La città
Cattedrale: il Comune pronto a collaborare per la rampa
Il sindaco: "Aperti al dialogo con la Diocesi". Richiamo ai firmatari della petizione: "Attendiamo il loro progetto".
Gravina - lunedì 31 dicembre 2012
09.55
"La rampa della cattedrale è un'opera che va comunque realizzata perché necessaria ad assicurare l'accessibilità ai diversamente abili".
Non ha dubbi il sindaco di Gravina Alesio Valente, che per rispondere al vescovo Mario Paciello, che auspicava la realizzazione della rampa "da parte di chi ne ha le competenze di rispettare i patti con i cittadini", assicura una "proficua collaborazione, anche economica, con la Diocesi, al fine di realizzare l'opera e trovare una soluzione tra estetica e accessibilità".
Palla ancora al centro, dunque, dopo mesi di silenzio e immobilismo sulla realizzazione d'un nuovo scivolo adiacente la basilica cattedrale, in sostituzione di quello voluto (e poi abbattuto, a seguito dell'accertamento in ordine alla proprietà comunale del suolo utilizzato) dallo stesso vescovo per consentire l'accesso ai diversamente abili non solo ad un luogo di culto, ma anche ad uno dei monumenti più importanti ed interessanti dell'Italia meridionale.
A margine della sua riflessione il sindaco tira in ballo anche i firmatari della petizione che prima attraverso un tam tam mediatico sui social network, e poi minacciando denunce per appropriazione illegittima di suolo pubblico, avevano mosso critiche e censure nei confronti dell'opera realizzata in via autonoma dalla Diocesi. Il primo cittadino, infatti, dice chiaramente di attendersi che, "come da accordi, i promotori di quella iniziativa possano quanto prima presentare un progetto per la realizzazione dell'opera".
E loro, i firmatari della petizione, che faranno adesso?
Non ha dubbi il sindaco di Gravina Alesio Valente, che per rispondere al vescovo Mario Paciello, che auspicava la realizzazione della rampa "da parte di chi ne ha le competenze di rispettare i patti con i cittadini", assicura una "proficua collaborazione, anche economica, con la Diocesi, al fine di realizzare l'opera e trovare una soluzione tra estetica e accessibilità".
Palla ancora al centro, dunque, dopo mesi di silenzio e immobilismo sulla realizzazione d'un nuovo scivolo adiacente la basilica cattedrale, in sostituzione di quello voluto (e poi abbattuto, a seguito dell'accertamento in ordine alla proprietà comunale del suolo utilizzato) dallo stesso vescovo per consentire l'accesso ai diversamente abili non solo ad un luogo di culto, ma anche ad uno dei monumenti più importanti ed interessanti dell'Italia meridionale.
A margine della sua riflessione il sindaco tira in ballo anche i firmatari della petizione che prima attraverso un tam tam mediatico sui social network, e poi minacciando denunce per appropriazione illegittima di suolo pubblico, avevano mosso critiche e censure nei confronti dell'opera realizzata in via autonoma dalla Diocesi. Il primo cittadino, infatti, dice chiaramente di attendersi che, "come da accordi, i promotori di quella iniziativa possano quanto prima presentare un progetto per la realizzazione dell'opera".
E loro, i firmatari della petizione, che faranno adesso?