Politica
Crisi in Comune: disgelo a sinistra
Valente incontra Sel: posizioni distanti ma il dialogo continua. Resta però l'intransigenza del resto della minoranza.
Gravina - giovedì 21 marzo 2013
15.00
"Una riunione interlocutoria, filata via in mezz'ora, forse pure meno. Però l'importante è il segnale: almeno si torna a parlare".
I pontieri, quelli che lavorano nell'ombra per creare le condizioni di pace, parlano così. E così descrivono l'incontro del disgelo. Quello che segna la ripresa del dialogo tra Palazzo di città e l'opposizione. O almeno, di quella parte delle minoranze che ha inteso rispondere alla lettera con cui nei giorni scorsi il primo cittadino Alesio Valente aveva auspicato la ripresa di un confronto nell'alveo del centrosinistra. Perchè anche se sulla vicenda è calato il silenzio, la ferita ancora sanguina: in Comune c'è sempre una crisi aperta, che resta tale politicamente anche se numericamente il ritorno alla casa madre degli ormai ex dissidenti Maria Ariani e Francesco Santomasi ha restituito un pò di forza e smalto.
Alla chiamata alle armi pacifiche del bene comune l'opposizione ha risposto in vario modo. Sel, ad esempio, ha raccolto l'invito e mercoledì sera è stata ricevuta in delegazione dal sindaco. Poco da raccontare: incontro breve, cordialità, disponibilità a discutere, ma anche consapevolezza della difficoltà estrema di accorciare distanze rese abissali, pure dal punto di vista programmatico, dallo scontro nelle urne della primavera del 2012. "E' stata una riunione interlocutoria", si limita a commentare Valente, confermando di non aver ricevuto segnali dalle altre componenti dell'opposizione, le stesse che senza tentennamenti da settimane vanno ribadendo la necessità di un gesto forte, che siano le dimissioni del sindaco o l'azzeramento di giunta. Sel, dal canto suo, affida ad una stringata nota stampa il proprio punto di vista: "Al sindaco abbiamo manifestato la preoccupazione per lo straordinario momento di difficoltà che la città attraversa sia come comunità, a causa della crisi economica in atto, sia nella sua rappresentanza istituzionale per la crisi politica che ha caratterizzato l'intero percorso dell'odierna amministrazione, significandogli la nostra disponibilità ad affrontare il tema del bene della città in un confronto leale e alla luce del sole". Si aggiunge: "Detto confronto, per la sua natura e per il rispetto dovuto al risultato elettorale delle scorse consultazioni amministrative, deve a nostro avviso avvenire con i partiti piuttosto che con primo cittadino, il quale al riguardo ha convenuto sul percorso indicato. In tale sede ci riserviamo di svolgere con serenità e franchezza le nostre considerazioni".
Insomma, la soluzione (eventuale) deve essere cercata al tavolo della politica, e non solo in ambito prettamente amministrativo. Intanto, scoppiata a fine novembre, ufficializzata a febbraio, la crisi continua.
I pontieri, quelli che lavorano nell'ombra per creare le condizioni di pace, parlano così. E così descrivono l'incontro del disgelo. Quello che segna la ripresa del dialogo tra Palazzo di città e l'opposizione. O almeno, di quella parte delle minoranze che ha inteso rispondere alla lettera con cui nei giorni scorsi il primo cittadino Alesio Valente aveva auspicato la ripresa di un confronto nell'alveo del centrosinistra. Perchè anche se sulla vicenda è calato il silenzio, la ferita ancora sanguina: in Comune c'è sempre una crisi aperta, che resta tale politicamente anche se numericamente il ritorno alla casa madre degli ormai ex dissidenti Maria Ariani e Francesco Santomasi ha restituito un pò di forza e smalto.
Alla chiamata alle armi pacifiche del bene comune l'opposizione ha risposto in vario modo. Sel, ad esempio, ha raccolto l'invito e mercoledì sera è stata ricevuta in delegazione dal sindaco. Poco da raccontare: incontro breve, cordialità, disponibilità a discutere, ma anche consapevolezza della difficoltà estrema di accorciare distanze rese abissali, pure dal punto di vista programmatico, dallo scontro nelle urne della primavera del 2012. "E' stata una riunione interlocutoria", si limita a commentare Valente, confermando di non aver ricevuto segnali dalle altre componenti dell'opposizione, le stesse che senza tentennamenti da settimane vanno ribadendo la necessità di un gesto forte, che siano le dimissioni del sindaco o l'azzeramento di giunta. Sel, dal canto suo, affida ad una stringata nota stampa il proprio punto di vista: "Al sindaco abbiamo manifestato la preoccupazione per lo straordinario momento di difficoltà che la città attraversa sia come comunità, a causa della crisi economica in atto, sia nella sua rappresentanza istituzionale per la crisi politica che ha caratterizzato l'intero percorso dell'odierna amministrazione, significandogli la nostra disponibilità ad affrontare il tema del bene della città in un confronto leale e alla luce del sole". Si aggiunge: "Detto confronto, per la sua natura e per il rispetto dovuto al risultato elettorale delle scorse consultazioni amministrative, deve a nostro avviso avvenire con i partiti piuttosto che con primo cittadino, il quale al riguardo ha convenuto sul percorso indicato. In tale sede ci riserviamo di svolgere con serenità e franchezza le nostre considerazioni".
Insomma, la soluzione (eventuale) deve essere cercata al tavolo della politica, e non solo in ambito prettamente amministrativo. Intanto, scoppiata a fine novembre, ufficializzata a febbraio, la crisi continua.