Territorio
Contribuenti pugliesi in calo. Aumentano invece i redditi dichiarati.
E’ quanto emerge dall’indagine sulle dichiarazioni dei redditi.
Gravina - martedì 14 aprile 2015
10.26
In Puglia diminuisce il numero dei contribuenti, ma in controtendenza aumentano i redditi dichiarati. E' quanto emerge dalla terza indagine sulle dichiarazioni Irpef, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia sui dati del Dipartimento delle Finanze.
Nel 2013 sono stati infatti 2.577.466 i contribuenti pugliesi che hanno assolto all'obbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dell'imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef): il 6,3% del totale in Italia che ammonta a quasi 41 mila contribuenti. Dato in calo rispetto al 2012 dello 0,8%, quando erano 21.426 in più.
Ciononostante sono stati dichiarati ben 591,6 milioni di euro, l'1,5% in più. Un reddito complessivo di 39,6 milioni di euro, contro i 39 dell'anno precedente. Anche il reddito medio pugliese - di 15.630 euro - è in leggero aumento rispetto agli anni precedenti, ma resta al di sotto della media nazionale (20.700).
In tema di prelievo fiscale, l'incasso dell'addizionale regionale è diminuito da 528,6 a 478,6 milioni (il 9,5% in meno). E' cresciuto, invece, l'incasso dell'addizionale comunale: da 213,2 a 220,4 milioni, quindi il 3,4% in più.
Dai dati emerge dunque che a fronte dell'incremento dei redditi dichiarati, vi è un inesorabile calo dei cittadini che presentano dichiarazioni Irpef. Ciò avviene "probabilmente perché i relativi redditi sono scesi al punto di rientrare nella fascia di esenzione", spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. La diminuzione dell'incasso regionale, spiega Sgherza, è riconducibile all'incremento della raccolta a livello comunale tanto che "negli ultimi anni la fiscalità locale è letteralmente esplosa". "Il combinato di Imu, Tasi, Tari ed addizionali Irpef sta mettendo a dura prova cittadini ed imprese - conclude il presidente - l'attesa riforma fiscale dovrà considerare un approccio organico anche al problema della tassazione locale per centrare l'obiettivo di una riduzione effettiva e globale della pressione fiscale".
Nel 2013 sono stati infatti 2.577.466 i contribuenti pugliesi che hanno assolto all'obbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dell'imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef): il 6,3% del totale in Italia che ammonta a quasi 41 mila contribuenti. Dato in calo rispetto al 2012 dello 0,8%, quando erano 21.426 in più.
Ciononostante sono stati dichiarati ben 591,6 milioni di euro, l'1,5% in più. Un reddito complessivo di 39,6 milioni di euro, contro i 39 dell'anno precedente. Anche il reddito medio pugliese - di 15.630 euro - è in leggero aumento rispetto agli anni precedenti, ma resta al di sotto della media nazionale (20.700).
In tema di prelievo fiscale, l'incasso dell'addizionale regionale è diminuito da 528,6 a 478,6 milioni (il 9,5% in meno). E' cresciuto, invece, l'incasso dell'addizionale comunale: da 213,2 a 220,4 milioni, quindi il 3,4% in più.
Dai dati emerge dunque che a fronte dell'incremento dei redditi dichiarati, vi è un inesorabile calo dei cittadini che presentano dichiarazioni Irpef. Ciò avviene "probabilmente perché i relativi redditi sono scesi al punto di rientrare nella fascia di esenzione", spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. La diminuzione dell'incasso regionale, spiega Sgherza, è riconducibile all'incremento della raccolta a livello comunale tanto che "negli ultimi anni la fiscalità locale è letteralmente esplosa". "Il combinato di Imu, Tasi, Tari ed addizionali Irpef sta mettendo a dura prova cittadini ed imprese - conclude il presidente - l'attesa riforma fiscale dovrà considerare un approccio organico anche al problema della tassazione locale per centrare l'obiettivo di una riduzione effettiva e globale della pressione fiscale".