Politica
Comune: il centrosinistra perde pezzi
Il Psi abbandona la coalizione e critica Valente. "Disattesi la competenza, la meritocrazia, la legalità".
Gravina - martedì 11 giugno 2013
15.25
Il Psi se ne va. Ed uscendo sbatte la porta. Perchè il programma elettorale non è stato rispettato. Perchè il partito non ha trovato spazio nè visibilità. Perchè il sindaco ha deluso aspettative ed impegni.
E' un divorzio con addebito quello che Pietro Nolasco (nella foto, ndr), coordinatore dei socialisti gravinesi, sigla davanti alla pubblica opinione. E l'addebito ricade sugli (ex) alleati e sul primo cittadino Alesio Valente. Tutto nero su bianco, perchè nessuno possa dubitare o male interpretare, in una nota che inizia con l'orgoglio. "Il Psi - ricorda Nolasco - ha partecipato alle ultime consultazioni amministrative sostenendo, fin dal principio, il progetto dell'attuale maggioranza, condividendo idee e programmi. Per soli 40 voti la lista socialista ha mancato l'obiettivo di eleggere un proprio rappresentante, nè tanto meno ha avuto una visibilità in giunta, nonostante sia stato determinante per la vittoria". Via, allora, solo per una questione di poltrone e strapuntini? Nolasco sgombra il campo dagli equivoci: "Con impegno e dedizione il partito ha sostenuto la maggioranza, credendo di poter dare il proprio apporto attraverso proposte, scelte e strategie politiche, ma non avendo alcun ruolo all'interno della giunta, il valido contributo che il Psi avrebbe potuto garantire alla maggioranza è diventato inutile e sterile: prova ne è che gli indirizzi politici da perseguire e le delibere di giunta adottate vengono sottoposte alla nostra attenzione solo a consuntivo per presa visione".
Ma nel dossier delle lagnanze finisce altro. Molto altro. "La crisi interna alla maggioranza - prosegue il coordinatore socialista - ha paralizzato per troppo tempo la macchina amministrativa. Non è stato mai possibile discutere di programmi ed azioni proficue per la città in fase di pianificazione preventiva. Più volte, alla luce dell'incedere della crisi generale, abbiamo chiesto uno snellimento delle pratiche edilizie, con ottimizzazione del regolamento edilizio e riorganizzazione delle risorse umane all'interno dell'ufficio tecnico, oltre allo sblocco di tutti i piani urbanistici possibili". E invece? Nulla, secondo il Psi, che anzi rincara la dose: "Il sindaco ha tenuto strettamente a sè alcune deleghe, come quelle all'urbanistica ed ai lavori pubblici, pur non avendo competenza in questi settori strategici. Inoltre, in giunta è presente un assessore tecnico che con faceva parte della maggioranza e che ci è stato presentato come tecnico, Laura Marchetti, invece esponente politico di Rifondazione comunista e candidata alle ultime elezioni". Quindi, a seguire, il passaggio forse più duro: "La fiducia accordata a questa maggioranza dai cittadini era basata su tre concetti fondamentali: competenza, meritocrazia, legalità. Finora, sono stati puntualmente disattesi".
Quanto basta e avanza per andare ognuno per la propria strada. "Questa coalizione definita di centrosinistra grazie solo all'apporto nominale del Psi non potrà più essere definita tale, in quanto il Psi non riveste alcun ruolo politico in essa e non è chiamato a partecipare attivamente alla vita politica. Siamo impegnati a costruire un grande partito socialista rappresentativo di tutte le anime della sinistra e centro di riferimento dello schieramento riformatore. Auguriamo a tutti buon lavoro".
E' un divorzio con addebito quello che Pietro Nolasco (nella foto, ndr), coordinatore dei socialisti gravinesi, sigla davanti alla pubblica opinione. E l'addebito ricade sugli (ex) alleati e sul primo cittadino Alesio Valente. Tutto nero su bianco, perchè nessuno possa dubitare o male interpretare, in una nota che inizia con l'orgoglio. "Il Psi - ricorda Nolasco - ha partecipato alle ultime consultazioni amministrative sostenendo, fin dal principio, il progetto dell'attuale maggioranza, condividendo idee e programmi. Per soli 40 voti la lista socialista ha mancato l'obiettivo di eleggere un proprio rappresentante, nè tanto meno ha avuto una visibilità in giunta, nonostante sia stato determinante per la vittoria". Via, allora, solo per una questione di poltrone e strapuntini? Nolasco sgombra il campo dagli equivoci: "Con impegno e dedizione il partito ha sostenuto la maggioranza, credendo di poter dare il proprio apporto attraverso proposte, scelte e strategie politiche, ma non avendo alcun ruolo all'interno della giunta, il valido contributo che il Psi avrebbe potuto garantire alla maggioranza è diventato inutile e sterile: prova ne è che gli indirizzi politici da perseguire e le delibere di giunta adottate vengono sottoposte alla nostra attenzione solo a consuntivo per presa visione".
Ma nel dossier delle lagnanze finisce altro. Molto altro. "La crisi interna alla maggioranza - prosegue il coordinatore socialista - ha paralizzato per troppo tempo la macchina amministrativa. Non è stato mai possibile discutere di programmi ed azioni proficue per la città in fase di pianificazione preventiva. Più volte, alla luce dell'incedere della crisi generale, abbiamo chiesto uno snellimento delle pratiche edilizie, con ottimizzazione del regolamento edilizio e riorganizzazione delle risorse umane all'interno dell'ufficio tecnico, oltre allo sblocco di tutti i piani urbanistici possibili". E invece? Nulla, secondo il Psi, che anzi rincara la dose: "Il sindaco ha tenuto strettamente a sè alcune deleghe, come quelle all'urbanistica ed ai lavori pubblici, pur non avendo competenza in questi settori strategici. Inoltre, in giunta è presente un assessore tecnico che con faceva parte della maggioranza e che ci è stato presentato come tecnico, Laura Marchetti, invece esponente politico di Rifondazione comunista e candidata alle ultime elezioni". Quindi, a seguire, il passaggio forse più duro: "La fiducia accordata a questa maggioranza dai cittadini era basata su tre concetti fondamentali: competenza, meritocrazia, legalità. Finora, sono stati puntualmente disattesi".
Quanto basta e avanza per andare ognuno per la propria strada. "Questa coalizione definita di centrosinistra grazie solo all'apporto nominale del Psi non potrà più essere definita tale, in quanto il Psi non riveste alcun ruolo politico in essa e non è chiamato a partecipare attivamente alla vita politica. Siamo impegnati a costruire un grande partito socialista rappresentativo di tutte le anime della sinistra e centro di riferimento dello schieramento riformatore. Auguriamo a tutti buon lavoro".