Palazzo di città
Consiglio comunale, passa il bilancio 2014
Proteste dentro e fuori l’aula
Gravina - mercoledì 30 luglio 2014
13.01
L'amministrazione Valente supera anche lo scoglio del bilancio, rimandando a dopo le vacanze le questioni politiche più spinose.
Questo l'esito di un consiglio comunale senza storia, eccezion fatta per le proteste di alcuni cittadini in aula e quelle dei tifosi della Fbc fuori da Palazzo di Città.
Al momento dell'appello spicca subito l'assenza dei dissidenti del Gruppo Misto, compreso il presidente del Consiglio, Giacinto Lupoli, sostituito da Paolo Calculli, ma non occorre molto tempo per vedere il volto del sindaco Alesio Valente rasserenato. Dopo la prima votazione e i 13 voti favorevoli incassati, Valente scarica la tensione delle ore precedenti l'adunanza con un sorriso liberatorio e un buffetto affettuoso al segretario del Fli, Aldo Dibattista. Da quel momento in poi sarà un fiume in piena di risate e parole.
Alle opposizioni, già a partire dalle interpellanze, non resta che la solita "guerriglia" di disturbo, con Vincenzo Varrese che chiede conto dei lavori in proroga presso il cimitero e Mimmo Calderoni della vasca in villa, mentre Giacinto Lagreca esordisce con una richiesta di chiarimenti sui disagi dei residenti di via Lucca.
La discussione sui punti è preceduta da una lunga relazione onnicomprensiva dell'assessore Nicola Lagreca, che rivendica la tenuta della finanza comunale a dispetto dei tagli governativi ai trasferimenti, prendendo atto dei rilievi di Varrese sulla mancata consultazione delle parti sociali a causa dei ritardi. Sulla Iuc la maggioranza sottolinea il lavoro fatto circa le tariffe della Fiera, e sulla Tasi di aver privilegiato la prima casa e le famiglie con soggetti disabili.
Le critiche di Salvatore Angellotti sul contenimento delle spese vengono fatte proprie dall'assessore, che auspica un gettito al di sopra del previsto, mentre Angelo Petrara attacca: "Dopo più di due anni non c'è lotta agli sprechi, le spese della comunicazione sono aumentate, non c'è razionalizzazione dei fitti passivi. In Comune si bisbiglia di migliaia di euro dati a qualcuno. Il centro servizi è stato dato gratuitamente senza agibilità e con lavori fatti male". "La politica non si fa con le denunce alla Procura – è la replica di Lagreca – se si hanno notizie precise sono il primo a voler denunciare".
Il punto viene approvato, così come quello sul piano triennale delle opere pubbliche, che procede stancamente tra l'elenco fatto dall'assessore Francesco Santomasi ("è solo una visione della città, prendetela con filosofia" ammetterà Valente) ed i rilievi dell'opposizione che chiede tempi e dati precisi, specie sui 9 milioni stanziati per il cinema Centrone. "Si tratta di finanziamenti che non possiamo perdere – dichiara Cardascia – come per Santa Sofia, ed il Centrone è un pugno nello stomaco per questa città". Poi una stoccata contro gli uffici: "La struttura tecnica dovrebbe produrre di più".
Prima della discussione sul bilancio, anch'esso approvato a maggioranza "ridotta", si scatena la bagarre dai banchi del pubblico, mentre sotto il Comune una delegazione di tifosi indirizza ancora una volta cori e slogan per chiedere il manto erboso. "Prima pasticciate con gli ultras e poi chiudete le finestre per non ascoltarli", è il commento ironico di Petrara, che sul bilancio si lascia andare a considerazioni politiche: "La città è ferma da due anni, non c'è progettualità, non potete andare avanti così".
