Eventi
"Crepe di Libertà": il fanatismo religioso visto con gli occhi della Compagnia "Volti dal Kaos"
Le immagini dello spettacolo di domenica 5 novembre 2017
Gravina - lunedì 6 novembre 2017
13.08
Per il settimo anno consecutivo è tornata a solcare il palcoscenico del Teatro Vida di Gravina, la Compagnia palermitana "Volti dal Kaos" con una nuova originalissima opera, "Crepe di Libertà, il mistero e la rivelazione", che vede l'intreccio di tre storie - da "Le Baccanti" di Euripide a "Leggere Lolita a Teheran" di Azar Nafisi, ambientate nell'America del grande Gatsby, passando per "Il Grande Inquisitore" dei fratelli Karamazov - accomunate da un unico filo conduttore: il fanatismo religioso, piaga che attanaglia l'uomo e la società da secoli, usato per manipolare la libertà altrui in nome di Dio, reso complice di disumane brutalità.
"Le Baccanti"
Dall'unione di Zeus e della mortale Semele nasceva Dioniso, dio del vino, del teatro e del piacere, di cui le sorelle della madre e il nipote Penteo, re di Tebe, per invidia negavano la natura divina, considerandolo un comune mortale. Per convincere tutta Tebe di essere un dio e non un uomo, Dioniso dapprima mette sotto scacco tutte le donne tebane, che si rifugiano sul monte Citerone per celebrare riti in suo onore, e di qui l'appellativo "Baccanti"; poi, vista la persistente diffidenza di Penteo che lo arresta, nonostante gli avvertimenti del nonno Cadmo e dell'indovino cieco Tiresia, il dio scatena un terremoto per liberarsi e compiere finalmente la sua vendetta. A causare la morte del giovane re, sarà infatti la madre Agave in preda al delirio, convinta di aver squartato ed ucciso un leone. Cadmo riesce pian piano a far rinsavire Agave, che infine si accorge con orrore di ciò che ha fatto e disperata, scoppia in un pianto amaro.
"Leggere Lolita a Teheran"
La professoressa Nafisi decide di interrompere il suo insegnamento all'università Allameh Tabatabei, a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica dell'Iran sui contenuti delle lezioni ed in generale sulla sua vita di donna. Tuttavia non lascia totalmente l'insegnamento e decide di indire un seminario con le sue sette studentesse migliori. Al seminario si discute di letteratura e grandi romanzi, come "Lolita", "Il grande Gatsby", "Orgoglio e pregiudizio", "Cime tempestose", "Daisy Miller" e "Piazza Washington" di Henry James, ma anche "Invito a una decapitazione", "Le Mille e una Notte" e tanti altri. Tutti vengono analizzati alla luce delle esperienze che le ragazze e la professoressa vivono nella repubblica islamica dell'Iran. Con il passare del tempo, durante il seminario, le ragazze fraternizzano e cominciano a raccontare i loro fatti privati e ognuna di esse, a modo suo, espone le difficoltà di essere donna nella società iraniana, a partire dall'imposizione di un certo tipo di abbigliamento e dalle difficoltà della vita quotidiana.
"Il Grande Inquisitore"
Dopo secoli, Cristo fa ritorno sulla terra e, sebbene non viene mai menzionato per nome, viene misteriosamente riconosciuto da tutti e acclamato come "Salvatore". Tuttavia, il Grande Inquisitore, proprio mentre ha appena realizzato la resurrezione di una bambina di 7 anni, nella bara bianca ancora aperta, ne ordina immediatamente la carcerazione. L'inquisitore si reca poi in prigione da Gesù per informarlo che l'indomani sarà bruciato sul rogo come "il più empio degli eretici", rimproverandogli di aver voluto portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne e che attraverso il potere della Chiesa pensa d'essere libero. Cristo rimane sempre in silenzio, e come unica risposta, infine, si avvicina al vecchio Inquisitore e lo bacia, un bacio che "gli brucia nel cuore". Il vecchio così lo libera, ma non muta la sua idea.
