Territorio
Deposito nucleare, pronta la carta delle aree idonee
Trasmessa da Sogin al Ministero. C'è anche il sito di Gravina? Per ora è tutto riservato
Gravina - mercoledì 16 marzo 2022
12.45
Così come previsto la Sogin, società statale incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha inviato al Ministero della Transizione Ecologica (MiTe) la carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico.
La proposta di CNAI che Sogin ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica è stata dunque predisposta sulla base delle oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte, per un totale di oltre 25.000 pagine costituite da atti, documenti, studi, relazioni tecniche e cartografie, complessivamente presentate nel corso di un anno a seguito della pubblicazione della CNAPI. La mappa dei siti idonei è stata elaborata dall'azienda basandosi sugli esiti di una, se non la più grande consultazione pubblica svoltasi in Italia riguardante –sottolineano dalla Sogin- "un'infrastruttura strategica per il Paese".
La consultazione, si è avviata il 5 gennaio 2021, con la pubblicazione della proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e si è conclusa lo scorso 14 gennaio con il coinvolgimento di sette regioni (Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna) e oltre 160 partecipanti al Seminario, che ha registrato gli interventi dei rappresentanti di Istituzioni ed Enti nazionali e locali, associazioni, comitati e singoli cittadini.
Adesso la palla passa nelle mani del Ministero della transizione Ecologica che, acquisito il parere tecnico dell'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), dovrà approvare la Cnai, attraverso l'emanazione di un decreto e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Fatto ciò la mappa sarà pubblicata sul portale della Sogin, dell'Isin e dei due Ministeri interessati.
L'iter prevede che – spiegano dalla Sogin- dall'atto della pubblicazione della Cnai si avvierà una nuova fase di consultazioni "finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l'obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale".
Tra i siti idonei potrebbe esserci anche quello individuato in contrada Zingariello. 150 ettari a ridosso del bosco Difesa Grande che – secondo Gisueppe Lapolla del comitato di consultazione popolare di Gravina- potrebbero rientrare nella mappa Cnai predisposta dalla Sogin. "Un'area che risponde alle caratteristiche stabilite per ospitare il deposito di scorie radioattive" -dice Lapolla, dando ad intendere che nonostante non ci siano indiscrezioni sulle località individuate, il pericolo che a Gravina possa essere allocato il sito è ancora alto e per questo non bisogna abbassare la guardia e continuare a far sentire a gran voce le istanze di un territorio che dice "No" al deposito di rifiuti nucleari.
La proposta di CNAI che Sogin ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica è stata dunque predisposta sulla base delle oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte, per un totale di oltre 25.000 pagine costituite da atti, documenti, studi, relazioni tecniche e cartografie, complessivamente presentate nel corso di un anno a seguito della pubblicazione della CNAPI. La mappa dei siti idonei è stata elaborata dall'azienda basandosi sugli esiti di una, se non la più grande consultazione pubblica svoltasi in Italia riguardante –sottolineano dalla Sogin- "un'infrastruttura strategica per il Paese".
La consultazione, si è avviata il 5 gennaio 2021, con la pubblicazione della proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e si è conclusa lo scorso 14 gennaio con il coinvolgimento di sette regioni (Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna) e oltre 160 partecipanti al Seminario, che ha registrato gli interventi dei rappresentanti di Istituzioni ed Enti nazionali e locali, associazioni, comitati e singoli cittadini.
Adesso la palla passa nelle mani del Ministero della transizione Ecologica che, acquisito il parere tecnico dell'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), dovrà approvare la Cnai, attraverso l'emanazione di un decreto e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Fatto ciò la mappa sarà pubblicata sul portale della Sogin, dell'Isin e dei due Ministeri interessati.
L'iter prevede che – spiegano dalla Sogin- dall'atto della pubblicazione della Cnai si avvierà una nuova fase di consultazioni "finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l'obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale".
Tra i siti idonei potrebbe esserci anche quello individuato in contrada Zingariello. 150 ettari a ridosso del bosco Difesa Grande che – secondo Gisueppe Lapolla del comitato di consultazione popolare di Gravina- potrebbero rientrare nella mappa Cnai predisposta dalla Sogin. "Un'area che risponde alle caratteristiche stabilite per ospitare il deposito di scorie radioattive" -dice Lapolla, dando ad intendere che nonostante non ci siano indiscrezioni sulle località individuate, il pericolo che a Gravina possa essere allocato il sito è ancora alto e per questo non bisogna abbassare la guardia e continuare a far sentire a gran voce le istanze di un territorio che dice "No" al deposito di rifiuti nucleari.