassiti e deiezioni canine. Lo sanno bene i titolari delle pizzerie, del bar e del supermercato limitrofi, le quali all'unisono lamentano lo sgradevole odore che il campetto emana: "Quando l'aria è umida o quando piove", afferma il titolare della pizzeria "Artepizza", "purtroppo dal campetto arriva un odore nauseante di escrementi. Non si può andare avanti così, se ci facessero un parco giochi sarebbe positivo anche per tutte le attività nei dintorni". "Noi invece abbiamo avuto qualche problema con le lucertole", fanno il controcanto dalla pizzeria "Miseria e nobiltà": "Abbiamo chiuso tutto in modo tale che non possano entrare", dicono indicando i dehors e gli ombrelloni. Altrettanto racconta il titolare del supermercato "Punto spesa Elleffe": "E' pieno di zanzare, ci sono cani ed escrementi ovunque, ogni volta che l'erba cresce troppo, siamo costretti a fare una domanda scritta per farla tagliare. Abbiamo anche raccolto delle firme, tanto tempo fa, ma non è servito a niente, l'abbiamo anche fatto di recente".
Ad occuparsi dell'ultima petizione è stata l'associazione "Obiettivo giovani progetti e lavoro". Hanno raccolto circa settecento firme e dieci deleghe delle attività presenti nel quartiere: "Non è stato facile vincere la diffidenza di persone a cui è da trent'anni che si promettono delle cose che non sono mai state realizzate", commenta Angelo Denora. "Noi abbiamo parlato con il sindaco, ci ha spiegato che il suolo è di proprietà della Asl con la quale proverà a stipulare un accordo, una sorta di baratto con il quale verrebbero cedute due stanze del comune in cambio del terreno". L'associazione di Denora ha inoltre presentato un progetto: "Abbiamo pensato di suddividere il campo in aree, creando un campo da calcio, uno di bocce per gli anziani, una zona con il parco giochi e magari perchè no, si potrebbero anche organizzare degli eventi. Vogliamo creare un posto che sia adatto alle famiglie, ma siamo frenati dall'amministrazione".