La città
Chiusura Cinema Sidion, intervento consigliere Verna
Proposta di avviare discussione in Consiglio Comunale per individuare soluzioni
Gravina - mercoledì 30 agosto 2023
15.34 Comunicato Stampa
Al coro dei commenti social che stanno accompagnando in queste ore la lettera con cui la famiglia Michele Mastrogiacomo ha annunciato la chiusura del cinema Sidion, si registra anche la missiva inviata dal consigliere comunale di "Una Bella Storia", Saverio Verna al sindaco Fedele Lagreca, al presidente del consiglio comunale Giovanni De Pascale ed a tutti i colleghi che siedono con lui nei banchi della massima assise cittadina. Secondo Verna "Bisogna aprire una discussione in Città e portare la vicenda all'interno di un pubblico dibattito, che coinvolga tutte le anime che affollano il Consiglio Comunale".
Di seguito il testo della lettera di Verna.
Conosco la vicenda del Cinema Sidion, per essermene occupato professionalmente (avendo assistito alcuni degli interessati nel lungo, acceso ed estenuante contenzioso familiare). La circostanza, però, non mi esime dall'esprimere il mio pensiero, nella veste di cittadino gravinese e di Consigliere Comunale.
Ritengo che la questione non possa e non debba essere trascurata da una Amministrazione, che si fregia di aver candidato la nostra cittadina a Capitale della Cultura, per l'anno 2027.
La chiusura di uno degli ultimi contenitori culturali della nostra Città non può passare inosservata, per il semplice fatto che siamo difronte ad "una questione tra privati", rispetto alla quale "diventa difficile intervenire". Non è vero. Il compito di una Amministrazione è quello di farsi carico delle esigenze di una comunità, focalizzandole e domandandosi quali possano essere le strategie, per evitare che il degrado, l'incuria, la fiacchezza anche morale prendano il sopravvento.
Bisogna aprire una discussione in Città e portare la vicenda all'interno di un pubblico dibattito, che coinvolga tutte le anime che affollano il Consiglio Comunale.
L'assunto secondo il quale la decisione di chiudere il Cinema è dettata da un'idea di speculazione edilizia va chiarita. E rispetto a quell'idea, la Pubblica Amministrazione deve prendere una posizione certa e irremovibile.
Per essere incisivi e concreti, quindi, la mia proposta è quella di avviare una discussione politica seria e responsabile all'interno del Consiglio Comunale, allo scopo di poter individuare possibili soluzioni urbanistiche, oltre che per accertare l'esistenza di condizioni normative che consentano l'effettiva sottrazione – alla collettività – di un bene come il Cinema Sidion, avente un importante valore culturale: sottrazione che – a tutto concedere – potrebbe essere contenuta da tecniche di natura perequativa, ovvero con l'introduzione di possibili compensazioni o incentivazioni urbanistiche.
Di seguito il testo della lettera di Verna.
Conosco la vicenda del Cinema Sidion, per essermene occupato professionalmente (avendo assistito alcuni degli interessati nel lungo, acceso ed estenuante contenzioso familiare). La circostanza, però, non mi esime dall'esprimere il mio pensiero, nella veste di cittadino gravinese e di Consigliere Comunale.
Ritengo che la questione non possa e non debba essere trascurata da una Amministrazione, che si fregia di aver candidato la nostra cittadina a Capitale della Cultura, per l'anno 2027.
La chiusura di uno degli ultimi contenitori culturali della nostra Città non può passare inosservata, per il semplice fatto che siamo difronte ad "una questione tra privati", rispetto alla quale "diventa difficile intervenire". Non è vero. Il compito di una Amministrazione è quello di farsi carico delle esigenze di una comunità, focalizzandole e domandandosi quali possano essere le strategie, per evitare che il degrado, l'incuria, la fiacchezza anche morale prendano il sopravvento.
Bisogna aprire una discussione in Città e portare la vicenda all'interno di un pubblico dibattito, che coinvolga tutte le anime che affollano il Consiglio Comunale.
L'assunto secondo il quale la decisione di chiudere il Cinema è dettata da un'idea di speculazione edilizia va chiarita. E rispetto a quell'idea, la Pubblica Amministrazione deve prendere una posizione certa e irremovibile.
Per essere incisivi e concreti, quindi, la mia proposta è quella di avviare una discussione politica seria e responsabile all'interno del Consiglio Comunale, allo scopo di poter individuare possibili soluzioni urbanistiche, oltre che per accertare l'esistenza di condizioni normative che consentano l'effettiva sottrazione – alla collettività – di un bene come il Cinema Sidion, avente un importante valore culturale: sottrazione che – a tutto concedere – potrebbe essere contenuta da tecniche di natura perequativa, ovvero con l'introduzione di possibili compensazioni o incentivazioni urbanistiche.