Palazzo di città
Consiglio comunale: la maggioranza scricchiola
Ariani e Santomasi: “Equidistanti dai gruppi”. Valente rilancia le linee programmatiche. L'opposizione: "Non c'è progetto".
Gravina - giovedì 27 settembre 2012
13.05
"Se essere bambini significa volare alto, sono orgoglioso di essere un bambino".
Il sindaco Valente si affida a un aquilone attaccato dietro gli scranni della giunta da una scolaresca in visita a Palazzo di Città per replicare ai duri attacchi delle opposizioni, in un consiglio per il resto reso importante per lo più dall'ufficializzazione dell'addio a Fli dei consiglieri Ariani e Santomasi.
L'attacco del discorso dei due, nella fase delle comunicazioni, sembra ricalcare un canovaccio consolidato: "Dopo una sofferta analisi, e avendo riscontrato difficoltà di dialogo interno, mancanza di partecipazione e condivisione delle scelte, aderiamo al movimento dei Moderati e Popolari, vicino alla gente e dove la dignità personale non viene calpestata". Il prosieguo, però, evidenzia una notevole differenza rispetto alla scelta del consigliere Giuseppe Mazzilli (che nei mesi scorsi aveva abbandonato l'Api per passare nel gruppo misto giurando però indiscussa lealtà a sindaco e maggioranza) e prefigura scenari più complessi. Con i due "Moderati e Popolari" che precisano: "Ci consideriamo equidistanti dai gruppi consiliari e voteremo di volta in volta i singoli provvedimenti che riterremo opportuni alla crescita della città".
Insomma, nasce in consiglio un nuovo gruppo con il quale la maggioranza dovrà trattare di volta in volta. L'opposizione non si fa sfuggire l'assist e incalza per bocca del leader Rino Vendola: "Non può passare sotto silenzio la gravità della scelta dei consiglieri dissidenti. Non c'è più la maggioranza originaria, lo scenario è cambiato, avete il dovere di ricucire se ne siete capaci". La compagine valentiana cerca di tamponare ("Il problema è tutto interno a Fli, la maggioranza è salda", ribatte il capogruppo Pd Sante Giordano), ma è evidente che l'appoggio non più incondizionato dei due ex finiani diventa la novità politica della serata.
Dopo un botta e risposta sui temi sempreverdi del collocamento, di piazza Pellicciari e della rampa per i disabili della cattedrale, il consiglio entra nel clou con la presentazione delle linee programmatiche. Valente si affida alle slides confezionate dal suo staff per rielencare gli obbiettivi del suo governo, tra Pums, Pug, Welfare e Work in progress, non discostandosi di molto da quanto detto in campagna elettorale. Anche stavolta l'affondo tocca all'eterno sfidante Vendola: "Abbiamo ascoltato una poesia infantile: in queste linee non c'è anima né visione, è un copia e incolla di altri programmi e si naviga a vista". Non manca un accenno pregno di allusioni alla vicenda del bosco: "Se questa amministrazione avesse fatto il bando antincendio prima, il rogo non sarebbe avvenuto". Il giovane sindaco replica quando ormai la sedia dell'avversario, come altre delle opposizione, è vuota: "Se l'avvocato Vendola ha delle notizie di reato vada a denunciare in Procura". Intanto, dalle fila della maggioranza, Giordano e Cardascia rivendicano la modernità di scelte come il piedibus scolastico, mentre i centristi Mandolino, Lorusso e Lamuraglia invitano al dialogo e al confronto costruttivo.
Il voto sui punti restanti, come quello dei debiti fuori bilancio, vede i fronti contrapposti come da copione, eccetto che per il regolamento dei centri per anziani, dove gli emendamenti del consigliere Carbone, mirati a limitare la designazione dei componenti e il voto tramite delega, mettono d'accordo tutti, e per l'intervento infrastrutturale di area vasta per via Deledda, che passa con voto bipartisan sul vincolo d'esproprio e sul cambio di destinazione d'uso necessari per i lavori di difesa contro il dissesto idrogeologico.
Il sindaco Valente si affida a un aquilone attaccato dietro gli scranni della giunta da una scolaresca in visita a Palazzo di Città per replicare ai duri attacchi delle opposizioni, in un consiglio per il resto reso importante per lo più dall'ufficializzazione dell'addio a Fli dei consiglieri Ariani e Santomasi.
L'attacco del discorso dei due, nella fase delle comunicazioni, sembra ricalcare un canovaccio consolidato: "Dopo una sofferta analisi, e avendo riscontrato difficoltà di dialogo interno, mancanza di partecipazione e condivisione delle scelte, aderiamo al movimento dei Moderati e Popolari, vicino alla gente e dove la dignità personale non viene calpestata". Il prosieguo, però, evidenzia una notevole differenza rispetto alla scelta del consigliere Giuseppe Mazzilli (che nei mesi scorsi aveva abbandonato l'Api per passare nel gruppo misto giurando però indiscussa lealtà a sindaco e maggioranza) e prefigura scenari più complessi. Con i due "Moderati e Popolari" che precisano: "Ci consideriamo equidistanti dai gruppi consiliari e voteremo di volta in volta i singoli provvedimenti che riterremo opportuni alla crescita della città".
Insomma, nasce in consiglio un nuovo gruppo con il quale la maggioranza dovrà trattare di volta in volta. L'opposizione non si fa sfuggire l'assist e incalza per bocca del leader Rino Vendola: "Non può passare sotto silenzio la gravità della scelta dei consiglieri dissidenti. Non c'è più la maggioranza originaria, lo scenario è cambiato, avete il dovere di ricucire se ne siete capaci". La compagine valentiana cerca di tamponare ("Il problema è tutto interno a Fli, la maggioranza è salda", ribatte il capogruppo Pd Sante Giordano), ma è evidente che l'appoggio non più incondizionato dei due ex finiani diventa la novità politica della serata.
Dopo un botta e risposta sui temi sempreverdi del collocamento, di piazza Pellicciari e della rampa per i disabili della cattedrale, il consiglio entra nel clou con la presentazione delle linee programmatiche. Valente si affida alle slides confezionate dal suo staff per rielencare gli obbiettivi del suo governo, tra Pums, Pug, Welfare e Work in progress, non discostandosi di molto da quanto detto in campagna elettorale. Anche stavolta l'affondo tocca all'eterno sfidante Vendola: "Abbiamo ascoltato una poesia infantile: in queste linee non c'è anima né visione, è un copia e incolla di altri programmi e si naviga a vista". Non manca un accenno pregno di allusioni alla vicenda del bosco: "Se questa amministrazione avesse fatto il bando antincendio prima, il rogo non sarebbe avvenuto". Il giovane sindaco replica quando ormai la sedia dell'avversario, come altre delle opposizione, è vuota: "Se l'avvocato Vendola ha delle notizie di reato vada a denunciare in Procura". Intanto, dalle fila della maggioranza, Giordano e Cardascia rivendicano la modernità di scelte come il piedibus scolastico, mentre i centristi Mandolino, Lorusso e Lamuraglia invitano al dialogo e al confronto costruttivo.
Il voto sui punti restanti, come quello dei debiti fuori bilancio, vede i fronti contrapposti come da copione, eccetto che per il regolamento dei centri per anziani, dove gli emendamenti del consigliere Carbone, mirati a limitare la designazione dei componenti e il voto tramite delega, mettono d'accordo tutti, e per l'intervento infrastrutturale di area vasta per via Deledda, che passa con voto bipartisan sul vincolo d'esproprio e sul cambio di destinazione d'uso necessari per i lavori di difesa contro il dissesto idrogeologico.