Territorio
Il "Difesa Grande" torna a vivere
Presentato il progetto del centro visite e della rete sentieristica.
Gravina - venerdì 27 settembre 2013
15.33
"Difesa Grande" rinasce con un centro visite e cinque sentieri.
A poco più di un anno dal disastroso incendio che ha distrutto, circa mille ettari di bosco, viene presentato il progetto del "Centro Visite e Rete Sentieristica Bosco SIC Difesa Grande".
I primi a visitare i percorsi sono stati i bambini di alcune scuole medie che nel corso della mattinata hanno effettuato delle attività in bosco, così come ha raccontato la giornalista Emanuela Grassi prima di introdurre l'intervento del sindaco: "E' necessario che il bosco venga vissuto in maniera corretta e che la gente se ne innamori", ha spiegato Valente commentando soddisfatto l' apertura del centro. Sulla stessa lunghezza d'onda, l'assessore con delega al bosco, Luigi Lorusso: "Bisogna avere una vocazione per il bosco. Raccontare l'evoluzione di questo habitat che è di grande interesse scientifico, infatti è in grado di attrarre numerosi turisti, naturalisti, escursionisti tutti i giorni". E aggiunge: "Per vivere questo bosco è nata l'idea del centro visite e della rete sentieristica, per rispondere alle aspettative di chi, questo bosco vuole viverlo, promuovendo inoltre delle iniziative di educazione ambientale".
Ad illustrare il contenuto di tali progetti prende la parola Vito Lombardi, dottore forestale e componente dei tecnici progettisti, nonché direttore dei lavori: "Tutto è nato dal fatto che il nostro è un bosco di interesse comunitario. Per i comuni che si fossero muniti del piano di gestione c'erano dei finanziamenti ad hoc della regione". E ringraziando la Regione Puglia tramite la quale è stato possibile reperire fondi europei, descrive la struttura che ospiterà il centro visite "San Nicola della Macchia": " Il Centro visite è stato creato sfruttando dei locali utilizzati come deposito, li abbiamo quindi ristrutturati, qui si trovano la sala espositiva, l'aula didattica, l'info point e i servizi igienici". Per quanto riguarda la "sentieristica" continua il tecnico: "Abbiamo ripulito quattro sentieri preesistenti, non è stato abbattuto alcun albero per realizzarli, li abbiamo muniti di segnaletica, sugli alberi e per terra, e adesso sono accessibili a tutti senza il rischio che qualcuno si perda".Percorrendo Jazzo dello Staturo; il sentiero dell' Annunziata, dei Due Jazzi e di Belmonte, l'escursionista-spettatore potrà ammirare una torre medioevale, stagni temporanei, punti panoramici dai quali ammirare il torrente della Gravina o il profilo della Roverella e delle Dolomiti Lucane. Senza contare il gran numero di fauna e flora, spesso autoctona, che abitano il bosco. Il sentiero per tutti, invece, lungo 330 metri è stato appositamente concepito non solo per i diversamente abili ma anche per le famiglie, che passeggiando agevolmente sulle passerelle potranno attraversare un bellissimo bosco di cerreto, diventato bosco da seme per il quale il Comune ha ottenuto dei fondi, molto suggestivo anche questo, semplicemente meno impervio.
Al convegno è intervenuto anche Marco Delorenzo, direttore del "Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane" il quale ha illustrato le peculiarità del parco lucano che si estende su una superficie di 2.400 ettari e racchiude cinque paesi. Esempio di best practice per la gestione, la cooperativa "Nuova Atlantide" ha creato il Ceas (Centro di educazione ambientale e della sostenibilità): "Abbiamo creato anche noi dei percorsi e delle attrattive, ad esempio la via ferrata e a gestire il tutto sono dei giovani, espressione di grandi capacità gestionali ed imprenditoriali". Delorenzo ha elogiato l'operato del Corpo Forestale dello Stato: "Hanno un'esperienza secolare ed è una garanzia di sicurezza. In tutto il parco abbiamo sette unità che hanno operato numerosi sequestri di legna, che abbiamo dato in beneficienza ai bambini bisognosi e di armi illegali possedute dai bracconieri".
