La città
Abbandono di rifiuti e resti di bare, indignazione a Gravina
Episodi gravi che fanno discutere: cosa si fa per la tutela del patrimonio boschivo?
Gravina - martedì 7 luglio 2020
17.00
Nei giorni scorsi il territorio di Gravina è stato oggetto di due sequestri da parte dei carabinieri del gruppo forestale Bari e della stazione "Murgia Alta". Indignano le immagini del ritrovamento di rifiuti di ogni genere (dai pneumatici alle carcasse di animali, probabilmente derivate da resti di macellazioni clandestine, fino ad arrivare addirittura a dei resti di casse da morto).
I sequestri sono avvenuti rispettivamente presso il bosco di "Serra la Stella" e presso il cimitero. Nel primo caso, dove sono stati ritrovati pneumatici e carcasse di animali, la discarica abusiva non sarebbe "tecnicamente" in territorio di Gravina, così come affermato dall'assessore Felice Lafabiana. In ogni caso questa precisazione non è che una magra consolazione visto che il patrimonio boschivo travalica i confini cittadini. Inoltre il sequestro è stato effettuato dai carabinieri della stazione "Murgia Alta" e in un comunicato si riporta che pure il sequestro di Serra La Stella è avvenuto in territorio di Gravina.
E allora, dinanzi a questo episodio e alle tante piccole discariche abusive che costellano le periferie della nostra città bisognerebbe riuscire a trovare più efficaci metodi di contrasto, come ad esempio le tanto decantate fototrappole delle quali al momento non si vede nemmeno l'ombra.
Soprattutto per la tutela del patrimonio boschivo di cui Gravina detiene ampie superfici.
Per il Bosco Difesa Grande, ad esempio, dopo il brutto incendio del 2017, si è prodotto solo un controverso progetto per la realizzazione di un impianto antincendio e poco più. Insomma, l'idea che passa tra la gente di Gravina è che per proteggere il polmone verde dall'incuria, dall'inciviltà e dai criminali, ci si affidi soprattutto alla buona volontà di appassionati e associazioni ambientaliste.
Per tutelare il territorio e il patrimonio boschivo, evitando il ripetersi di fenomeni come quello scoperto a "Serra la Stella", c'è bisogno della mano di tutti: delle forze dell'ordine che indaghino e trovino i responsabili di tali gravi episodi; dell'amministrazione comunale, che predisponga tutto quanto di sua competenza affinché ci sia un più articolato controllo del territorio; ma anche dell'aiuto dei cittadini, almeno quelli dotati di senso civico, amanti della propria terra e prime sentinelle di legalità e tutela delle aree più sensibili al fenomeno, così da consegnare alla comunità una città ed un territorio di cui non doversi vergognare: senza discariche abusive e senza sversamenti selvaggi di rifiuti.
I sequestri sono avvenuti rispettivamente presso il bosco di "Serra la Stella" e presso il cimitero. Nel primo caso, dove sono stati ritrovati pneumatici e carcasse di animali, la discarica abusiva non sarebbe "tecnicamente" in territorio di Gravina, così come affermato dall'assessore Felice Lafabiana. In ogni caso questa precisazione non è che una magra consolazione visto che il patrimonio boschivo travalica i confini cittadini. Inoltre il sequestro è stato effettuato dai carabinieri della stazione "Murgia Alta" e in un comunicato si riporta che pure il sequestro di Serra La Stella è avvenuto in territorio di Gravina.
E allora, dinanzi a questo episodio e alle tante piccole discariche abusive che costellano le periferie della nostra città bisognerebbe riuscire a trovare più efficaci metodi di contrasto, come ad esempio le tanto decantate fototrappole delle quali al momento non si vede nemmeno l'ombra.
Soprattutto per la tutela del patrimonio boschivo di cui Gravina detiene ampie superfici.
Per il Bosco Difesa Grande, ad esempio, dopo il brutto incendio del 2017, si è prodotto solo un controverso progetto per la realizzazione di un impianto antincendio e poco più. Insomma, l'idea che passa tra la gente di Gravina è che per proteggere il polmone verde dall'incuria, dall'inciviltà e dai criminali, ci si affidi soprattutto alla buona volontà di appassionati e associazioni ambientaliste.
Per tutelare il territorio e il patrimonio boschivo, evitando il ripetersi di fenomeni come quello scoperto a "Serra la Stella", c'è bisogno della mano di tutti: delle forze dell'ordine che indaghino e trovino i responsabili di tali gravi episodi; dell'amministrazione comunale, che predisponga tutto quanto di sua competenza affinché ci sia un più articolato controllo del territorio; ma anche dell'aiuto dei cittadini, almeno quelli dotati di senso civico, amanti della propria terra e prime sentinelle di legalità e tutela delle aree più sensibili al fenomeno, così da consegnare alla comunità una città ed un territorio di cui non doversi vergognare: senza discariche abusive e senza sversamenti selvaggi di rifiuti.