La città
Mons. Mario Paciello si rivolge al C.A.B.A.
Di barriere architettoniche si parla. "In corso nuova gara per i lavori di restauro esterno e interno della Cattedrale"
Gravina - venerdì 1 ottobre 2010
A seguito del comunicato pervenuto alla nostra redazione e al Vescovo della diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva da parte dal locale gruppo del C.A.B.A. (Comitato per l'Abbattimento delle Barriere Architettoniche"), il vescovo Mons. Mario Paciello ha scritto quanto segue:
"Gentilissimo Signor Urbano,
la ringrazio per la sua raccomandata del 22 u.sc., e soprattutto per la sua aperta dichiarazione circa il diritto e il bisogno di accedere in cattedrale per vivere con tutti gli altri fratelli di fede momenti significativi di religiosità, di spiritualità e di cultura.
Non è la prima volta che lei mi scrive, e non è la prima volta che le rispondo.
Vedo che lei, oltre che essere persona molto sensibile ai valori spirituali e religiosi, è anche persona intelligente e colta; e quindi in grado di comprendere non solo il suo più che legittimo diritto di non incontrare barriere discriminanti, ma anche di leggere serenamente lo stato delle cose e di suggerire soluzioni che a lei sembrano possibili.
In concreto, le ho detto altre volte che un progetto già approvato dalla Sovrintendenza, è stato fermato dalle Autorità Locali.
Quando ci sono imprevisti di questo genere, non si può mettere mano nemmeno a un chiodo.
In questi giorni è in corso una nuova gara per i lavori di restauro esterno e interno della Cattedrale: nessuno può fare lavori, modifiche, adattamenti di propria iniziativa.
Lei mi scrive che ha qualche soluzione da presentare. Me la faccia vedere: se è una soluzione che non incide sull'immobile, che non ha bisogno di autorizzazioni, non occupa suolo pubblico, le assicuro che, anche a spese della Diocesi, sono pronto a prenderla in considerazione e realizzarla.
In attesa della sospirata e doverosa soluzione definitiva, sono certo che tutti i fedeli che entrano in Chiesa o ne escono, sono fieri, felici e onorati di darle una mano per pregare insieme con lei.
L'amore fraterno porta anche in alta montagna chi non può salire con le proprie gambe.
Lei può "provocare" quei gesti di amore, che, come scrive San Pietro, coprono "una moltitudine di peccati".
Mi è gradita la circostanza per porgere un paterno saluto a tutti i Soci del C.A.B.A., con la speranza di poterli incontrare nella loro sede.
La saluto, la benedico con tutti gli amici e assicuro a tutti la mia preghiera".
"Gentilissimo Signor Urbano,
la ringrazio per la sua raccomandata del 22 u.sc., e soprattutto per la sua aperta dichiarazione circa il diritto e il bisogno di accedere in cattedrale per vivere con tutti gli altri fratelli di fede momenti significativi di religiosità, di spiritualità e di cultura.
Non è la prima volta che lei mi scrive, e non è la prima volta che le rispondo.
Vedo che lei, oltre che essere persona molto sensibile ai valori spirituali e religiosi, è anche persona intelligente e colta; e quindi in grado di comprendere non solo il suo più che legittimo diritto di non incontrare barriere discriminanti, ma anche di leggere serenamente lo stato delle cose e di suggerire soluzioni che a lei sembrano possibili.
In concreto, le ho detto altre volte che un progetto già approvato dalla Sovrintendenza, è stato fermato dalle Autorità Locali.
Quando ci sono imprevisti di questo genere, non si può mettere mano nemmeno a un chiodo.
In questi giorni è in corso una nuova gara per i lavori di restauro esterno e interno della Cattedrale: nessuno può fare lavori, modifiche, adattamenti di propria iniziativa.
Lei mi scrive che ha qualche soluzione da presentare. Me la faccia vedere: se è una soluzione che non incide sull'immobile, che non ha bisogno di autorizzazioni, non occupa suolo pubblico, le assicuro che, anche a spese della Diocesi, sono pronto a prenderla in considerazione e realizzarla.
In attesa della sospirata e doverosa soluzione definitiva, sono certo che tutti i fedeli che entrano in Chiesa o ne escono, sono fieri, felici e onorati di darle una mano per pregare insieme con lei.
L'amore fraterno porta anche in alta montagna chi non può salire con le proprie gambe.
Lei può "provocare" quei gesti di amore, che, come scrive San Pietro, coprono "una moltitudine di peccati".
Mi è gradita la circostanza per porgere un paterno saluto a tutti i Soci del C.A.B.A., con la speranza di poterli incontrare nella loro sede.
La saluto, la benedico con tutti gli amici e assicuro a tutti la mia preghiera".