Politica
Dopo il Consiglio di Stato , Gravina On presenta il conto
Esonerati gli assessori Matera e Iurino, si chiede la verifica politica
Gravina - lunedì 12 marzo 2018
10.17
Nuove grane per Alesio Valente.
Nemmeno il tempo di riaccomodarsi sulla sedia da primo cittadino che il patto federativo nato di recente tra Gravina On e Democratici socialisti sta facendo traballare gli scanni più alti del consiglio comunale.
I motivi sono tutti riassunti in un comunicato affidato alla stampa dove senza troppi giri di parole si chiede al primo cittadino di avviare una "seria verifica politica". E a dimostrazione che non si tratta di una semplice richiesta ma di una imposizione, i due portavoce Loglisci e Dibattista annunciano le dimissioni delle assessore Maria Matera, che riveste la carica di vicesindaco, e di Annamaria Iurino. Più complicata la posizione di Giacinto Lagreca recentemente nominato assessore ai lavori pubblici per la lista Democratici socialisti, per cui si chiede "la revoca se il medesimo non seguisse le linee politiche affidategli che chiedeva anche le sue dimissioni".
Dopo aver costituito un plotone di sei consiglieri e tre assessori, il Patto federativo pretende la verifica, ovvero nuovi assetti in seno alla maggioranza, "alla luce degli errori commessi nella fase dei ricorsi e che poi hanno sancito la legittimità della azione burocratico-elettorale, che per qualche settimana, a causa di molti equivoci e disinformazione, ha quasi fatto passare nella collettività che c'era un certo dilettantismo politico e una scarsa competenza in capo al movimento politico Gravina ON. Si aggiunga a questo il crollo e per usare un termine tecnico " la caduta libera" del Partito Democratico nelle ultime elezioni politiche, per interrogarci che forse è necessario allargare il "metodo di governare" a tutti coloro che ne hanno diritto, così come sancito dalle urne amministrative, all'insegna della trasparenza e delle urgenti priorità che chiede la gente. Quindi si è chiesto di avviare urgentemente la verifica politica".
Delusione in casa Valente che pochi giorni fa si era speso in un accorato appello rivolto alle opposizioni per chiedere collaborazione. Ora il primo cittadino dovrà guardarsi dal fuoco amico e cominciare a saldare i conti evidentemente sospesi, partendo "dagli errori commessi nella fase dei ricorsi". Parole, quelle di Gravina on che rimandano alla richiesta avanzata dai legali del primo cittadino in sede di ricorso al Consiglio di Stato con cui si chiedeva "la riforma integrale della sentenza di primo grado emessa dal Tar Puglia o almeno la "limitazione" dei suoi effetti alla sola assegnazione dei seggi attribuiti alla lista Gravina on".
Il comunicato si arricchisce con parole di amicizia e di fiducia specificando "che non si vuole colpire nessuno" . Parole che tuttavia non bastano a calmare gli animi se si considera che nel medesimo documento le due liste riconoscendo solo la necessità di "occuparci da subito dei gravi bisogni della gente più debole con iniziative fortissime che prevedono anche opportunità di lavoro per i giovani e meno giovani, come per esempio in occasione dell'imminente Fiera, non con meccanismi che vedano lavorare sempre gli amici degli amici, ma con spirito di rotazione ed equità anche nell'ambito della macchina comunale. Vogliamo agevolare le forti penalizzazioni delle tasse sui rifiuti dei piccoli artigiani della zona PIP che minacciano di chiudere le loro attività, vogliamo occuparci della questione urbanistica, perché da decenni è quasi tutto bloccato, vogliamo occuparci del bosco comunale dopo il disastro dello scorso anno che ha distrutto oltre mille ettari, forse anche per colpa delle politiche di prevenzione incendi molto scarse, vogliamo dare fretta alla costruzione della piscina comunale, alla valorizzazione dei beni culturali, monumentali, paesaggistici, vogliamo riprenderci la dignità calpestata dalla Tradeco in tutti questi anni che ha gestito la raccolta dei rifiuti in modo paradossale, sfociato nella distruzione dei cassonetti causando non poche difficoltà, vogliamo che tutti i consiglieri, assessori, i partiti, le associazioni, cittadini si sentano partecipi e protagonisti della vita della Città e per questo, rivoluzioneremo anche il modo di fare i consigli comunali, prevedendo di celebrarli nelle piazze, nei rioni, nelle periferie".
