Politica
Dimissioni Vendola, parlano le opposizioni
Petrara, Varrese e Debenedictis: Aspettiamorisposte dal sindaco
Gravina - giovedì 30 ottobre 2014
11.53
"Non c'è nessun disaccordo tra me e l'avvocato Vendola"
A due giorni dalle inaspettate dimissioni del capogruppo di "per Gravina", Angelo Petrara, colui a cui passa di diritto la giuda dell'opposizione è lapidario: "Nei confronti dell'avvocato ho una stima e un affetto smisurato".
Smentita categoricamente la rottura di cui radio politica aveva parlato in questi giorni, Petrara è deciso a spostare l'attenzione sulla maggioranza e sulle divisioni interne alla coalizione che sostiene il sindaco Valente piuttosto che dilungarsi su un possibile accordo tra l'avvocato Vendola e il sindaco.
"Il gossip non mi ha mai appassionato. A me piace la politica, quella che si fa con gli atti e con i fatti ufficiali. Stando, dunque, all'ufficialità il gruppo consiliare "per Gravina" ha incontrato alcuni giorni fa il primo cittadino. Sul tavolo abbiamo posto le nostre questioni di cui la stampa ha dato abbondantemente conto. Riassumendo: nuova giunta, nuovo programma e ricostruzione del centro sinistra gravinese. Dopo aver illustrato tutto questo, il sindaco ci aveva chiesto alcune ore di tempo per pensare e fare sintesi. Siamo ancora in attesa".
Petrara non si dilunga sulle possibili trattative che hanno visto in queste ultime ore una parte dell'opposizione ragionare con la maggioranza: " Abbiamo deciso una linea e quella resta perché non siamo disponibili ad operazioni trasformistiche. Non possiamo cambiare casacca ed entrare in maggioranza senza spiegare alla città e ai nostri elettori cosa sta succedendo. L'ultima volta il sindaco ha detto che ha la maggioranza e i numeri per andare avanti. Che lo faccia allora. Se altrimenti all'interno della sua coalizione ha dei problemi, allora ne prenda atto, faccia un passo indietro e dimostri di esser realmente disponibile a ragionare di politica e noi saremo disponibili ad ascoltarlo. Detto questo non credo ci sia stato un accodo tra Vendola e Valente".
La discussione dunque, quella politica e ufficiale, arriverà con molta probabilità martedì, ultimo giorno utile per la convocazione del consiglio comunale in cui discutere della mozione di sfiducia al primo cittadino. "Andremo in aula per porre le nostre questioni- conclude Petrara- al sindaco il compito di rispondere e magari anche di convincerci".
Dello stesso avviso Vincenzo Varrese che pur non nascondendo la propria delusione per le improvvise dimissioni dell'avvocato Vendola si dice disposto a mantenere la propria linea. "Come opposizione abbiamo posto delle questioni e quelle restano. Tocca al sindaco rispondere e dire chiaramente se accetta le nostre richieste o meno". Dagli inciuci di palazzo Varrese si chiama fuori: " Io penso che ci sia un problema serio all'interno della maggioranza e non si possono scaricare le colpe sull'opposizione. Poi le questioni politiche si discutono apertamente in consiglio comunale non in altri luoghi". E tornando al primo cittadino "alla luce di quello che è successo e che è un fatto grave, considerando che Rino Vendola era anche il leader dell'opposizione, mi auguro che il primo cittadino faccia una riflessione seria insieme alla sua maggioranza sapendo che questa città non può restare ad aspettare in eterno. Serve un'azione forte, magari seguita anche da una giunta autorevole".
Chi invece è deciso a votare la sfiducia al primo cittadino è Salvatore Debenedictis secondo cui "il sindaco deve prendere atto che ha fallito".
Il consigliere non si muove dalla sua posizione e non è disposto a fare un passo indietro: "voterò la sfiducia al primo cittadino così come abbiamo scritto in quel documento perché sono convinto che la parola, e ancora meglio la firma, di alcuni uomini abbia ancora un valore".
Debenedictis non si risparmia nemmeno nel difendere l'ex capogruppo Vendola escludendo a priori possibili accordi con la maggioranza. "Per quanto ne so io l'avvocato è una persona seria ed è uno che ragiona e lavora per tenere insieme la squadra quindi dubito che abbia fatto accordi personali. Se ci sono sati degli incontri sicuramente Vendola non parlava per se stesso ma avrà portato le richieste dell'intero gruppo".
Dunque al di la dei possibili accordi e dei possibili retroscena l'opposizione resta compatta e decisa a discutere parlamentante della crisi politica che da diverse settimane sta immobilizzando il paese.
Ma nella settimana dei colpi scena è arrivato anche il primo cittadino, con una nota ufficiale, a dissipare ogni dubbio sui retroscena politici degli ultimi giorni e a buttare altra benzina sul fuoco. In un comunicato diffuso da palazzo di città, Valente si dice dispiaciuto per la scelta dell'avvocato Vendola e in sintonia con quest'ultimo condividendo " il suo richiamo alla dignità da non svendere, mai. È anche per questo che anche con lui, in questi giorni, eravamo impegnati in un dialogo finalizzato a ricercare metodi e soluzioni per superare, nella chiarezza e con unità di intenti, i problemi più gravi ed antichi della nostra città, alla quale ognuno di noi è legato dal cordone ombelicale degli affetti e dell'impegno civile".
