Cola Cola
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La città

Cresce il coro di dissensi contro la rimozione della Cola Cola

L'imprenditore Paterno della Golden Line: "l'amministrazione faccia un passo indietro". La Cola Cola è ormai un simbolo imprescindibile per Gravina

"Mi chiamo Antonio Paterno, imprenditore, presidente del salottificio Golden Line S.r.l. di Gravina.
Desidero pubblicare questa mia lettera aperta rivolta a tutti coloro che, come me, trovano quantomeno sconcertante l'atteggiamento degli attuali amministratori della nostra amata città.
Qualche giorno fa ho incontrato un consigliere della maggioranza, il sig. Leo Vicino, al quale ho chiesto se fosse vera la notizia circa la rimozione della Cola-Cola.
Mi rispose che la notizia era verissima e che anzi si sarebbe dovuto procedere velocemente, in quanto il monumento è una schifezza e che fa anche paura. Come a voler meglio precisare, aggiunse poi che siccome dietro la Cola-Cola si nasconde una storia brutta, la stessa non può trovarsi nelle vicinanze di una chiesa.
Naturalmente non è dato sapere a quale storia si riferisce, se ci fosse qualcosa da sapere penso che sarebbe giusto che i gravinesi dovrebbero venirne a conoscenza.
Dopo avergli dimostrato la mia viva disapprovazione, ho provato a dare qualche suggerimento per evitare questa demolizione e se possibile evidenziare e valorizzare il sito.
Penso, ad esempio, a degli alberi piantati intorno al monumento, un prato verde alla base e dei fiori colorati, penso a delle grandi anfore nei pressi, un richiamo alle nostre radici.
Si potrebbe così dare risalto e dignità all'ingresso principale di Gravina, si metterebbe così da subito l'accento sulla storia antica della nostra città.
Forse l'esempio non è pertinente, ma vorrei far riferimento alla statua di Papa Benedetto XIII in Piazza Cattedrale. Strano a dirsi, ma fino a che non è stata posizionata la statua, tantissimi miei concittadini non erano a conoscenza di un Papa, Benedetto XIII, figlio della nostra terra.
Per me invece è servito da stimolo per approfondire la conoscenza della sua vita e le sue opere.
Lo stesso è avvenuto dopo la collocazione della Cola-Cola, molti gravinesi, e non solo, si sono informati sulla storia della Cola-Cola ed ormai la ritengono un simbolo della nostra città.
Alcune aziende gravinesi hanno voluto apporre la Cola-Cola sul loro marchio, ci sono mezzi di trasporto che circolano in Italia e all'estero con questo logo disegnato sulle loro fiancate.
Per la natura del mio lavoro, sono costantemente in contatto con forestieri, italiani e di nazionalità estere e posso assicurare che ogni volta che un mio cliente o fornitore è venuto in visita a Gravina, ha voluto informarsi sul monumento. Spessissimo mi hanno richiesto dei gadget dello stesso, hanno scattato foto e videoregistrato, rendendo così internazionale il nostro simbolo.
Alle mie dipendenze ci sono operai e impiegati di Gravina, Altamura e Matera: alla notizia che si sta pensando di rimuovere la Cola-Cola tutti hanno manifestato la loro contrarietà, un episodio negativo di difficile comprensione.
Cui prodest? Che senso ha tutto questo?
Cambiare amministrazione politica, anche di colore diverso, non significa necessariamente passare un colpo di spugna sulla lavagna e cancellare quello che di buono è stato fatto in precedenza.
Dico ai nostri politici che sarebbe il caso di concentrare le proprie energie nella costruzione e non nella distruzione, consiglierei loro di provare ad ascoltare i suggerimenti e i consigli che provengono dai cittadini, dagli esercenti commerciali, dai liberi professionisti e dagli imprenditori.
Spero che l'amministrazione faccia un passo indietro".


Antonio Paterno
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