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La città

Documenti scomparsi: un cittadino denuncia

Valente: "Se ci sono responsabilità è giusto che qualcuno paghi"

La vicenda dei documenti scomparsi dall'ufficio tecnico comunale scuote palazzo di città e finisce all'attenzione delle forze dell'ordine.

Due le diverse denunce presentate nei giorni scorsi: una ai carabinieri, l'altra presso il commissariato di polizia di Gravina.
La denuncia consegnata ai militari dell'arma, il 30 agosto scorso, porta la firma del dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi. A darne notizia è il primo cittadino Alesio Valente tramite la sua bacheca facebook: "Ho appurato che alcuni documenti sono stati erroneamente smarriti – rispondeva Valente a chi gli segnalava proprio l'articolo di Gravinalife - È già stata fatta, giorni fa, dal dirigente formale denuncia ai carabinieri. Se ci sono responsabilità è giusto che qualcuno paghi. Ma ora evitiamo di sostituirci alle autorità competenti" chiudeva Valente stroncando ogni inizio di polemica.

Il secondo esposto, invece, è stato formalizzato dinanzi agli agenti del commissariato di Polizia e sottoscritto dallo stesso cittadino gravinese che pochi giorni fa si è visto negare i documenti dall'ufficio tecnico "perché il fascicolo è andato distrutto".
L'esposto, nel quale si ipotizza il reato di sottrazione e distruzione di atti pubblici, è una fedele ricostruzione di quanto avvenuto il pomeriggio del 24 settembre scorso, giorno in cui "il messo comunale mi ha notificato la nota a firma del dirigente dell'area tecnica Michele Stasi con la quale mi comunicava che l'accesso agli atti era possibile limitatamente alla lettera della Soprintendenza" mentre non era possibile "l'accesso agli atti relativi all'ultima richiesta, attesa la distruzione dell'intero carteggio avvenuta la sera del 29 agosto".

Il racconto, messo nero su bianco dinanzi agli agenti del commissariato, continua con l'immediata richiesta di chiarimenti da parte del cittadino agli uffici comunali. Da prima "l'impiegata comunale mi riferiva che le era stato ordinato di consegnarmi soltanto una parte dei documenti" e poi, contattato il dirigente Stasi "egli stesso confermava che il carteggio relativo alla pratica richiesta era stato bruciato". Inoltre, rispondendo alle richieste di chiarimenti poste dal cittadino, lo stesso dirigente forniva nome e cognome del dipendente comunale incaricato "di ripulire la scrivania di alcune vecchie riviste" il pomeriggio del 29 agosto.

E non è tutto.

"Il dirigente- continua l'esposto messo a disposizione di Gravinalife - mi indicava un tavolo presente nella sua stanza dove di solito riponeva i carteggi, evidenziando come fosse insolitamente libero da ogni pratica in quanto ripulito dal dipendente comunale".

Pratiche importanti, non solo per i singoli cittadini ma fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa soprattutto se sarà confermato che tra i faldoni ridotti in cenere c'erano anche il piano comunale dei tratturi e altre pratiche nelle "quali sono imputati, tra gli altri, anche dipendenti del medesimo ufficio tecnico".

Una vicenda complicata, dunque, nella quale si denunciano fatti e persone ben precise. Ora bisognerà attendere che le forze dell'ordine facciano chiarezza su quanto avvenuto, rispondendo all'esortazione del sindaco.
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