colino spettacolo
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Colino fa tappa a Gravina

Si torna a parlare di acqua come bene comune. " Si scrive acqua...si legge democrazia".

Nei giorni scorsi ha fatto tappa a Gravina lo spettacolo teatrale satirico-civile "Colino (e la democrazia) fa acqua da tutte le parti", scritto e diretto da Giulio Bufo e proposto dal comitato altamurano "Acqua bene comune" e dal comitato gravinese "Scuola bene comune", entrambi sensibili alle tematiche dei beni e dei diritti comuni nel senso più ampio possibile, assicurano da dietro le quinte gli organizzatori, Michele Loporcaro e Irene Pace.

Giulio Bufo, autore e regista del suo "Colino", è andato in scena nell'auditorium parrocchiale di san Domenico, con il beneplacito di don Saverio Ciaccia e la grande partecipazione del pubblico, coinvolto durante la rappresentazione.

Alla breve introduzione degli organizzatori è seguito un Colino in accappatoio, impossibilitato a farsi la doccia, perchè, non avendo pagato la bolletta, l'acqua gli era stata tagliata. Di qui, simpaticamente, il protagonista si sforza di capire cosa sia l'acqua come elemento naturale, per poi ripercorrere l'excursus dell'acqua come bene comune in Italia: prima la campagna di sensibilizzazione promossa dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua cui fanno capo i vari Comitati; poi la vittoria straordinaria del referendum del 12 e del 13 giugno 2011, che ha visto la partecipazione del 60 % degli italiani (circa 27 milioni); oggi la battaglia legale e di obbedienza civile per l'affermazione del diritto umano all'acqua potabile in seguito alla negazione dei risultati referendari.

Gli italiani si erano espressi chiaramente con il referendum: hanno escluso la possibilità di privatizzare il servizio idrico ed eliminato la remunerazione del capitale, ovvero il profitto in bolletta. Il 28 dicembre 2012, però, l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha approvato il nuovo metodo tariffario transitorio 2012-2013 per il servizio idrico integrato affermando, ancora una volta, la volontà di speculare sull'acqua e sul servizio idrico nascondendo la tariffa-truffa sotto altra voce in bolletta. Non si sono fatte attendere le pronunce di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e di alcuni Tar, che hanno confermato l'illegittimità delle tariffe presentate dai gestori dopo il referendum. In Puglia, inoltre, sono attualmente pendenti tre cause pilota contro l'acquedotto pugliese (AQP) presso i giudici di pace di Bari, Ginosa ed Altamura, curate gratuitamente dai legali dei Comitati. "Anche l'AQP s.p.a. risulta essere inadempiente - garantisce Loporcaro - giacchè resta una società per azioni e continua ad includere la remunerazione del capitale investito nelle tariffe, nonostante all'indomani del referendum si gridasse a gran voce l'applicazione della voce popolare in tempi da record in Puglia. Così di fatto non è stato."

Lo spettacolo si è concluso con il sorriso, con un monito al consumo dell'acqua del rubinetto, realmente identica alle 2.451 marche di acque imbottigliate e, sicuramente, con una riflessione per i partecipanti: si scrive acqua, si legge democrazia.

(a cura di Grazia Cozzoli)
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