Politica
Crisi in maggioranza: il sindaco batte i pugni sul tavolo
"O si chiude subito questa fase, o andiamo tutti a casa". Lupoli lascia Fli. Nasce "Centro Democratico".
Gravina - mercoledì 9 gennaio 2013
09.00
Dimissioni. Per la prima volta, la parola è stata pronunciata in una riunione di maggioranza. Al momento, come mera eventualità. Un richiamo al senso di responsabilità, dei singoli e dei partiti, per evitare lo scivolamento d'una verifica interna - peraltro mai avviata ufficialmente nè portata nelle sedi istituzionali deputate - verso il pantano dell'eterno immobilismo e del logoramento quotidiano.
Dicono che il sindaco Alesio Valente (nella foto) la volontà di porre fine all'esperienza amministrativa l'abbia prospettata nel corso dell'incontro svoltosi martedì sera, legandola alla rapida definizione del balletto di cambi di casacca e di richieste di mutamenti di rotta e di assessori che scuotono la sua coalizione. Durante l'incontro, a conferma di quanto peraltro già anticipato in precedenza da Gravinalife, il presidente del consiglio Giacinto Lupoli ha ufficializzato l'uscita da Fli per raggiungere gli altri due consiglieri eletti coi finiani, Maria Ariani e Francesco Santomasi, e traghettati poi verso altri lidi insieme all'ex Api Giuseppe Mazzilli. Tutti insieme confluiranno adesso in "Centro Democratico", la formazione guidata a livello nazionale da Bruno Tabacci il suo leader e che ha nel consigliere regionale Nicola Canonico il suo profeta pugliese.
Il risultato? Duplice e immediato. Da un lato, nasce una forza che avrà in consiglio la stessa consistenza numerica di Pd e Udc, e questo vuol dire nuovi equilibri. Dall'altro scompare definitivamente dall'assemblea consiliare quello che era, in termini elettorali, il secondo partito della coalizione: Fli. Inevitabile guardare subito al destino di Lorenzo Carbone, coordinatore dei futuristi con un posto in giunta ma senza più consiglieri di riferimento. La sua sarebbe la poltrona più a rischio. E proprio lui, in coda al vertice di maggioranza, mentre tutti gli altri telefoni squillano a vuoto, è l'unico ad accettare di buon grado di rilasciare un commento: "Faremo le nostre valutazioni come partito e diremo la nostra. Abbiamo appreso con stupore e dolore dell'addio di Lupoli e come tutte le forze politiche abbiamo concordato sulla necessità di una riorganizzazione". Ma nessun passo indietro. Almeno per il momento. Perchè di fronte all'ipotesi di dimissioni volontarie Carbone frena: "Deciderà il partito". E sulla fermezza palesata dal primo cittadino, col riferimento alle possibili dimissioni in caso di protrarsi dell'empasse? "Credo sia giusto: venerdì ci rivedremo ed in quell'occasione confido si ritorni sul binario della politica, mettendo da parte altre questioni". Ed alla riunione indicata come decisiva Fli ci sarà. Nonostante tutto, "perchè noi", chiosa Carbone, "nelle urne siamo stati il secondo partito della coalizione: non si può far finta che non esistiamo più".
Appuntamento a venerdì, il giorno della verità.
Dicono che il sindaco Alesio Valente (nella foto) la volontà di porre fine all'esperienza amministrativa l'abbia prospettata nel corso dell'incontro svoltosi martedì sera, legandola alla rapida definizione del balletto di cambi di casacca e di richieste di mutamenti di rotta e di assessori che scuotono la sua coalizione. Durante l'incontro, a conferma di quanto peraltro già anticipato in precedenza da Gravinalife, il presidente del consiglio Giacinto Lupoli ha ufficializzato l'uscita da Fli per raggiungere gli altri due consiglieri eletti coi finiani, Maria Ariani e Francesco Santomasi, e traghettati poi verso altri lidi insieme all'ex Api Giuseppe Mazzilli. Tutti insieme confluiranno adesso in "Centro Democratico", la formazione guidata a livello nazionale da Bruno Tabacci il suo leader e che ha nel consigliere regionale Nicola Canonico il suo profeta pugliese.
Il risultato? Duplice e immediato. Da un lato, nasce una forza che avrà in consiglio la stessa consistenza numerica di Pd e Udc, e questo vuol dire nuovi equilibri. Dall'altro scompare definitivamente dall'assemblea consiliare quello che era, in termini elettorali, il secondo partito della coalizione: Fli. Inevitabile guardare subito al destino di Lorenzo Carbone, coordinatore dei futuristi con un posto in giunta ma senza più consiglieri di riferimento. La sua sarebbe la poltrona più a rischio. E proprio lui, in coda al vertice di maggioranza, mentre tutti gli altri telefoni squillano a vuoto, è l'unico ad accettare di buon grado di rilasciare un commento: "Faremo le nostre valutazioni come partito e diremo la nostra. Abbiamo appreso con stupore e dolore dell'addio di Lupoli e come tutte le forze politiche abbiamo concordato sulla necessità di una riorganizzazione". Ma nessun passo indietro. Almeno per il momento. Perchè di fronte all'ipotesi di dimissioni volontarie Carbone frena: "Deciderà il partito". E sulla fermezza palesata dal primo cittadino, col riferimento alle possibili dimissioni in caso di protrarsi dell'empasse? "Credo sia giusto: venerdì ci rivedremo ed in quell'occasione confido si ritorni sul binario della politica, mettendo da parte altre questioni". Ed alla riunione indicata come decisiva Fli ci sarà. Nonostante tutto, "perchè noi", chiosa Carbone, "nelle urne siamo stati il secondo partito della coalizione: non si può far finta che non esistiamo più".
Appuntamento a venerdì, il giorno della verità.