Giuseppe Fanelli, Commissario capo del comando regionale del Corpo Forestale dello Stato, ha evidenziato l'importanza della collaborazione dei cittadini: "Sono importanti la prevenzione, la formazione, ed educazione ambientale. Lo stesso cittadino deve svolgere un'attività di controllo". Dello stesso avviso il Vicequestore Pietro Battipede: "Tutte le forze di polizia devono svolgere un'attività di coordinamento e di interazione, io credo che quando si è a capo di un coordinamento di forze è necessario scendere dal piedistallo e partecipare attivamente sul campo. Credo sia fondamentale la formazione, abbiamo fatto una simulazione di un processo penale nelle scuole, i ragazzi hanno partecipato rendendosi conto di valori ai quali non avevano mai pensato prima".
Hanno preso parte all'evento anche Carlo Moramarco, ispettore capo della stazione forestale di Gravina; Ruggero Capone, coordinatore del coordinamento territoriale per l'ambiente; Fabio Modesti, direttore del Parco Nazionale dell' Alta Murgia e infine Giovanni Zaccaria, funzionario dell' Ufficio parchi della Regione Puglia il quale ha parlato del progetto "Grastep": "Il vivaio forestale è diventato una nursery nella quale le piccole piante crescono protette".
E' passato poco più di un anno da quando il rogo, presumibilmente doloso, ha consumato circa la metà di "Difesa Grande" . Quegli incendi disastrosi non sono stati dimenticati, nessuno ha messo da parte lo sdegno che ancora riaffiora con le lacrime nel ricordo di quelle immagini che hanno fatto sentire, chi il bosco lo ama, spettatore di una realtà terrificante. Il bosco ha bisogno di protezione, ma prima di tutto di essere vissuto ed è da qui che si vuole ripartire, da una fruizione consapevole, dalla presa di coscienza del fatto che essere gravinese significa anche avere il bosco dentro.
A poco più di un anno dal disastroso incendio che ha distrutto, circa mille ettari di bosco, viene presentato il progetto del "Centro Visite e Rete Sentieristica Bosco SIC Difesa Grande".
I primi a visitare i percorsi sono stati i bambini di alcune scuole medie che nel corso della mattinata hanno effettuato delle attività in bosco, così come ha raccontato la giornalista Emanuela Grassi prima di introdurre l'intervento del sindaco: "E' necessario che il bosco venga vissuto in maniera corretta e che la gente se ne innamori", ha spiegato Valente commentando soddisfatto l' apertura del centro. Sulla stessa lunghezza d'onda, l'assessore con delega al bosco, Luigi Lorusso: "Bisogna avere una vocazione per il bosco. Raccontare l'evoluzione di questo habitat che è di grande interesse scientifico, infatti è in grado di attrarre numerosi turisti, naturalisti, escursionisti tutti i giorni". E aggiunge: "Per vivere questo bosco è nata l'idea del centro visite e della rete sentieristica, per rispondere alle aspettative di chi, questo bosco vuole viverlo, promuovendo inoltre delle iniziative di educazione ambientale".
