La città
Canile sanitario: tutto pronto
Il Comune affida la gestione della struttura alla Lega del cane. E il canile rifugio?
Gravina - venerdì 1 marzo 2013
12.25
Il canile sanitario apre i battenti e a prendersi cura degli animali saranno le socie della Lega per la protezione del cane.
Dopo anni di battaglie e di proteste, finalmente le volontarie della Lega Nazionale per la Difesa del cane, da sempre attive sul territorio per tentare di salvare quanti più randagi possibili dalla fame, dalle malattie e dalle violenze che spesso vengono inflitte a queste povere bestie, saranno ora impegnate nella gestione del canile sanitario comunale dove dovranno anche occuparsi della pulizia della sala medica. A loro, l'amministrazione comunale provvederà a versare mensilmente un rimborso spese "ragguagliato al numero dei cani custoditi nella struttura in ragione dei costi vivi a sostenersi, nei limiti del pertinente stanziamento di bilancio".
Giunge così finalmente a termine una delle opere più annunciate degli ultimi anni. Era infatti il 2010 quando a furor di popolo l'allora assessore all'ambiente Vincenzo Artal annunciava la costruzione di un canile sanitario dove accogliere i cani randagi feriti e i cani da sottoporre a sterilizzazione. Il progetto fu approvato con delibera di giunta del 16 settembre 2010 e prevedeva "l'adeguamento funzionale di parte dell'immobile di proprietà comunale denominato ex mattatoio in canile sanitario". All'epoca, si disse, "pochi mesi e tutto sarà pronto", pronosticando tra le date per la consegna dell'opera i primi mesi del 2011. E invece di mesi ne sono passati molti di più per realizzare le opere di ammodernamento della struttura rispettando tutte le prescrizioni imposte dalla Asl che in diversi sopralluoghi aveva bollato con un niet l'apertura del canile. Ed a settembre 2012, dopo le ripetute proteste da parte degli ambientalisti, finalmente l'amministrazione ha provveduto ad affidare i lavori per il completamento della struttura.
Una volta aperto il canile avrà una capienza massima di 20 unità. I cani anagrafati e sterilizzati saranno coperti da polizza per eventuali danni. La struttura si compone di locali al piano terra che saranno adibiti ad uffici riservati al servizio veterinario della ASL ed in parte saranno occupati proprio dalle volontarie della Lega, quali uffici per l'aggiornamento dell'anagrafe canina, per incentivare l'adozione dei cani e per la custodia e gestione dei cani nel periodo pre e post intervento, oltre a un locale a piano terra già adibito a stalla temporanea per il mattatoio, da utilizzare quale ricovero pre e post operatorio dei cani assoggettati a sterilizzazione chirurgica.
Ora, in attesa che i cancelli del canile sanitario si spalanchino definitivamente, è forse opportuno ricordare che sempre nel lontano 2010 l'allora amministrazione Divella aveva deliberato la costruzione di un canile rifugio, previsto per legge in tutti i comuni italiani, dove ospitare in pianta stabile i tanti randagi che affollano le nostre periferie. Non sarà il caso di rispolverare anche quel progetto?
Dopo anni di battaglie e di proteste, finalmente le volontarie della Lega Nazionale per la Difesa del cane, da sempre attive sul territorio per tentare di salvare quanti più randagi possibili dalla fame, dalle malattie e dalle violenze che spesso vengono inflitte a queste povere bestie, saranno ora impegnate nella gestione del canile sanitario comunale dove dovranno anche occuparsi della pulizia della sala medica. A loro, l'amministrazione comunale provvederà a versare mensilmente un rimborso spese "ragguagliato al numero dei cani custoditi nella struttura in ragione dei costi vivi a sostenersi, nei limiti del pertinente stanziamento di bilancio".
Giunge così finalmente a termine una delle opere più annunciate degli ultimi anni. Era infatti il 2010 quando a furor di popolo l'allora assessore all'ambiente Vincenzo Artal annunciava la costruzione di un canile sanitario dove accogliere i cani randagi feriti e i cani da sottoporre a sterilizzazione. Il progetto fu approvato con delibera di giunta del 16 settembre 2010 e prevedeva "l'adeguamento funzionale di parte dell'immobile di proprietà comunale denominato ex mattatoio in canile sanitario". All'epoca, si disse, "pochi mesi e tutto sarà pronto", pronosticando tra le date per la consegna dell'opera i primi mesi del 2011. E invece di mesi ne sono passati molti di più per realizzare le opere di ammodernamento della struttura rispettando tutte le prescrizioni imposte dalla Asl che in diversi sopralluoghi aveva bollato con un niet l'apertura del canile. Ed a settembre 2012, dopo le ripetute proteste da parte degli ambientalisti, finalmente l'amministrazione ha provveduto ad affidare i lavori per il completamento della struttura.
Una volta aperto il canile avrà una capienza massima di 20 unità. I cani anagrafati e sterilizzati saranno coperti da polizza per eventuali danni. La struttura si compone di locali al piano terra che saranno adibiti ad uffici riservati al servizio veterinario della ASL ed in parte saranno occupati proprio dalle volontarie della Lega, quali uffici per l'aggiornamento dell'anagrafe canina, per incentivare l'adozione dei cani e per la custodia e gestione dei cani nel periodo pre e post intervento, oltre a un locale a piano terra già adibito a stalla temporanea per il mattatoio, da utilizzare quale ricovero pre e post operatorio dei cani assoggettati a sterilizzazione chirurgica.
Ora, in attesa che i cancelli del canile sanitario si spalanchino definitivamente, è forse opportuno ricordare che sempre nel lontano 2010 l'allora amministrazione Divella aveva deliberato la costruzione di un canile rifugio, previsto per legge in tutti i comuni italiani, dove ospitare in pianta stabile i tanti randagi che affollano le nostre periferie. Non sarà il caso di rispolverare anche quel progetto?