La città
Silos, ispezione dei vigili del fuoco
Per la verificare della sicurezza. Intanto monta la polemica dopo parziale crollo
Gravina - martedì 18 maggio 2021
Il sopralluogo dei vigili del fuoco all'ex silos granaio di Via Spinazzola è un atto dovuto per sancire la pericolosità o meno del cantiere, alla luce dell'episodio che ha visto il crollo di parte del corpo della struttura muraria posteriore e laterale della facciata del silos. Molti sono convinti che allo stato attuale delle cose verrà dichiarata la pericolosità della struttura con il conseguente abbattimento della stessa.
Intanto non si placano le polemiche su quella che sembrava una vicenda già scritta ancor prima di iniziare. "Andrà giù, lo demoliranno anche se non si può fare, così come affermava la commissione paesaggio nel primo diniego al permesso di costruire richiesto" - sottolinea il consigliere comunale di Primavera Popolare Ignazio Lovero, che lamenta l'assordante silenzio dell'amministrazione cittadina. "Si cancellerà un altro pezzo di storia" - è il commento laconico dell'esponente della minoranza.
Anche il consigliere comunale del Partito Democratico Mimmo Cardascia dice la sua. La caduta di parte del silos "non mi ha sorpreso: era prevedibile- dice il consigliere Dem -. "Resta l'amaro in bocca perché c'è una responsabilità della politica che non ha saputo indicare la strada". L'obiettivo adesso -conclude Cardascia- "è dare degli indirizzi su altri contenitori culturali che ci sono, per evitare che vengano demoliti altri monumenti storici della nostra città".
Posizione critica, ma diversa quella di Mario Conca del movimento "Cittadini Gravinesi", che non difende la struttura in quanto bene di archeologia industriale, ma si lamenta di quello che il Silos avrebbe potuto essere e non è stato. "Innanzitutto va ricordato che questa è un'area per servizi non residenziali. Qui erano previsti servizi per la comunità che non abbiamo più avuto" - afferma Conca, che poi cerca di ricostruire la vicenda del silos. Secondo quanto riferito dal leader dei "cittadini Gravinesi", il 2007 il Comune di Gravina aveva stipulato una convenzione con coloro che allora detenevano la proprietà del silos, in forza di quella convenzione era prevista la realizzazione di un centro commerciale, un Hotel 4 stelle, una sala convegni, una piscina scoperta e una coperta e altre strutture sportive. E Poi cosa è successo? "E' successo che per 18 anni gli hanno osteggiati in tutti i modi, minacciando anche i sigilli, e così i vecchi proprietari sono stati costretti a svendere la struttura" -afferma Conca, attribuendo dunque alle amministrazioni comunali, che si sono succedute in questi anni, la responsabilità di non aver portato servizi per la collettività.
Anche il popolo social ha commentato in queste ore, a più riprese, una vicenda sulla quale si continuerà a parlare per molto ancora.
Intanto non si placano le polemiche su quella che sembrava una vicenda già scritta ancor prima di iniziare. "Andrà giù, lo demoliranno anche se non si può fare, così come affermava la commissione paesaggio nel primo diniego al permesso di costruire richiesto" - sottolinea il consigliere comunale di Primavera Popolare Ignazio Lovero, che lamenta l'assordante silenzio dell'amministrazione cittadina. "Si cancellerà un altro pezzo di storia" - è il commento laconico dell'esponente della minoranza.
Anche il consigliere comunale del Partito Democratico Mimmo Cardascia dice la sua. La caduta di parte del silos "non mi ha sorpreso: era prevedibile- dice il consigliere Dem -. "Resta l'amaro in bocca perché c'è una responsabilità della politica che non ha saputo indicare la strada". L'obiettivo adesso -conclude Cardascia- "è dare degli indirizzi su altri contenitori culturali che ci sono, per evitare che vengano demoliti altri monumenti storici della nostra città".
Posizione critica, ma diversa quella di Mario Conca del movimento "Cittadini Gravinesi", che non difende la struttura in quanto bene di archeologia industriale, ma si lamenta di quello che il Silos avrebbe potuto essere e non è stato. "Innanzitutto va ricordato che questa è un'area per servizi non residenziali. Qui erano previsti servizi per la comunità che non abbiamo più avuto" - afferma Conca, che poi cerca di ricostruire la vicenda del silos. Secondo quanto riferito dal leader dei "cittadini Gravinesi", il 2007 il Comune di Gravina aveva stipulato una convenzione con coloro che allora detenevano la proprietà del silos, in forza di quella convenzione era prevista la realizzazione di un centro commerciale, un Hotel 4 stelle, una sala convegni, una piscina scoperta e una coperta e altre strutture sportive. E Poi cosa è successo? "E' successo che per 18 anni gli hanno osteggiati in tutti i modi, minacciando anche i sigilli, e così i vecchi proprietari sono stati costretti a svendere la struttura" -afferma Conca, attribuendo dunque alle amministrazioni comunali, che si sono succedute in questi anni, la responsabilità di non aver portato servizi per la collettività.
Anche il popolo social ha commentato in queste ore, a più riprese, una vicenda sulla quale si continuerà a parlare per molto ancora.