A due giorni dalle inaspettate dimissioni del capogruppo di "per Gravina", Angelo Petrara, colui a cui passa di diritto la giuda dell'opposizione è lapidario: "Nei confronti dell'avvocato ho una stima e un affetto smisurato".
Smentita categoricamente la rottura di cui radio politica aveva parlato in questi giorni, Petrara è deciso a spostare l'attenzione sulla maggioranza e sulle divisioni interne alla coalizione che sostiene il sindaco Valente piuttosto che dilungarsi su un possibile accordo tra l'avvocato Vendola e il sindaco.
"Il gossip non mi ha mai appassionato. A me piace la politica, quella che si fa con gli atti e con i fatti ufficiali. Stando, dunque, all'ufficialità il gruppo consiliare "per Gravina" ha incontrato alcuni giorni fa il primo cittadino. Sul tavolo abbiamo posto le nostre questioni di cui la stampa ha dato abbondantemente conto. Riassumendo: nuova giunta, nuovo programma e ricostruzione del centro sinistra gravinese. Dopo aver illustrato tutto questo, il sindaco ci aveva chiesto alcune ore di tempo per pensare e fare sintesi. Siamo ancora in attesa".
Petrara non si dilunga sulle possibili trattative che hanno visto in queste ultime ore una parte dell'opposizione ragionare con la maggioranza: " Abbiamo deciso una linea e quella resta perché non siamo disponibili ad operazioni trasformistiche. Non possiamo cambiare casacca ed entrare in maggioranza senza spiegare alla città e ai nostri elettori cosa sta succedendo. L'ultima volta il sindaco ha detto che ha la maggioranza e i numeri per andare avanti. Che lo faccia allora. Se altrimenti all'interno della sua coalizione ha dei problemi, allora ne prenda atto, faccia un passo indietro e dimostri di esser realmente disponibile a ragionare di politica e noi saremo disponibili ad ascoltarlo. Detto questo non credo ci sia stato un accodo tra Vendola e Valente".
La discussione dunque, quella politica e ufficiale, arriverà con molta probabilità martedì, ultimo giorno utile per la convocazione del consiglio comunale in cui discutere della mozione di sfiducia al primo cittadino. "Andremo in aula per porre le nostre questioni- conclude Petrara- al sindaco il compito di rispondere e magari anche di convincerci".
Dello stesso avviso Vincenzo Varrese che pur non nascondendo la propria delusione per le improvvise dimissioni dell'avvocato Vendola si dice disposto a mantenere la propria linea. "Come opposizione abbiamo posto delle questioni e quelle restano. Tocca al sindaco rispondere e dire chiaramente se accetta le nostre richieste o meno". Dagli inciuci di palazzo Varrese si chiama fuori: " Io penso che ci sia un problema serio all'interno della maggioranza e non si possono scaricare le colpe sull'opposizione. Poi le questioni politiche si discutono apertamente in consiglio comunale non in altri luoghi". E tornando al primo cittadino "alla luce di quello che è successo e che è un fatto grave, considerando che Rino Vendola era anche il leader dell'opposizione, mi auguro che il primo cittadino faccia una riflessione seria insieme alla sua maggioranza sapendo che questa città non può restare ad aspettare in eterno. Serve un'azione forte, magari seguita anche da una giunta autorevole".
Chi invece è deciso a votare la sfiducia al primo cittadino è Salvatore Debenedictis secondo cui "il sindaco deve prendere atto che ha fallito".
Il consigliere non si muove dalla sua posizione e non è disposto a fare un passo indietro: "voterò la sfiducia al primo cittadino così come abbiamo scritto in quel documento perché sono convinto che la parola, e ancora meglio la firma, di alcuni uomini abbia ancora un valore".
Debenedictis non si risparmia nemmeno nel difendere l'ex capogruppo Vendola escludendo a priori possibili accordi con la maggioranza. "Per quanto ne so io l'avvocato è una persona seria ed è uno che ragiona e lavora per tenere insieme la squadra quindi dubito che abbia fatto accordi personali. Se ci sono sati degli incontri sicuramente Vendola non parlava per se stesso ma avrà portato le richieste dell'intero gruppo".
Dunque al di la dei possibili accordi e dei possibili retroscena l'opposizione resta compatta e decisa a discutere parlamentante della crisi politica che da diverse settimane sta immobilizzando il paese.
Ma nella settimana dei colpi scena è arrivato anche il primo cittadino, con una nota ufficiale, a dissipare ogni dubbio sui retroscena politici degli ultimi giorni e a buttare altra benzina sul fuoco. In un comunicato diffuso da palazzo di città, Valente si dice dispiaciuto per la scelta dell'avvocato Vendola e in sintonia con quest'ultimo condividendo " il suo richiamo alla dignità da non svendere, mai. È anche per questo che anche con lui, in questi giorni, eravamo impegnati in un dialogo finalizzato a ricercare metodi e soluzioni per superare, nella chiarezza e con unità di intenti, i problemi più gravi ed antichi della nostra città, alla quale ognuno di noi è legato dal cordone ombelicale degli affetti e dell'impegno civile".