Politica
Consiglio comunale: maggioranza ai minimi termini
Manca il numero legale e salta il piano sociale di zona
Gravina - giovedì 27 febbraio 2014
14.25
L'ennesimo consiglio comunale ad alta tensione si conclude con un nulla di fatto.
Dopo aver avviato la discussione sul piano sociale di zona, l'aula è pronta a votare il programma ma complice le assenze tra i banchi della maggioranza al momento del voto viene meno il numero legale e il consiglio salta.
Di mezzo, nelle due ore scarse dedicate alla discussione del punto si registrano solo un mare di polemiche e di accuse che di fatto non producono nessun deliberato.
La seduta si apre con la lettura da parte del presidente, Giacinto Lupoli, dell'armistizio siglato in casa Udc tra l'ex capogruppo Giovanni Carbone e il resto del partito. Una pace sancita lo scorso 25 febbraio con la decisione da parte di Carbone di fare un passo indietro e cedere il posto a Michele Lamuraglia dopo essere stato sfiduciato nel corso dell'ultimo consiglio comunale celebrato alla vigilia di san Valentino, proprio da parte di Lamuraglia e Mazzarella.
In pratica nulla di nuovo nella sostanza mentre i margini di trattativa restano rinchiusi nella "forma".
Archiviato l'Udc, Lupoli prosegue leggendo la mozione di sfiducia sottoscritta da sette consiglieri di opposizione contro l'assessore ai servizi sociali, Felice Lafabiana reo di non aver condiviso con il resto del consiglio il percorso per la definizione del piano sociale di zona. Una mozione che alla fine sarà dichiarata inammissibile e respinta dall'aula.
Lafabiana si difende e, visibilmente deluso non solo dagli attacchi dell'opposizione ma anche dalla mancata difesa d'ufficio della maggioranza, illustra il piano sociale di zona basato, spiega l'assessore durante la sua relazione, su una progettazione articolata che prevede l'assistenza ai nuclei familiari in gravi difficoltà economiche nonostante la contrazione delle risorse economiche messe a disposizione dell'Ambito. Una progettazione che prevede l'assistenza per i diversamente abili, interventi per l'inclusione sociale, progetti per favorire il benessere degli anziani sino alla promozione delle iniziative finalizzate alla difesa delle donne e dei minori. Progetti importanti da realizzare con la collaborazione strategica tra Istituzioni, associazioni e operatori del terzo settore.
La relazione dell'assessore, però, non convince e il Piano, di lì a pochi minuti non passa la prova dell'aula per mancanza del numero legale.
Al momento del voto, infatti, l'opposizione chiede la verifica del numero legale e sfila via dall'aula. La segretaria, anche lei visibilmente infastidita dai continui rimbrotti e dalle interruzioni, chiama l'appello. Parte la conta e alla fine tra i banchi della maggioranza pesano come macigni le assenze di Maria Ariani, Giuseppe Mazzilli ( assente giustificato) Giovanni Depascale, Vito Mazzarella e Raffaele Lorusso usciti fuori dall'aula pochi minuti prima dell'appello. Alle 12.25 risultano presenti in aula 11 consiglieri su 24 e al presidente del consiglio non resta che prendere atto "della mancanza del numero legale per cui la seduta è conclusa".
Intanto, mentre è al vaglio degli uffici la possibilità di rinviare la discussione in seconda convocazione, in quel caso però bisognerebbe discutere solo i punti non trattati nella seduta odierna, i consiglieri di maggioranza si chiudono in riunione per prendere atto dell'ennesima figuraccia rimediata in diretta radiofonica.
Secondo i ben informati durante la riunione sarebbero volate parole pesanti tanto che il primo cittadino, che in questi giorni non ha nascosto la sua amarezza e la sua delusione per la tante, troppe, fratture all'interno della sua squadra, avrebbe prima esternato tutta la sua delusione invitando i consiglieri ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e, sempre secondo quanto riferito dai ben informati, avrebbe minacciato di esser pronto a fare un passo indietro.
L'opposizione intanto gongola e se la ride su facebook annunciando l'arrivo del commissario ad acta per la gestione del Piano sociale di zona che secondo i documenti ufficiale andava approvato entro il 28 febbraio, ma c'è chi giura che la data sarà rinviata a marzo.