Ad illustrare il contenuto di tali progetti prende la parola Vito Lombardi, dottore forestale e componente dei tecnici progettisti, nonché direttore dei lavori: "Tutto è nato dal fatto che il nostro è un bosco di interesse comunitario. Per i comuni che si fossero muniti del piano di gestione c'erano dei finanziamenti ad hoc della regione". E ringraziando la Regione Puglia tramite la quale è stato possibile reperire fondi europei, descrive la struttura che ospiterà il centro visite "San Nicola della Macchia": " Il Centro visite è stato creato sfruttando dei locali utilizzati come deposito, li abbiamo quindi ristrutturati, qui si trovano la sala espositiva, l'aula didattica, l'info point e i servizi igienici". Per quanto riguarda la "sentieristica" continua il tecnico: "Abbiamo ripulito quattro sentieri preesistenti, non è stato abbattuto alcun albero per realizzarli, li abbiamo muniti di segnaletica, sugli alberi e per terra, e adesso sono accessibili a tutti senza il rischio che qualcuno si perda".Percorrendo Jazzo dello Staturo; il sentiero dell' Annunziata, dei Due Jazzi e di Belmonte, l'escursionista-spettatore potrà ammirare una torre medioevale, stagni temporanei, punti panoramici dai quali ammirare il torrente della Gravina o il profilo della Roverella e delle Dolomiti Lucane. Senza contare il gran numero di fauna e flora, spesso autoctona, che abitano il bosco. Il sentiero per tutti, invece, lungo 330 metri è stato appositamente concepito non solo per i diversamente abili ma anche per le famiglie, che passeggiando agevolmente sulle passerelle potranno attraversare un bellissimo bosco di cerreto, diventato bosco da seme per il quale il Comune ha ottenuto dei fondi, molto suggestivo anche questo, semplicemente meno impervio.
Al convegno è intervenuto anche Marco Delorenzo, direttore del "Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane" il quale ha illustrato le peculiarità del parco lucano che si estende su una superficie di 2.400 ettari e racchiude cinque paesi. Esempio di best practice per la gestione, la cooperativa "Nuova Atlantide" ha creato il Ceas (Centro di educazione ambientale e della sostenibilità): "Abbiamo creato anche noi dei percorsi e delle attrattive, ad esempio la via ferrata e a gestire il tutto sono dei giovani, espressione di grandi capacità gestionali ed imprenditoriali". Delorenzo ha elogiato l'operato del Corpo Forestale dello Stato: "Hanno un'esperienza secolare ed è una garanzia di sicurezza. In tutto il parco abbiamo sette unità che hanno operato numerosi sequestri di legna, che abbiamo dato in beneficienza ai bambini bisognosi e di armi illegali possedute dai bracconieri".
Giuseppe Fanelli, Commissario capo del comando regionale del Corpo Forestale dello Stato, ha evidenziato l'importanza della collaborazione dei cittadini: "Sono importanti la prevenzione, la formazione, ed educazione ambientale. Lo stesso cittadino deve svolgere un'attività di controllo". Dello stesso avviso il Vicequestore Pietro Battipede: "Tutte le forze di polizia devono svolgere un'attività di coordinamento e di interazione, io credo che quando si è a capo di un coordinamento di forze è necessario scendere dal piedistallo e partecipare attivamente sul campo. Credo sia fondamentale la formazione, abbiamo fatto una simulazione di un processo penale nelle scuole, i ragazzi hanno partecipato rendendosi conto di valori ai quali non avevano mai pensato prima".
Hanno preso parte all'evento anche Carlo Moramarco, ispettore capo della stazione forestale di Gravina; Ruggero Capone, coordinatore del coordinamento territoriale per l'ambiente; Fabio Modesti, direttore del Parco Nazionale dell' Alta Murgia e infine Giovanni Zaccaria, funzionario dell' Ufficio parchi della Regione Puglia il quale ha parlato del progetto "Grastep": "Il vivaio forestale è diventato una nursery nella quale le piccole piante crescono protette".
E' passato poco più di un anno da quando il rogo, presumibilmente doloso, ha consumato circa la metà di "Difesa Grande" . Quegli incendi disastrosi non sono stati dimenticati, nessuno ha messo da parte lo sdegno che ancora riaffiora con le lacrime nel ricordo di quelle immagini che hanno fatto sentire, chi il bosco lo ama, spettatore di una realtà terrificante. Il bosco ha bisogno di protezione, ma prima di tutto di essere vissuto ed è da qui che si vuole ripartire, da una fruizione consapevole, dalla presa di coscienza del fatto che essere gravinese significa anche avere il bosco dentro.