Territorio
Deposito nucleare, si avvicina la data delle scelte
Il 15 marzo la Sogin invierà le sue proposte al MiTe
Gravina - mercoledì 9 marzo 2022
Sono giorni cruciali questi per decidere le sorti della collocazione del Deposito Nazionale di Scorie radioattive. Concluso, infatti, il percorso durato più di un anno, che dal 5 gennaio del 2021, data di pubblicazione della Cnapi, la Carta nazionale delle Aree Potenzialmente idonee, proposta dalla Sogin. Una mappa dei siti virtualmente adatti ad ospitare il deposito nucleare ed il relativo parco tecnologico, che ha individuato possibili siti idonei nel cuore della murgia anche sul territorio di Gravina in contrada Zingariello.
Un procedimento che ha causato allarme nella popolazione murgiana non disposta ad accettare la collocazione del deposito sul proprio territorio. Un lungo dibattimento conclusosi il 14 gennaio scorso che ha coinvolto istituzioni, enti, associazioni, comitati, imprese, professionisti e comuni cittadini, raccogliendo -fa sapere la Sogin- oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte provenienti da 322 soggetti. Una consultazione pubblica che ha compreso anche un Seminario Nazionale svoltosi con i diversi stakeholder dal 7 settembre al 15 dicembre scorso.
Adesso non siamo ancora alle battute finali, ma ci stiamo incamminando verso una fase che definirà le aree individuate dalla Sogin dove poter collocare il deposito. E', infatti, attesa per il 15 marzo la proposta della Sogin da inviare al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), circa la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee.
A quel punto -spiegano dalla società di Stato incaricata della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi- "Dopo alcuni passaggi autorizzativi, che vedranno protagonista anche l'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), il MiTE di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, approverà la CNAI, che sarà pubblicata".
Partirà in quell'istante una nuova fase nella quale le Regioni o gli enti locali – concludono dalla Sogin- "potranno esprimere le proprie manifestazioni d'interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l'argomento e proseguire il percorso partecipato di localizzazione del Deposito".
Un procedimento che ha causato allarme nella popolazione murgiana non disposta ad accettare la collocazione del deposito sul proprio territorio. Un lungo dibattimento conclusosi il 14 gennaio scorso che ha coinvolto istituzioni, enti, associazioni, comitati, imprese, professionisti e comuni cittadini, raccogliendo -fa sapere la Sogin- oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte provenienti da 322 soggetti. Una consultazione pubblica che ha compreso anche un Seminario Nazionale svoltosi con i diversi stakeholder dal 7 settembre al 15 dicembre scorso.
Adesso non siamo ancora alle battute finali, ma ci stiamo incamminando verso una fase che definirà le aree individuate dalla Sogin dove poter collocare il deposito. E', infatti, attesa per il 15 marzo la proposta della Sogin da inviare al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), circa la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee.
A quel punto -spiegano dalla società di Stato incaricata della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi- "Dopo alcuni passaggi autorizzativi, che vedranno protagonista anche l'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), il MiTE di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, approverà la CNAI, che sarà pubblicata".
Partirà in quell'istante una nuova fase nella quale le Regioni o gli enti locali – concludono dalla Sogin- "potranno esprimere le proprie manifestazioni d'interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l'argomento e proseguire il percorso partecipato di localizzazione del Deposito".