Dettagli importanti che ora sono al vaglio degli addetti ai lavori mentre tra le fila della maggioranza scarseggiano le forniture di colla vinilica.
Dopo aver avviato la discussione sul piano sociale di zona, l'aula è pronta a votare il programma ma complice le assenze tra i banchi della maggioranza al momento del voto viene meno il numero legale e il consiglio salta.
Di mezzo, nelle due ore scarse dedicate alla discussione del punto si registrano solo un mare di polemiche e di accuse che di fatto non producono nessun deliberato.
La seduta si apre con la lettura da parte del presidente, Giacinto Lupoli, dell'armistizio siglato in casa Udc tra l'ex capogruppo Giovanni Carbone e il resto del partito. Una pace sancita lo scorso 25 febbraio con la decisione da parte di Carbone di fare un passo indietro e cedere il posto a Michele Lamuraglia dopo essere stato sfiduciato nel corso dell'ultimo consiglio comunale celebrato alla vigilia di san Valentino, proprio da parte di Lamuraglia e Mazzarella.
In pratica nulla di nuovo nella sostanza mentre i margini di trattativa restano rinchiusi nella "forma".
Archiviato l'Udc, Lupoli prosegue leggendo la mozione di sfiducia sottoscritta da sette consiglieri di opposizione contro l'assessore ai servizi sociali, Felice Lafabiana reo di non aver condiviso con il resto del consiglio il percorso per la definizione del piano sociale di zona. Una mozione che alla fine sarà dichiarata inammissibile e respinta dall'aula.
Lafabiana si difende e, visibilmente deluso non solo dagli attacchi dell'opposizione ma anche dalla mancata difesa d'ufficio della maggioranza, illustra il piano sociale di zona basato, spiega l'assessore durante la sua relazione, su una progettazione articolata che prevede l'assistenza ai nuclei familiari in gravi difficoltà economiche nonostante la contrazione delle risorse economiche messe a disposizione dell'Ambito. Una progettazione che prevede l'assistenza per i diversamente abili, interventi per l'inclusione sociale, progetti per favorire il benessere degli anziani sino alla promozione delle iniziative finalizzate alla difesa delle donne e dei minori. Progetti importanti da realizzare con la collaborazione strategica tra Istituzioni, associazioni e operatori del terzo settore.
La relazione dell'assessore, però, non convince e il Piano, di lì a pochi minuti non passa la prova dell'aula per mancanza del numero legale.
Al momento del voto, infatti, l'opposizione chiede la verifica del numero legale e sfila via dall'aula. La segretaria, anche lei visibilmente infastidita dai continui rimbrotti e dalle interruzioni, chiama l'appello. Parte la conta e alla fine tra i banchi della maggioranza pesano come macigni le assenze di Maria Ariani, Giuseppe Mazzilli ( assente giustificato) Giovanni Depascale, Vito Mazzarella e Raffaele Lorusso usciti fuori dall'aula pochi minuti prima dell'appello. Alle 12.25 risultano presenti in aula 11 consiglieri su 24 e al presidente del consiglio non resta che prendere atto "della mancanza del numero legale per cui la seduta è conclusa".
Intanto, mentre è al vaglio degli uffici la possibilità di rinviare la discussione in seconda convocazione, in quel caso però bisognerebbe discutere solo i punti non trattati nella seduta odierna, i consiglieri di maggioranza si chiudono in riunione per prendere atto dell'ennesima figuraccia rimediata in diretta radiofonica.
Secondo i ben informati durante la riunione sarebbero volate parole pesanti tanto che il primo cittadino, che in questi giorni non ha nascosto la sua amarezza e la sua delusione per la tante, troppe, fratture all'interno della sua squadra, avrebbe prima esternato tutta la sua delusione invitando i consiglieri ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e, sempre secondo quanto riferito dai ben informati, avrebbe minacciato di esser pronto a fare un passo indietro.
L'opposizione intanto gongola e se la ride su facebook annunciando l'arrivo del commissario ad acta per la gestione del Piano sociale di zona che secondo i documenti ufficiale andava approvato entro il 28 febbraio, ma c'è chi giura che la data sarà rinviata a marzo.
Dettagli importanti che ora sono al vaglio degli addetti ai lavori mentre tra le fila della maggioranza scarseggiano le forniture di colla vinilica.