Politica
Cgil: amministrazione Valente senza una visione
Il sindacato critica anche l'assenza dei processi di partecipazione
Gravina - venerdì 14 gennaio 2022
10.57 Comunicato Stampa
Dopo la caduta anticipata dell'amministrazione municipale targata Valente, la Cgil di Gravina non risparmia critiche all'operato del primo cittadino nei suoi 10 anni di governo, auspicandosi che la vicenda serva da monito ai futuri amministratori che saranno eletti alla guida della città.
Di seguito il comunicato integrale dell'organizzazione sindacale
"Con le dimissioni di 5 consiglieri di maggioranza unitamente a quelli di opposizione si è conclusa anticipatamente di circa 5 mesi dalla scadenza naturale la fase di governo cittadino. Una fase durata circa 10 anni, caratterizzati da frequenti crisi amministrative, infiniti cambi di casacca e trasformismi di ogni genere. Ben due legislature contraddistinte dallo strapotere del "civismo" o meglio dei personalismi, le quali non dovendo rispondere alle dinamiche democratiche dei gruppi organizzati (siamo essi partiti, movimenti o associazioni) hanno per lo più operato in rappresentanza di lobby e gruppi di potere.
Il Sindaco Valente non è stata la vittima innocente di una congiura di palazzo, ne è stato complice e, in un certo senso, artefice; avendo egli in questi anni costruito e consolidato il suo potere personale attraverso la lucida mortificazione della partecipazione, snobbando sistematicamente le forze sociali, i partiti e, più in generale, tutti i corpi intermedi. Negli anni della sua gestione amministrativa ha puntato sull'annullamento del dibattito pubblico, sul personalismo, sul trasformismo, sugli scambi e le spartizioni di potere. Come denunciamo da tempo, la città ha subito in questi lunghi anni una decadenza politica, morale e progettuale. Nessuna visione ha connotato la politica amministrativa di questi dieci anni, nessuna lungimiranza o idea di uno Sviluppo organico della città, solamente interventi spesso rivenienti da vecchi progetti o da progetti scollegati nell'ottica dell'elenco della spesa.
La Cgil di fronte a questa crisi nell'esprimere giudizio negativo sulla vicenda e sull' esperienza di Governo cittadino, manifesta viva preoccupazione per all'interruzione anticipata, per di più in una fase delicata sul piano socio sanitario e socio economico; laddove invece occorreva uno sforzo congiunto della intera comunità e dell'Amministrazione Comunale per imboccare, attraverso le risorse del PNRR, la strada di una progettazione condivisa per la crescita ecosostenibile del territorio e per contrastare con forza e coesione le eventuali scelte della Sogin sul deposito sulle scorie Nucleari nella nostra città e territorio murgiano.
Emergenze e temi questi oggetto di nostre iniziative e rivendicazioni verso la giunta Valente rimaste inevase e che costituivano parte delle nostre richieste, osservazioni e iniziative che rappresenteremo al futuro commissario prefettizio.
La Cgil auspica che questa vicenda sia da monito a quanti in prossimità della campagna elettorale continuano ad ipotizzare scenari nefasti fatti di personalismi, trasformismi e alleanze a prescindere da una visione di Sviluppo della città, dell'attuazione dei diritti individuali e collettivi a partire dagli appalti pubblici e politiche del lavoro, relegando la Politica e la responsabilità e scelte collettive a mera residualità"
Di seguito il comunicato integrale dell'organizzazione sindacale
"Con le dimissioni di 5 consiglieri di maggioranza unitamente a quelli di opposizione si è conclusa anticipatamente di circa 5 mesi dalla scadenza naturale la fase di governo cittadino. Una fase durata circa 10 anni, caratterizzati da frequenti crisi amministrative, infiniti cambi di casacca e trasformismi di ogni genere. Ben due legislature contraddistinte dallo strapotere del "civismo" o meglio dei personalismi, le quali non dovendo rispondere alle dinamiche democratiche dei gruppi organizzati (siamo essi partiti, movimenti o associazioni) hanno per lo più operato in rappresentanza di lobby e gruppi di potere.
Il Sindaco Valente non è stata la vittima innocente di una congiura di palazzo, ne è stato complice e, in un certo senso, artefice; avendo egli in questi anni costruito e consolidato il suo potere personale attraverso la lucida mortificazione della partecipazione, snobbando sistematicamente le forze sociali, i partiti e, più in generale, tutti i corpi intermedi. Negli anni della sua gestione amministrativa ha puntato sull'annullamento del dibattito pubblico, sul personalismo, sul trasformismo, sugli scambi e le spartizioni di potere. Come denunciamo da tempo, la città ha subito in questi lunghi anni una decadenza politica, morale e progettuale. Nessuna visione ha connotato la politica amministrativa di questi dieci anni, nessuna lungimiranza o idea di uno Sviluppo organico della città, solamente interventi spesso rivenienti da vecchi progetti o da progetti scollegati nell'ottica dell'elenco della spesa.
La Cgil di fronte a questa crisi nell'esprimere giudizio negativo sulla vicenda e sull' esperienza di Governo cittadino, manifesta viva preoccupazione per all'interruzione anticipata, per di più in una fase delicata sul piano socio sanitario e socio economico; laddove invece occorreva uno sforzo congiunto della intera comunità e dell'Amministrazione Comunale per imboccare, attraverso le risorse del PNRR, la strada di una progettazione condivisa per la crescita ecosostenibile del territorio e per contrastare con forza e coesione le eventuali scelte della Sogin sul deposito sulle scorie Nucleari nella nostra città e territorio murgiano.
Emergenze e temi questi oggetto di nostre iniziative e rivendicazioni verso la giunta Valente rimaste inevase e che costituivano parte delle nostre richieste, osservazioni e iniziative che rappresenteremo al futuro commissario prefettizio.
La Cgil auspica che questa vicenda sia da monito a quanti in prossimità della campagna elettorale continuano ad ipotizzare scenari nefasti fatti di personalismi, trasformismi e alleanze a prescindere da una visione di Sviluppo della città, dell'attuazione dei diritti individuali e collettivi a partire dagli appalti pubblici e politiche del lavoro, relegando la Politica e la responsabilità e scelte collettive a mera residualità"