Territorio
Deposito nucleare, schiarita nei rapporti tra comitato e Comune
Lettera al sindaco per superare incomprensioni
Gravina - sabato 15 maggio 2021
17.00 Comunicato Stampa
Comunicato stampa del Comune di Gravina nel quale si apprezza l'invito all'unità e la volontà da parte del comitato di consultazione popolare di Gravina di abbassare i toni della polemica per poter proseguire congiuntamente nel cammino che porti ad escludere contrada Zingariello tra i siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito unico nazionale di scorie radioattive. Per il sindaco Valente: "Bene la presa d'atto: avanti insieme senza polemiche e strumentalizzazioni".
Di seguito pubblichiamo la nota integrale inviata da Palazzo di Città:
Non risponde al vero che il Comune di Gravina in Puglia non abbia ricercato il confronto con la società civile e l'associazionismo gravinese, ed in particolare con il Comitato di consultazione popolare, sul tema del deposito unico nazionale di scorie nucleari.
Il chiarimento arriva da una missiva a firma dei referenti del medesimo Comitato, che nei giorni scorsi, a mezzo stampa, aveva contestato all'Amministrazione comunale la mancata volontà "di favorire un ampio coinvolgimento per individuare eventuali e ulteriori integrazioni alle osservazioni già formulate dalla Regione Puglia per esprimere contrarietà, sul piano tecnico e giuridico, all'ipotesi di realizzazione del deposito a Gravina. Nello specifico, a Palazzo di Città veniva addebitata, testualmente, «una visione non aperta alle istanze di base ed alla partecipazione democratica, come nel caso della mancata comunicazione al Comitato della data ultima per inviare le osservazioni entro il 20 Aprile».
In realtà, chiarisce il sindaco Alesio Valente, «il Comune aveva consumato tutti i passaggi utili e necessari: il termine del 20 Aprile, fissato non autonomamente ma in base ad una nota inviata agli inizi di Aprile ai Comuni di Gravina, Laterza e Altamura dall'assessorato regionale all'ambiente, era stato ampiamente e pubblicamente reso noto sia attraverso i media, sia con avviso apparso sull'albo pretorio on line, come pure mediante attraverso specifica comunicazione inviata prima telefonicamente, poi a mezzo mail, proprio al Comitato». Prosegue il primo cittadino gravinese: «Dopo aver consumato questo iter, ci attendevamo proposte ed osservazioni che invece, purtroppo, non sono mai arrivate, mentre sono invece maturate critiche all'evidenza infondate ed ingenerose. Tuttavia, poiché credo che l'unità sia preziosa, specie in questo particolare momento storico ed ancor più di fronte alla prospettiva di veder fare della nostra città una pattumiera nucleare, pur a fronte di addebiti all'evidenza ingiustificati abbiamo ritenuto doveroso stimolare un chiarimento, privilegiando la via istituzionale a risposte mediatiche che avrebbero sortito il solo risultato di accrescere la confusione ed ingenerare divisioni».
Da qui l'interlocuzione avviata dall'Amministrazione comunale con il Comitato, con quest'ultimo che in una nota ufficiale indirizzata al sindaco, ha reso noto di ritenere superato l'equivoco, manifestando altresì «piena disponibilità alla costruzione di ampie convergenze per scongiurare la realizzazione del sito nella nostra città», auspicando «una costante comunicazione e interazione tra Amministrazione e Comitato». Chiosa Valente: «C'è stato un incidente di percorso, da noi non causato né cercato, che può considerarsi superato. Per me è già acqua passata: l'importante, adesso, è riprendere il lavoro in armonia e con l'impegno di sempre, senza polemiche né strumentalizzazioni: mai come ora occorre guardare all'interesse esclusivo della comunità gravinese».
Di seguito pubblichiamo la nota integrale inviata da Palazzo di Città:
Non risponde al vero che il Comune di Gravina in Puglia non abbia ricercato il confronto con la società civile e l'associazionismo gravinese, ed in particolare con il Comitato di consultazione popolare, sul tema del deposito unico nazionale di scorie nucleari.
Il chiarimento arriva da una missiva a firma dei referenti del medesimo Comitato, che nei giorni scorsi, a mezzo stampa, aveva contestato all'Amministrazione comunale la mancata volontà "di favorire un ampio coinvolgimento per individuare eventuali e ulteriori integrazioni alle osservazioni già formulate dalla Regione Puglia per esprimere contrarietà, sul piano tecnico e giuridico, all'ipotesi di realizzazione del deposito a Gravina. Nello specifico, a Palazzo di Città veniva addebitata, testualmente, «una visione non aperta alle istanze di base ed alla partecipazione democratica, come nel caso della mancata comunicazione al Comitato della data ultima per inviare le osservazioni entro il 20 Aprile».
In realtà, chiarisce il sindaco Alesio Valente, «il Comune aveva consumato tutti i passaggi utili e necessari: il termine del 20 Aprile, fissato non autonomamente ma in base ad una nota inviata agli inizi di Aprile ai Comuni di Gravina, Laterza e Altamura dall'assessorato regionale all'ambiente, era stato ampiamente e pubblicamente reso noto sia attraverso i media, sia con avviso apparso sull'albo pretorio on line, come pure mediante attraverso specifica comunicazione inviata prima telefonicamente, poi a mezzo mail, proprio al Comitato». Prosegue il primo cittadino gravinese: «Dopo aver consumato questo iter, ci attendevamo proposte ed osservazioni che invece, purtroppo, non sono mai arrivate, mentre sono invece maturate critiche all'evidenza infondate ed ingenerose. Tuttavia, poiché credo che l'unità sia preziosa, specie in questo particolare momento storico ed ancor più di fronte alla prospettiva di veder fare della nostra città una pattumiera nucleare, pur a fronte di addebiti all'evidenza ingiustificati abbiamo ritenuto doveroso stimolare un chiarimento, privilegiando la via istituzionale a risposte mediatiche che avrebbero sortito il solo risultato di accrescere la confusione ed ingenerare divisioni».
Da qui l'interlocuzione avviata dall'Amministrazione comunale con il Comitato, con quest'ultimo che in una nota ufficiale indirizzata al sindaco, ha reso noto di ritenere superato l'equivoco, manifestando altresì «piena disponibilità alla costruzione di ampie convergenze per scongiurare la realizzazione del sito nella nostra città», auspicando «una costante comunicazione e interazione tra Amministrazione e Comitato». Chiosa Valente: «C'è stato un incidente di percorso, da noi non causato né cercato, che può considerarsi superato. Per me è già acqua passata: l'importante, adesso, è riprendere il lavoro in armonia e con l'impegno di sempre, senza polemiche né strumentalizzazioni: mai come ora occorre guardare all'interesse esclusivo della comunità gravinese».