Eventi
Di scena la tragedia greca per eccellenza al Vida
Sul palco la compagnia "Don Bosco" di Palermo. Calorosi gli applausi del pubblico.
Gravina - martedì 30 ottobre 2012
11.11
Dopo la vittoria della scorsa edizione di "Amattori … insieme Vito D'Agostino" con lo spettacolo "Ecuba: la banalità del male", i ragazzi del laboratorio teatrale dell'Istituto salesiano "Don Bosco" di Palermo tornano a calcare la scena sul palco del teatro Vida.
Lo spettacolo con cui i ben 45 attori sono andati in scena il 27, 28 e 29 ottobre è una rielaborazione della "Antigone" di Sofocle, una delle tragedie più note della drammaturgia greca. Il regista Gianpaolo Bellanca ha riadattato l'opera in modo davvero originale trasformando i protagonisti della scena tebana in pupi manovrati da quattro pupari che alternano scene di danza con canti in siciliano a canti in greco antico. Nella trama vi sono anche alcuni episodi tratti dai "Sette contro Tebe" di Eschilo, dramma che, in qualche modo, rappresenta l'antefatto alle vicende di Antigone. Infatti, i due fratelli, Eteocle e Polinice, che nella tragedia di Sofocle non figurano in quanto già morti, nella versione del Bellanca, invece, compaiono per narrare la loro storia e le motivazioni che li hanno condotti all'uccisione reciproca. Un ruolo importante è stato ricoperto anche dai musicisti che hanno suonato dal vivo accanto al pubblico che ancora una volta, ha potuto apprezzare la bravura dei ragazzi. Apprezzamento testimoniato sia dai numerosi applausi durante lo spettacolo che dalla ola a fine spettacolo.
Una rappresentazione teatrale davvero piacevole e di alto spessore che molto probabilmente si ricandida nuovamente alla vittoria.
Lo spettacolo con cui i ben 45 attori sono andati in scena il 27, 28 e 29 ottobre è una rielaborazione della "Antigone" di Sofocle, una delle tragedie più note della drammaturgia greca. Il regista Gianpaolo Bellanca ha riadattato l'opera in modo davvero originale trasformando i protagonisti della scena tebana in pupi manovrati da quattro pupari che alternano scene di danza con canti in siciliano a canti in greco antico. Nella trama vi sono anche alcuni episodi tratti dai "Sette contro Tebe" di Eschilo, dramma che, in qualche modo, rappresenta l'antefatto alle vicende di Antigone. Infatti, i due fratelli, Eteocle e Polinice, che nella tragedia di Sofocle non figurano in quanto già morti, nella versione del Bellanca, invece, compaiono per narrare la loro storia e le motivazioni che li hanno condotti all'uccisione reciproca. Un ruolo importante è stato ricoperto anche dai musicisti che hanno suonato dal vivo accanto al pubblico che ancora una volta, ha potuto apprezzare la bravura dei ragazzi. Apprezzamento testimoniato sia dai numerosi applausi durante lo spettacolo che dalla ola a fine spettacolo.
Una rappresentazione teatrale davvero piacevole e di alto spessore che molto probabilmente si ricandida nuovamente alla vittoria.