Palazzo di città
Cattedrale: per rampa progetti e soldi in arrivo?
In pole position l'elaborato del 2005. Se n'è discusso in Comune alla presenza delle parti.
Gravina - domenica 27 gennaio 2013
09.30
Nuova puntata della saga della rampa per garantire l'accesso nella chiesa Cattedrale anche ai disabili.
Convocati a Palazzo di Città i titolari dei progetti fino a questo momento protocollati in Comune. Giovedì pomeriggio ad essere sottoposto al vaglio della quinta commissione consiliare, presieduta da Giovanni Carbone e composta da Giacinto Lupoli, Domenico Cardascia, Michele Tedesco e Salvatore Angellotti, è stato l'elaborato che reca la firma degli architetti Pietro Masciandaro, Biagio Loglisci e dell'ingegner Paolo Calculli.
La rampa prevista in lastra di pietra dura con un parapetto in vetro antisfondamento, da edificare in prossimità dell'ingresso retrostante della Chiesa madre potrebbe, dopo la riunione di ieri, cambiare location. Ma non materiali. I tecnici verificheranno, infatti, l'eventuale possibilità di costruirla lungo la facciata in cui è allocata la statua di Benedetto XIII. Ma al di là della scalinata. Una rampa insomma non visibile a chi accede in Cattedrale da piazza della Repubblica, spiega Masciandaro. Ma sempre negli stessi materiali proposti. E probabilmente già mercoledì prossimo, in occasione della presentazione alla commissione dell'altra bozza di rampa firmata da Ignazio Lovero e Gianni Labianca, Masciandaro e company potranno dare risposte in merito alla possibile variazione del loro elaborato.
Nel frattempo, il clima pare sereno tra Comune e Diocesi. "Siamo ben lieti che si realizzi la rampa. Ma poiché il motivo principale dell'abbattimento era la proprietà del suolo, a realizzare la struttura sarà il Comune. Del resto la diocesi ha già speso 20.000 euro, purtroppo andati in fumo, e non ha altra disponibilità economica", ha spiegato don Nunzio Falcicchio, presente all'incontro. No problem per l'amministrazione comunale, che pare avere l'asso nella manica. "I fondi per realizzare l'opera potrebbero arrivare da quelli messi a disposizione dal piano sociale di zona e in parte dal quelli del bilancio comunale", assicura Giovanni Carbone, precisando che solo al termine degli incontri e quando verrà individuato il progetto si avrà certezza sulle modalità di finanziamento.
Convocati a Palazzo di Città i titolari dei progetti fino a questo momento protocollati in Comune. Giovedì pomeriggio ad essere sottoposto al vaglio della quinta commissione consiliare, presieduta da Giovanni Carbone e composta da Giacinto Lupoli, Domenico Cardascia, Michele Tedesco e Salvatore Angellotti, è stato l'elaborato che reca la firma degli architetti Pietro Masciandaro, Biagio Loglisci e dell'ingegner Paolo Calculli.
La rampa prevista in lastra di pietra dura con un parapetto in vetro antisfondamento, da edificare in prossimità dell'ingresso retrostante della Chiesa madre potrebbe, dopo la riunione di ieri, cambiare location. Ma non materiali. I tecnici verificheranno, infatti, l'eventuale possibilità di costruirla lungo la facciata in cui è allocata la statua di Benedetto XIII. Ma al di là della scalinata. Una rampa insomma non visibile a chi accede in Cattedrale da piazza della Repubblica, spiega Masciandaro. Ma sempre negli stessi materiali proposti. E probabilmente già mercoledì prossimo, in occasione della presentazione alla commissione dell'altra bozza di rampa firmata da Ignazio Lovero e Gianni Labianca, Masciandaro e company potranno dare risposte in merito alla possibile variazione del loro elaborato.
Nel frattempo, il clima pare sereno tra Comune e Diocesi. "Siamo ben lieti che si realizzi la rampa. Ma poiché il motivo principale dell'abbattimento era la proprietà del suolo, a realizzare la struttura sarà il Comune. Del resto la diocesi ha già speso 20.000 euro, purtroppo andati in fumo, e non ha altra disponibilità economica", ha spiegato don Nunzio Falcicchio, presente all'incontro. No problem per l'amministrazione comunale, che pare avere l'asso nella manica. "I fondi per realizzare l'opera potrebbero arrivare da quelli messi a disposizione dal piano sociale di zona e in parte dal quelli del bilancio comunale", assicura Giovanni Carbone, precisando che solo al termine degli incontri e quando verrà individuato il progetto si avrà certezza sulle modalità di finanziamento.