Politica
Consiglio comunale: dove sono le donne?
A rischio l'unica poltrona al femminile. Candidature "rosa" riempi-lista
Gravina - venerdì 11 maggio 2012
09.00
Donne in consiglio comunale col contagocce.
Non sarà rosa sbiadito il nuovo consiglio comunale. Sarà blu tendente al blu.
Dai dati ancora provvisori pare che una sola candidata abbia totalizzato un numero di consensi tale da poter sedere in assise. Si chiama Maria Ariani. È in corsa con il FLI e pure con Lorenzo Carbone. Tra i due colleghi di partito, infatti, pare ci sia un distacco pari a meno di una manciata di voti.
I restanti 23 consiglieri porteranno, invece, sicuramente i pantaloni.
Vero è che la presenza femminile nelle liste per le elezioni amministrative 2012 è stata scandalosamente esigua. Su circa 460 candidati solo 86 sono state le donne. Una media di 4 rappresentanti del gentil sesso a lista (4 su 24).
Non si sa se quella di relegare in un ruolo di secondo piano le donne sia stata una scelta delle formazioni politiche, tranne che per poche e lodevoli eccezioni (fra tutte spicca il candidato sindaco Laura Marchetti. Ma non solo). Oppure se siano state le stesse femminucce a tirarsi indietro.
In più, gran parte delle donne in corsa per la candidatura a consigliere comunale ha totalizzato 0 voti. Paradossale ma vero. Rinunciare anche al proprio personale consenso. A quello dei propri genitori. A quello del proprio compagno.
La storia che abbiamo raccontato non vuole sponsorizzare le quote rosa (quote minime di presenza femminile all'interno degli organi politici istituzionali elettivi e no). Ogni carica pubblica dovrebbe rivolgersi alla competenza, piuttosto che al sesso. Ma solo ribadire quanto ancora la donna faccia fatica ad emergere. E quanta colpa abbia essa stessa ad accettare candidature riempi-lista!
Non sarà rosa sbiadito il nuovo consiglio comunale. Sarà blu tendente al blu.
Dai dati ancora provvisori pare che una sola candidata abbia totalizzato un numero di consensi tale da poter sedere in assise. Si chiama Maria Ariani. È in corsa con il FLI e pure con Lorenzo Carbone. Tra i due colleghi di partito, infatti, pare ci sia un distacco pari a meno di una manciata di voti.
I restanti 23 consiglieri porteranno, invece, sicuramente i pantaloni.
Vero è che la presenza femminile nelle liste per le elezioni amministrative 2012 è stata scandalosamente esigua. Su circa 460 candidati solo 86 sono state le donne. Una media di 4 rappresentanti del gentil sesso a lista (4 su 24).
Non si sa se quella di relegare in un ruolo di secondo piano le donne sia stata una scelta delle formazioni politiche, tranne che per poche e lodevoli eccezioni (fra tutte spicca il candidato sindaco Laura Marchetti. Ma non solo). Oppure se siano state le stesse femminucce a tirarsi indietro.
In più, gran parte delle donne in corsa per la candidatura a consigliere comunale ha totalizzato 0 voti. Paradossale ma vero. Rinunciare anche al proprio personale consenso. A quello dei propri genitori. A quello del proprio compagno.
La storia che abbiamo raccontato non vuole sponsorizzare le quote rosa (quote minime di presenza femminile all'interno degli organi politici istituzionali elettivi e no). Ogni carica pubblica dovrebbe rivolgersi alla competenza, piuttosto che al sesso. Ma solo ribadire quanto ancora la donna faccia fatica ad emergere. E quanta colpa abbia essa stessa ad accettare candidature riempi-lista!