Dall'imperioso Dioniso con le sue ammalianti baccanti, ai ciechi e oscuri sacerdoti della rivoluzione islamica iraniana, al folle e lucido progetto del grande inquisitore cattolico, una cinquantina gli attori coinvolti in questo spettacolo di circa 90 minuti in cui si susseguono canti, balli e parti recitate cariche di pathos e sentimento, con un ritmo incalzante ed eterogeneo delle scene. Un modo di fare teatro che non è fine a sé stesso, ma che porta lo spettatore ad una riflessione fuori sipario.
Di seguito, le immagini della rappresentazione tenutasi domenica 5 novembre 2017 al Teatro Vida.
"Le Baccanti"
Dall'unione di Zeus e della mortale Semele nasceva Dioniso, dio del vino, del teatro e del piacere, di cui le sorelle della madre e il nipote Penteo, re di Tebe, per invidia negavano la natura divina, considerandolo un comune mortale. Per convincere tutta Tebe di essere un dio e non un uomo, Dioniso dapprima mette sotto scacco tutte le donne tebane, che si rifugiano sul monte Citerone per celebrare riti in suo onore, e di qui l'appellativo "Baccanti"; poi, vista la persistente diffidenza di Penteo che lo arresta, nonostante gli avvertimenti del nonno Cadmo e dell'indovino cieco Tiresia, il dio scatena un terremoto per liberarsi e compiere finalmente la sua vendetta. A causare la morte del giovane re, sarà infatti la madre Agave in preda al delirio, convinta di aver squartato ed ucciso un leone. Cadmo riesce pian piano a far rinsavire Agave, che infine si accorge con orrore di ciò che ha fatto e disperata, scoppia in un pianto amaro.
"Leggere Lolita a Teheran"
La professoressa Nafisi decide di interrompere il suo insegnamento all'università Allameh Tabatabei, a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica dell'Iran sui contenuti delle lezioni ed in generale sulla sua vita di donna. Tuttavia non lascia totalmente l'insegnamento e decide di indire un seminario con le sue sette studentesse migliori. Al seminario si discute di letteratura e grandi romanzi, come "Lolita", "Il grande Gatsby", "Orgoglio e pregiudizio", "Cime tempestose", "Daisy Miller" e "Piazza Washington" di Henry James, ma anche "Invito a una decapitazione", "Le Mille e una Notte" e tanti altri. Tutti vengono analizzati alla luce delle esperienze che le ragazze e la professoressa vivono nella repubblica islamica dell'Iran. Con il passare del tempo, durante il seminario, le ragazze fraternizzano e cominciano a raccontare i loro fatti privati e ognuna di esse, a modo suo, espone le difficoltà di essere donna nella società iraniana, a partire dall'imposizione di un certo tipo di abbigliamento e dalle difficoltà della vita quotidiana.
"Il Grande Inquisitore"
Dopo secoli, Cristo fa ritorno sulla terra e, sebbene non viene mai menzionato per nome, viene misteriosamente riconosciuto da tutti e acclamato come "Salvatore". Tuttavia, il Grande Inquisitore, proprio mentre ha appena realizzato la resurrezione di una bambina di 7 anni, nella bara bianca ancora aperta, ne ordina immediatamente la carcerazione. L'inquisitore si reca poi in prigione da Gesù per informarlo che l'indomani sarà bruciato sul rogo come "il più empio degli eretici", rimproverandogli di aver voluto portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne e che attraverso il potere della Chiesa pensa d'essere libero. Cristo rimane sempre in silenzio, e come unica risposta, infine, si avvicina al vecchio Inquisitore e lo bacia, un bacio che "gli brucia nel cuore". Il vecchio così lo libera, ma non muta la sua idea.
Dall'imperioso Dioniso con le sue ammalianti baccanti, ai ciechi e oscuri sacerdoti della rivoluzione islamica iraniana, al folle e lucido progetto del grande inquisitore cattolico, una cinquantina gli attori coinvolti in questo spettacolo di circa 90 minuti in cui si susseguono canti, balli e parti recitate cariche di pathos e sentimento, con un ritmo incalzante ed eterogeneo delle scene. Un modo di fare teatro che non è fine a sé stesso, ma che porta lo spettatore ad una riflessione fuori sipario.
Di seguito, le immagini della rappresentazione tenutasi domenica 5 novembre 2017 al Teatro Vida.