GravinaLife
Che fine ha fatto il museo archeologico?
Recuperato il finanziamento regionale il museo torna nel seminario diocesano. Mistero sulla gestione
Gravina - venerdì 5 ottobre 2012
12.11
Tre stanzoni ricchi di storia, cultura e pezzi rari tra cui le tombe dei due guerrieri, la ricostruzione fedele con tanto di scheletri di una tomba a camera e poi armi, gioielli e oggetti di una vita lontana. Un sistema d'allarme stile novecento e nessuna biglietteria. Questo era il museo archeologico di Gravina al primo piano del seminario diocesano di piazza Cattedrale. Due anni fa sono iniziati i lavori di restauro. Ben prima dell'inizio dei lavori il Comune ha stipulato una convenzione con il Capitolo cattedrale per il comodato d'uso gratuito della struttura ed a sue spese ha ristrutturato l'intero palazzo. Passano le amministrazioni. I lavori al seminario si concludono ma si decide che il museo archeologico deve trasferirsi presso il convento di San Sebastiano dove ha sede la Soprintendenza archeologica. Intanto partono le procedure per il Piano Strategico, finanziamenti importanti per costruire non uno, ma un intero sistema dei musei.
È notizia di pochi giorni fa il recupero dei finanziamenti del Piano strategico e dell'ennesimo cambio di destinazione del museo archeologico. L'assessorato alla cultura, infatti, in accordo con i funzionari della Regione Puglia ha stabilito di allestire il nuovo museo archeologico nella sue sede originaria ossia al primo piano del seminario diocesano. Nelle prossime settimane sarà presentato il bando per l'allestimento delle sale e il riposizionamento delle tombe dei guerrieri ma è ancora mistero sulla gestione del museo.
Ma non finisce qui. La giunta comunale in una delle sue ultime sedute ha approvato il progetto per l'istituzione del Museo dell'acqua e della Pietra che vedrà la luce grazie al finanziamento da 350.000 euro messo a disposizione dalla Provincia di Bari. Un museo che "nella gravina di Gravina ha il suo epicentro data la straordinaria esemplarità che in questo sito ha assunto una natura che, in se stessa, si è fatta "Mente" e un gesto architettonico che ha saputo conservare l'ecosistema naturale" scrive l'assessore Marchetti nella sua relazione. Inoltre nell'ultimo atto di giunta è stata spostata la sede dello stesso museo, inizialmente allocata presso il convento di Santa Maria, e ora spostata presso il bastione Medievale in via Fontana la Stella oggetto di un finanziamento da 140 mila euro stanziato dal Gal Murgia Più per trasformare l'imponente sede in un centro culturale con un centro visite attrezzato.
È notizia di pochi giorni fa il recupero dei finanziamenti del Piano strategico e dell'ennesimo cambio di destinazione del museo archeologico. L'assessorato alla cultura, infatti, in accordo con i funzionari della Regione Puglia ha stabilito di allestire il nuovo museo archeologico nella sue sede originaria ossia al primo piano del seminario diocesano. Nelle prossime settimane sarà presentato il bando per l'allestimento delle sale e il riposizionamento delle tombe dei guerrieri ma è ancora mistero sulla gestione del museo.
Ma non finisce qui. La giunta comunale in una delle sue ultime sedute ha approvato il progetto per l'istituzione del Museo dell'acqua e della Pietra che vedrà la luce grazie al finanziamento da 350.000 euro messo a disposizione dalla Provincia di Bari. Un museo che "nella gravina di Gravina ha il suo epicentro data la straordinaria esemplarità che in questo sito ha assunto una natura che, in se stessa, si è fatta "Mente" e un gesto architettonico che ha saputo conservare l'ecosistema naturale" scrive l'assessore Marchetti nella sua relazione. Inoltre nell'ultimo atto di giunta è stata spostata la sede dello stesso museo, inizialmente allocata presso il convento di Santa Maria, e ora spostata presso il bastione Medievale in via Fontana la Stella oggetto di un finanziamento da 140 mila euro stanziato dal Gal Murgia Più per trasformare l'imponente sede in un centro culturale con un centro visite attrezzato.