La città
Deiezioni canine in via Loreto
La segnalazione della nostra lettrice Giovanna
Gravina - mercoledì 22 febbraio 2017
Sebbene raccogliere le deiezioni canine del proprio amico a 4 zampe sia un obbligo previsto dalla legge - oltre che un dovere civico - non tutti i padroncini si dimostrano rispettosi nei confronti della comunità gravinese.
Questo è ciò che accade abitualmente in via Loreto, come segnalato dalla nostra lettrice Giovanna, che afferma "infischiandosene del decoro urbano e dell'igiene pubblica, lasciano in bella vista i maleodoranti escrementi del proprio cane, rendendo impossibile il passeggio sul marciapiede".
Come specificato nell'articolo 1, comma 4, dell'ordinanza del 6 agosto 2013, emanata dal Ministero della Salute con il nome di "Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani", "è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse", sottolineando che non solo il proprietario è responsabile del cane in tutto e per tutto, ma che anche chi accetta di tenere un cane non di sua proprietà, deve attenersi alla normativa per il relativo periodo.
Il mancato adempimento al proprio dovere, come ogni legge, prevede delle sanzioni che sono però a discrezione delle singole amministrazioni locali: le multe possono variare da un minimo di €25,00 ad un massimo di €500,00. Tuttavia gran parte delle amministrazioni comunali non dispone di personale sufficiente a coprire le molteplici esigenze di controllo del territorio, per cui i trasgressori abituali finiscono per farla franca e chi subisce le giustificate polemiche e accuse dei cittadini sono anche quei padroni che fanno quotidianamente il loro dovere.
La soluzione a questo problema è una ed una sola: applicare quanto sancito nella normativa, per il rispetto della città, intesa sia come luogo e bene comune, che come comunità.
Questo è ciò che accade abitualmente in via Loreto, come segnalato dalla nostra lettrice Giovanna, che afferma "infischiandosene del decoro urbano e dell'igiene pubblica, lasciano in bella vista i maleodoranti escrementi del proprio cane, rendendo impossibile il passeggio sul marciapiede".
Come specificato nell'articolo 1, comma 4, dell'ordinanza del 6 agosto 2013, emanata dal Ministero della Salute con il nome di "Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani", "è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse", sottolineando che non solo il proprietario è responsabile del cane in tutto e per tutto, ma che anche chi accetta di tenere un cane non di sua proprietà, deve attenersi alla normativa per il relativo periodo.
Il mancato adempimento al proprio dovere, come ogni legge, prevede delle sanzioni che sono però a discrezione delle singole amministrazioni locali: le multe possono variare da un minimo di €25,00 ad un massimo di €500,00. Tuttavia gran parte delle amministrazioni comunali non dispone di personale sufficiente a coprire le molteplici esigenze di controllo del territorio, per cui i trasgressori abituali finiscono per farla franca e chi subisce le giustificate polemiche e accuse dei cittadini sono anche quei padroni che fanno quotidianamente il loro dovere.
La soluzione a questo problema è una ed una sola: applicare quanto sancito nella normativa, per il rispetto della città, intesa sia come luogo e bene comune, che come comunità.