La città
Confconsumatori, parte civile nel processo Tradeco
In caso di condanna la società dovrà risarcire i cittadini
Gravina - lunedì 1 febbraio 2016
11.12
C'erano anche i rappresentanti della Confconsumatori di Gravina alla prima udienza del procedimento penale a carico degli amministratori della società Tradeco s.r.l. per chiedere, insieme al Comune di Gravina, la costituzione di parte civile in rappresentanza dei consumatori gravinesi.
Il procedimento penale che ha preso il via a seguito di una denuncia presentata dall'avvocato Sergio Casareale nella quale si ipotizzano i reati di truffa ai danni delle casse comunali, oltre ad una serie di inadempienze contrattuali, ha visto la Confconsumatori avanzare la richiesta "al fine di garantire gli interessi degli utenti-fruitori del servizio, i quali, a seguito delle presunte inadempienze contrattuali potrebbero aver subito delle ripercussioni, sia di carattere patrimoniale che con riferimento alla qualità dell'ambiente, della salute e della salubrità del territorio".
Danni a cui si aggiunge un altro balzello, ovvero l'Ecotassa imposta per i Comuni che non hanno raggiunto le percentuali minime di differenziata, come ricorda il presidente della Confconsumatori Roberto Labianca: "Purtroppo, stando a quanto stabilito dalla Regione Puglia, al Comune di Gravina in Puglia verrà applicata l'aliquota massima in materia poiché non sono stati raggiunti gli standard previsti in ordine alla raccolta differenziata".
Una richiesta formalizzata dall'avvocato Giacomo Barbara, nominato dalla presidente nazionale Mara Colla e accolta dalla prima sezione collegiale presieduta da Chiara Civitano.
Un caso unico in questo territorio, poiché "mai alcuna associazione dei consumatori aveva richiesto e ottenuto, nel territorio murgiano, la costituzione di parte civile in un procedimento a carico della società appaltatrice del servizio di igiene urbana, la quale ove fosse eventualmente ritenuta responsabile dei reati ascritti, dovrà anche risarcire i danni".
Il procedimento penale che ha preso il via a seguito di una denuncia presentata dall'avvocato Sergio Casareale nella quale si ipotizzano i reati di truffa ai danni delle casse comunali, oltre ad una serie di inadempienze contrattuali, ha visto la Confconsumatori avanzare la richiesta "al fine di garantire gli interessi degli utenti-fruitori del servizio, i quali, a seguito delle presunte inadempienze contrattuali potrebbero aver subito delle ripercussioni, sia di carattere patrimoniale che con riferimento alla qualità dell'ambiente, della salute e della salubrità del territorio".
Danni a cui si aggiunge un altro balzello, ovvero l'Ecotassa imposta per i Comuni che non hanno raggiunto le percentuali minime di differenziata, come ricorda il presidente della Confconsumatori Roberto Labianca: "Purtroppo, stando a quanto stabilito dalla Regione Puglia, al Comune di Gravina in Puglia verrà applicata l'aliquota massima in materia poiché non sono stati raggiunti gli standard previsti in ordine alla raccolta differenziata".
Una richiesta formalizzata dall'avvocato Giacomo Barbara, nominato dalla presidente nazionale Mara Colla e accolta dalla prima sezione collegiale presieduta da Chiara Civitano.
Un caso unico in questo territorio, poiché "mai alcuna associazione dei consumatori aveva richiesto e ottenuto, nel territorio murgiano, la costituzione di parte civile in un procedimento a carico della società appaltatrice del servizio di igiene urbana, la quale ove fosse eventualmente ritenuta responsabile dei reati ascritti, dovrà anche risarcire i danni".