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Commissariare l'Udc di Gravina

I giovani del partito presentano il conto. L'accusa: "Il partito ha fallito".

"L'Udc a Gravina ha fallito. Non si possono prendere 402 voti con autorevoli rappresentati regionali e provinciali gravinesi e con una altrettanto numerosa rappresentanza in consiglio comunale. C'è qualcosa che non va o non va bene. Per questo, visto il pessimo risultato conseguito dal nostro partito in questa tornata elettorale, chiediamo ufficialmente il commissariamento della sezione di Gravina, convinti che gli uomini di partito rimangono fedeli ai propri ideali e ai propri simboli".

Una bocciatura piena e senza possibilità di rimandature a settembre, quella inflitta dal movimento giovanile dell'Udc all'intero gruppo dirigente di Gravina in un comunicato al veleno in cui si sottolinea l'urgenza di un ricambio generazionale all'interno del partito: "Avevamo detto che era necessario il rinnovamento di una classe dirigente perché il paese aveva bisogno di competenti e non omologabili rappresentanti. Invece ci siamo ritrovati con il primo giovane, nostro rappresentante a livello regionale, ricoprire la diciassettesima posizione nella tanto ambita lista al parlamento. Non chiedevamo la prima, ma è possibile declassare in questo modo chi si mobilita quotidianamente sul territorio? Chi era sopra cosa ha fatto per il partito e che rappresentava? Dove è la meritocrazia?" E ancora: "Avevamo gridato "AVAST" alla politica delle segrete stanze, a questo scellerato modo di recitare in politica. Avevamo il desiderio di far divenire il nostro partito, ricco di storia e cultura, proprio come la nostra Gravina, un partito per il popolo, con il popolo. Invece ci ritroviamo un partito di un leader che non riconosciamo e politichesi che si risvegliano in piena campagna elettorale, convinti che bastino le solite quattro chiacchiere per accaparrarsi parte del consenso popolare".

Parole pesanti che si concludono con ciò che sembra la richiesta più naturale, e del resto lungamente minacciata: "Il commissariamento del partito". Del resto, proprio all'interno dell'Udc lo scontro tra giovani e vecchi è sempre stato più duro che negli altri partiti, come dimostrano anche i documenti inviati dalla segreteria regionale del movimento giovanile, che dopo aver ricostruito le ultime vicende interne al partito - tra il tentativo dei giovani di guadagnare spazio e la richiesta del vecchio gruppo dirigente di aspettare tempi migliori puntando su un partito "autoreferenziale, auto-convincendosi che così facendo avrebbe dettato a Roma le scelte da fare per la Puglia in vista delle successive competizioni elettorali" - conclude amaramente: "Prima di intestarci una battaglia che veda i giovani in prima linea, vogliamo che chi ha sbagliato paghi prendendosi le proprie responsabilità, dimettendosi da ogni incarico singolo e doppio".
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