La città
Candidatura Unesco: Gravina non rientra nella via Appia
Secondo il Ministero della Cultura passaggio dalla città “ipotetico”
Gravina - mercoledì 8 febbraio 2023
Gravina è stata esclusa dal tracciato della via Appia, "Regina Viarum". Dell'importante arteria che portava da Roma a Taranto e a Brindisi, di recente candidata a diventare patrimonio dell'Unesco, non ci sarebbe tracce evidenti nel territorio di Gravina.
A dirlo è stato il Ministero della Cultura che ha risposto ad una lettera invita dal Comune, che sollecitava il Ministero ad includere il territorio gravinese tra i 22 tratti della Regina Viarum selezionati.
Secondo quanto scritto dal Segretario Generale di Via Collegio Romano, "il territorio di Gravina non è stato ricompreso nei tratti selezionati in quanto il tracciato della Via Appia Claudia nel passaggio dalla regione Basilicata alla regione Puglia è ancora ipotetico". Anche perché- continuano dal Ministero- le prime evidenze archeologiche dell'antica strada si rinvengono nel territorio del Comune di Altamura.
Dal dicastero della cultura comunque si dicono convinti che, una volta riconosciuta la strada come patrimonio dell'umanità, i benefici ricadranno anche nelle aree adiacenti i tratti selezionati, "in un'ottica di integrazione territoriale".
Mera consolazione quest'ultima che non riduce la delusione e lo smacco ancora una volta subito dalla città. Una ingiustizia alla quale il sindaco – secondo il parere di molti- non dovrebbe soccombere senza provare tutte le strade per riuscire a far tornare sui propri passi il Ministero.
A dirlo è stato il Ministero della Cultura che ha risposto ad una lettera invita dal Comune, che sollecitava il Ministero ad includere il territorio gravinese tra i 22 tratti della Regina Viarum selezionati.
Secondo quanto scritto dal Segretario Generale di Via Collegio Romano, "il territorio di Gravina non è stato ricompreso nei tratti selezionati in quanto il tracciato della Via Appia Claudia nel passaggio dalla regione Basilicata alla regione Puglia è ancora ipotetico". Anche perché- continuano dal Ministero- le prime evidenze archeologiche dell'antica strada si rinvengono nel territorio del Comune di Altamura.
Dal dicastero della cultura comunque si dicono convinti che, una volta riconosciuta la strada come patrimonio dell'umanità, i benefici ricadranno anche nelle aree adiacenti i tratti selezionati, "in un'ottica di integrazione territoriale".
Mera consolazione quest'ultima che non riduce la delusione e lo smacco ancora una volta subito dalla città. Una ingiustizia alla quale il sindaco – secondo il parere di molti- non dovrebbe soccombere senza provare tutte le strade per riuscire a far tornare sui propri passi il Ministero.