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Cronaca

Documenti scomparsi: chiusa l'indagine

Il fascicolo nelle mani della Procura

Chiusa l'inchiesta sui documenti distrutti a Palazzo di città.

A due mesi dall'avvio dell'indagine, gli agenti del commissariato di polizia di Gravina hanno concluso tutti gli accertamenti in merito alla vicenda dei documenti andati distrutti a palazzo di città e inviato l'intero fascicolo alla Procura della Repubblica per la prosecuzione dell'inchiesta.
Nel fascicolo, su cui vige il massimo riserbo istruttorio, sarebbero finiti anche i nomi di alcune persone indagate nella vicenda.
L'indagine è partita dopo la denuncia di un cittadino, formalizzata proprio dinanzi agli agenti del commissariato di Gravina, protagonista di una legittima richiesta di accesso agli atti pubblici. Dopo giorni di attesa lo stesso cittadino si è visto negare i documenti dall'ufficio tecnico "perché il fascicolo è andato distrutto".
L'esposto, nel quale si ipotizza il reato di sottrazione e distruzione di atti pubblici, è una fedele ricostruzione di quanto avvenuto il pomeriggio del 24 settembre scorso, giorno in cui "il messo comunale mi ha notificato la nota a firma del dirigente dell'area tecnica Michele Stasi con la quale mi comunicava che l'accesso agli atti era possibile limitatamente alla lettera della Soprintendenza" mentre non era possibile "l'accesso agli atti relativi all'ultima richiesta, attesa la distruzione dell'intero carteggio avvenuta la sera del 29 agosto".

L'inchiesta, scattata sulla base delle dichiarazioni del cittadino, mira a verificare chi e perché avrebbe dolosamente distrutto gli atti comunali, tra cui pratiche edilizie e piano dei tratturi, conservate nell'ufficio del dirigente. Quello stesso dirigente che accortosi dell'incidente già a fine agosto aveva formalizzato una denuncia dinanzi ai Carabinieri di Gravina.
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