Eventi
Donna de Paradiso “concorre” con la Madonna della Bruna
Mercoledì 30 giugno a Matera la prima nazionale di “Donna de Paradiso”. Il sigillo di Intergea marchia anche la Città dei sassi
Gravina - lunedì 28 giugno 2010
Dopo la diretta su Rai1 sarà la Chiesa materana di san Francesco d'Assisi ad ospitare, tra le sue navate, la prima nazionale di "Donna de Paradiso", la lauda duecentesca di Iacopone da Todi nella versione teatrale realizzata dalla società di produzione Intergea e portata in scena nella Città dei Sassi, nella settimana più suggestiva che da sempre caratterizza il capoluogo lucano. Da una parte la Madonna della Bruna il carro navalis, la sua violenta distruzione, un mix di sacro e profano, dall'altra il pianto della Madonna nella sua umanità di madre, una donna disperata per la vicenda del figlio, la cui condanna e morte le sono del tutto incomprensibili, dal momento che Cristo "accusato è torto non fece follia", "a torto è accusato", "non ha en sé peccato".
Il dialogo serrato tra Maria, Cristo, Giovanni ed il popolo viene narrato con uno stile peculiare: sulla scena, volutamente scarna per affidare alla creatività del pubblico la contestualizzazione delle vicende nel tempo e la lettura dello spazio, campeggia centrale la figura non semplice della Madre del Cristo, interpretata da Terry Paternoster, la giovane attrice di origini gravinesi ormai nota al pubblico locale e non che restituisce alla Madonna una presenza reale e profondamente umana. Rilevanti anche il ruolo di Domenico Laddaga, chiamato a vestire i panni di un Gesù per contro quasi irreale, e quello del coro, colonna portante d'una narrazione ritmata da luci che, di volta in volta, illuminano strettissimi spazi di azione scenica per poi spegnersi e lasciare il vuoto, e dai brani dello Stabat mater, melodia che scandisce movimenti e parole degli attori. Prossimi appuntamenti già in scaletta quelli nella Cattedrale di Cassano Ionio e nel rinato Duomo di Todi.
Il dialogo serrato tra Maria, Cristo, Giovanni ed il popolo viene narrato con uno stile peculiare: sulla scena, volutamente scarna per affidare alla creatività del pubblico la contestualizzazione delle vicende nel tempo e la lettura dello spazio, campeggia centrale la figura non semplice della Madre del Cristo, interpretata da Terry Paternoster, la giovane attrice di origini gravinesi ormai nota al pubblico locale e non che restituisce alla Madonna una presenza reale e profondamente umana. Rilevanti anche il ruolo di Domenico Laddaga, chiamato a vestire i panni di un Gesù per contro quasi irreale, e quello del coro, colonna portante d'una narrazione ritmata da luci che, di volta in volta, illuminano strettissimi spazi di azione scenica per poi spegnersi e lasciare il vuoto, e dai brani dello Stabat mater, melodia che scandisce movimenti e parole degli attori. Prossimi appuntamenti già in scaletta quelli nella Cattedrale di Cassano Ionio e nel rinato Duomo di Todi.