consiglio comunale 2013
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Politica

Crisi in maggioranza: l'ultimatum di Valente

"O si tira il carro tutti insieme, o tutti a casa". Ma Fli contesta ed i Dr chiedono la rimodulazione della giunta.

La maggioranza presenta il conto al primo cittadino. Ma Valente parte al contrattacco: "O si tira il carro tutti insieme, o si va tutti a casa".

Riunione di coalizione con polemiche esplose l'una dietro l'altra come fuochi pirotecnici sul mare con vista Posillipo. Ad animare i lavori, giusto per citare qualche esempio, oltre al chiarimento a denti stretti tra l'assessore al commercio Nicola Lagreca ed il presidente della Terza commissione consiliare Raffaele Lorusso in ordine ai controlli nel settore dell'ortofrutta, la presa d'atto delle dimissioni dell'ormai ex assessore all'ambiente Maddalena Grillo: il suo movimento politico di riferimento, quello dei "Democratici e riformisti" del duo Depascale-Dipalma, non ha avanzato il nome di alcun possibile sostituto, ma ha lasciato intendere di essere pronto a farlo in coda ad una rimodulazione delle deleghe, anche alla luce "della scarsa disponibilità di alcuni assessori a confrontarsi con i consiglieri". Insomma, i democratici riformisti vorrebbero poter contare di più. Proprio come l'Udc, che sembra voler rimanere tranquilla in attesa che il Consiglio di Stato (sarebbe ormai questione di giorni) depositi e pubblichi la sentenza che dovrebbe dare allo scudocrociato la garanzia di conservare i suoi tre posti in consiglio. Ed a quel punto (della cosa non fa più mistero nessuno) i centristi ufficializzeranno la richiesta di poter anche loro avere un maggior peso. Magari ottenendo un secondo assessore.

Chi invece pare destinato a rimanere fuori dai giochi è ciò che resta del Fli: i finiani, oggi privi di rappresentanza consiliare dopo aver portato in consiglio 3 eletti oggi tutti fuori dal partito, hanno fatto la voce grossa. Già nei giorni scorsi l'ex assessore Lorenzo Carbone aveva condensato perplessità e prospettive in una lettera riservata indirizzata al sindaco Alesio Valente. E lunedì sera, all'interpartitica, Carbone ed il resto della delegazione futurista avrebbero annunciato l'intenzione di interrompere i contatti con la maggioranza: la richiesta di dimissioni del primo cittadino, che nei giorni scorsi Radiopolitica aveva preso a rilanciare, non è stata formalizzata. Ma Fli avrebbe detto chiaramente, riferiscono alcuni dei partecipanti all'incontro, "di non voler più prendere parte a riunioni di maggioranza che sono noiose, inconcludenti e soprattutto inutili, visto che si è incapaci di prendere decisioni". D'amore e d'accordo con la maggioranza, invece, gli ex finiani: Maria Ariani, Francesco Santomasi ed il presidente del consiglio comunale Giacinto Lupoli sarebbero tra i principali sostenitori dell'unità e della continuità amministrativa. Era appena lo scorso febbraio, ma sembra già un'altra vita fa l'esperienza del "Centro Democratico", con i tre a cannoneggiare su Palazzo di città. Altri tempi. Al punto che Lupoli avrebbe invitato i suoi colleghi a non tentare azzardi sul bilancio di previsione: il documento contabile dovrebbe arrivare in aula entro fine mese, al massimo per gli inizi di agosto. E metterlo ai voti con l'aria che tira potrebbe non essere cosa saggia, avrebbe suggerito il presidentissimo. Ma il cronoprogramma non dovrebbe conoscere modifiche: entro la fine della settimana la bozza del bilancio dovrebbe approdare in giunta, prima d'essere licenziata e trasmessa alle competenti consiliari, per una valutazione propedeutica all'approdo in aula.

E il sindaco, in tutto ciò? Chi c'era, lo descrive come "stufo ed amareggiato" per le continue fibrillazioni. Pur mostrandosi propenso e disponibile al dialogo e ad operazioni bilancino, manuale Cencelli alla mano, Valente non avrebbe esitato a battere i pugni sul tavolo: "Siate chiari: se non avete intenzione di tirare il carro insieme alla giunta", avrebbe detto ai consiglieri, "allora si andrà tutti a casa. Così non si va lontano". A seguire, a mò di ramoscello d'ulivo, l'invito agli stessi consiglieri ad essere "concretamente" più vicini all'amministrazione.

L'appello che suona come ultimatum troverà orecchie attente?
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