Politica
Comizio del sindaco: il Pdl attacca Valente
“Si attribuisce i nostri meriti”. E' scontro sulle opere ereditate dalle precedenti amministrazioni.
Gravina - giovedì 9 maggio 2013
17.20
Avrebbero voluto essere "sedotti dal cambiamente" ,e invece hanno assistito ad "un inutile comizio".
ll giudizio del Pdl sulla conferenza cittadina voluta da Valente per fare il punto ad un anno dalle elezioni è lapidario e senza appello: "Hai preso in giro la città spacciando e organizzando, a carico della comunità, per conferenza cittadina un comizio nel quale neanche i figuri che ti accompagnavano hanno avuto il diritto di parola. Noi riteniamo che sarebbe stato più giusto, più onesto, più corretto verso la città provare ad ascoltare quello che la città aveva e ha da dirti e non il contrario".
In un comunicato, il partito di centrodestra attacca a testa bassa il primo cittadino per quella che ritiene una indebita attribuzione di meriti altrui: "Ai cittadini – si legge nella nota – è stata fatta una elencazione di opera da appaltare o pronte per esserlo, dimenticando di dire che poco o nulla di quanto da lui esposto è frutto dell'attuale amministrazione, ma solo il godimento di quanto progettato e ottenuto dalle precedenti amministrazioni". Dai lavori del bosco e del castello, passando per il finanziamento regionale di 3 milioni di euro per la riqualificazione del centro storico, sino al completamento del quartiere fieristico, insomma, Valente avrebbe vantato indebitamente quanto in realtà ha solo ereditato dalle giunte Vendola e Divella, secondo un modo di fare "ipocrita e cinico" tipico di un "vecchio retaggio politico". Verità che, dal palco, il sindaco avrebbe volutamente nascosto, omettendo di riconoscere pubblicamente i meriti delle passate amministrazione ma anche tralasciando di spiegare la realtà dei fatti a proposito del piano per la costruzione della piscina comunale progettata, anni addietro, nella zona artigianale di Gravina: "E' doveroso ricordare che il blocco dell'appalto è causato non dalle motivazioni dette dal palco, ma per una chiara scelta politica, che rischia di rendere il Comune inadempiente con l'impresa aggiudicataria, aprendo la strada ad un contenzioso milionario che potrebbe gravare sulle casse della pubblica amministrazione. Vale la pena ricordare che per legge un'opera appaltata non può essere modificata o frazionata senza che ci sia un nuovo bando".
E non è tutto. A detta degli esponenti del Pdl infatti, Valente non avrebbe rendicontato sul lavoro svolto in un anno di amministrazione ma avrebbe in pratica raccontato la versione a lui più conveniente, evitando di "fare cenno alla perenne crisi politica che accompagna questa amministrazione fin dalla nascita". E ancora: "Perché non ha raccontato quali acrobazie è costretto a fare quotidianamente per accontentare le richieste, non già delle forze politiche, ma dei singoli personaggi? Perché non ha raccontato con quali promesse riesce a calmare gli animi ribelli?" Domande a cui i pidiellini rispondono con una rima degna della miglior satira politica, rivolgendosi al sindaco per dire che "dopo un anno di amministrazione ti ritrovi con la giunta praticamente commissariata, una maggioranza ricattata, e con la città che non conosce un'opera da te progettata e realizzata, perché nemmeno pensata".
ll giudizio del Pdl sulla conferenza cittadina voluta da Valente per fare il punto ad un anno dalle elezioni è lapidario e senza appello: "Hai preso in giro la città spacciando e organizzando, a carico della comunità, per conferenza cittadina un comizio nel quale neanche i figuri che ti accompagnavano hanno avuto il diritto di parola. Noi riteniamo che sarebbe stato più giusto, più onesto, più corretto verso la città provare ad ascoltare quello che la città aveva e ha da dirti e non il contrario".
In un comunicato, il partito di centrodestra attacca a testa bassa il primo cittadino per quella che ritiene una indebita attribuzione di meriti altrui: "Ai cittadini – si legge nella nota – è stata fatta una elencazione di opera da appaltare o pronte per esserlo, dimenticando di dire che poco o nulla di quanto da lui esposto è frutto dell'attuale amministrazione, ma solo il godimento di quanto progettato e ottenuto dalle precedenti amministrazioni". Dai lavori del bosco e del castello, passando per il finanziamento regionale di 3 milioni di euro per la riqualificazione del centro storico, sino al completamento del quartiere fieristico, insomma, Valente avrebbe vantato indebitamente quanto in realtà ha solo ereditato dalle giunte Vendola e Divella, secondo un modo di fare "ipocrita e cinico" tipico di un "vecchio retaggio politico". Verità che, dal palco, il sindaco avrebbe volutamente nascosto, omettendo di riconoscere pubblicamente i meriti delle passate amministrazione ma anche tralasciando di spiegare la realtà dei fatti a proposito del piano per la costruzione della piscina comunale progettata, anni addietro, nella zona artigianale di Gravina: "E' doveroso ricordare che il blocco dell'appalto è causato non dalle motivazioni dette dal palco, ma per una chiara scelta politica, che rischia di rendere il Comune inadempiente con l'impresa aggiudicataria, aprendo la strada ad un contenzioso milionario che potrebbe gravare sulle casse della pubblica amministrazione. Vale la pena ricordare che per legge un'opera appaltata non può essere modificata o frazionata senza che ci sia un nuovo bando".
E non è tutto. A detta degli esponenti del Pdl infatti, Valente non avrebbe rendicontato sul lavoro svolto in un anno di amministrazione ma avrebbe in pratica raccontato la versione a lui più conveniente, evitando di "fare cenno alla perenne crisi politica che accompagna questa amministrazione fin dalla nascita". E ancora: "Perché non ha raccontato quali acrobazie è costretto a fare quotidianamente per accontentare le richieste, non già delle forze politiche, ma dei singoli personaggi? Perché non ha raccontato con quali promesse riesce a calmare gli animi ribelli?" Domande a cui i pidiellini rispondono con una rima degna della miglior satira politica, rivolgendosi al sindaco per dire che "dopo un anno di amministrazione ti ritrovi con la giunta praticamente commissariata, una maggioranza ricattata, e con la città che non conosce un'opera da te progettata e realizzata, perché nemmeno pensata".