Ed è proprio il nodo politico a rimanere irrisolto, ma tra i corridoi esponenti dell'opposizione danno per acquisiti i dissidenti alla propria causa: Valente, dice qualcuno, mangerà il cocomero ma potrebbe non arrivare a gustare il panettone. La resa dei conti è solo rimandata…
Questo l'esito di un consiglio comunale senza storia, eccezion fatta per le proteste di alcuni cittadini in aula e quelle dei tifosi della Fbc fuori da Palazzo di Città.
Al momento dell'appello spicca subito l'assenza dei dissidenti del Gruppo Misto, compreso il presidente del Consiglio, Giacinto Lupoli, sostituito da Paolo Calculli, ma non occorre molto tempo per vedere il volto del sindaco Alesio Valente rasserenato. Dopo la prima votazione e i 13 voti favorevoli incassati, Valente scarica la tensione delle ore precedenti l'adunanza con un sorriso liberatorio e un buffetto affettuoso al segretario del Fli, Aldo Dibattista. Da quel momento in poi sarà un fiume in piena di risate e parole.
Alle opposizioni, già a partire dalle interpellanze, non resta che la solita "guerriglia" di disturbo, con Vincenzo Varrese che chiede conto dei lavori in proroga presso il cimitero e Mimmo Calderoni della vasca in villa, mentre Giacinto Lagreca esordisce con una richiesta di chiarimenti sui disagi dei residenti di via Lucca.
La discussione sui punti è preceduta da una lunga relazione onnicomprensiva dell'assessore Nicola Lagreca, che rivendica la tenuta della finanza comunale a dispetto dei tagli governativi ai trasferimenti, prendendo atto dei rilievi di Varrese sulla mancata consultazione delle parti sociali a causa dei ritardi. Sulla Iuc la maggioranza sottolinea il lavoro fatto circa le tariffe della Fiera, e sulla Tasi di aver privilegiato la prima casa e le famiglie con soggetti disabili.
Le critiche di Salvatore Angellotti sul contenimento delle spese vengono fatte proprie dall'assessore, che auspica un gettito al di sopra del previsto, mentre Angelo Petrara attacca: "Dopo più di due anni non c'è lotta agli sprechi, le spese della comunicazione sono aumentate, non c'è razionalizzazione dei fitti passivi. In Comune si bisbiglia di migliaia di euro dati a qualcuno. Il centro servizi è stato dato gratuitamente senza agibilità e con lavori fatti male". "La politica non si fa con le denunce alla Procura – è la replica di Lagreca – se si hanno notizie precise sono il primo a voler denunciare".
Il punto viene approvato, così come quello sul piano triennale delle opere pubbliche, che procede stancamente tra l'elenco fatto dall'assessore Francesco Santomasi ("è solo una visione della città, prendetela con filosofia" ammetterà Valente) ed i rilievi dell'opposizione che chiede tempi e dati precisi, specie sui 9 milioni stanziati per il cinema Centrone. "Si tratta di finanziamenti che non possiamo perdere – dichiara Cardascia – come per Santa Sofia, ed il Centrone è un pugno nello stomaco per questa città". Poi una stoccata contro gli uffici: "La struttura tecnica dovrebbe produrre di più".
Prima della discussione sul bilancio, anch'esso approvato a maggioranza "ridotta", si scatena la bagarre dai banchi del pubblico, mentre sotto il Comune una delegazione di tifosi indirizza ancora una volta cori e slogan per chiedere il manto erboso. "Prima pasticciate con gli ultras e poi chiudete le finestre per non ascoltarli", è il commento ironico di Petrara, che sul bilancio si lascia andare a considerazioni politiche: "La città è ferma da due anni, non c'è progettualità, non potete andare avanti così".
Ed è proprio il nodo politico a rimanere irrisolto, ma tra i corridoi esponenti dell'opposizione danno per acquisiti i dissidenti alla propria causa: Valente, dice qualcuno, mangerà il cocomero ma potrebbe non arrivare a gustare il panettone. La resa dei conti è solo rimandata…