In definitiva, nel documento sottoscritto dai consiglieri Salvatore Capone, Mariella Lupoli, Angelo Lapolla, Antonio Stragapede, Tedesco Michele, Maria Arianisi, oltre che dai portavoce Loglisci e Dibattista, si chiede una vera rivoluzione politica, partendo dagli assetti decisionali della maggioranza Valente con la precisa richiesta " di decidere anche noi se è giusto lo spreco delle risorse enormi per pulire le grotte e non per esempio dare quelle somme a delle cooperative per pulire tutta la Gravina".
In definitiva si chiede maggiore potere decisionale e soprattutto maggiore condivisione.
Pena? La ripetizione di vecchi scenari già vissuti nel recente passato.
Nemmeno il tempo di riaccomodarsi sulla sedia da primo cittadino che il patto federativo nato di recente tra Gravina On e Democratici socialisti sta facendo traballare gli scanni più alti del consiglio comunale.
I motivi sono tutti riassunti in un comunicato affidato alla stampa dove senza troppi giri di parole si chiede al primo cittadino di avviare una "seria verifica politica". E a dimostrazione che non si tratta di una semplice richiesta ma di una imposizione, i due portavoce Loglisci e Dibattista annunciano le dimissioni delle assessore Maria Matera, che riveste la carica di vicesindaco, e di Annamaria Iurino. Più complicata la posizione di Giacinto Lagreca recentemente nominato assessore ai lavori pubblici per la lista Democratici socialisti, per cui si chiede "la revoca se il medesimo non seguisse le linee politiche affidategli che chiedeva anche le sue dimissioni".
Dopo aver costituito un plotone di sei consiglieri e tre assessori, il Patto federativo pretende la verifica, ovvero nuovi assetti in seno alla maggioranza, "alla luce degli errori commessi nella fase dei ricorsi e che poi hanno sancito la legittimità della azione burocratico-elettorale, che per qualche settimana, a causa di molti equivoci e disinformazione, ha quasi fatto passare nella collettività che c'era un certo dilettantismo politico e una scarsa competenza in capo al movimento politico Gravina ON. Si aggiunga a questo il crollo e per usare un termine tecnico " la caduta libera" del Partito Democratico nelle ultime elezioni politiche, per interrogarci che forse è necessario allargare il "metodo di governare" a tutti coloro che ne hanno diritto, così come sancito dalle urne amministrative, all'insegna della trasparenza e delle urgenti priorità che chiede la gente. Quindi si è chiesto di avviare urgentemente la verifica politica".
Delusione in casa Valente che pochi giorni fa si era speso in un accorato appello rivolto alle opposizioni per chiedere collaborazione. Ora il primo cittadino dovrà guardarsi dal fuoco amico e cominciare a saldare i conti evidentemente sospesi, partendo "dagli errori commessi nella fase dei ricorsi". Parole, quelle di Gravina on che rimandano alla richiesta avanzata dai legali del primo cittadino in sede di ricorso al Consiglio di Stato con cui si chiedeva "la riforma integrale della sentenza di primo grado emessa dal Tar Puglia o almeno la "limitazione" dei suoi effetti alla sola assegnazione dei seggi attribuiti alla lista Gravina on".
Il comunicato si arricchisce con parole di amicizia e di fiducia specificando "che non si vuole colpire nessuno" . Parole che tuttavia non bastano a calmare gli animi se si considera che nel medesimo documento le due liste riconoscendo solo la necessità di "occuparci da subito dei gravi bisogni della gente più debole con iniziative fortissime che prevedono anche opportunità di lavoro per i giovani e meno giovani, come per esempio in occasione dell'imminente Fiera, non con meccanismi che vedano lavorare sempre gli amici degli amici, ma con spirito di rotazione ed equità anche nell'ambito della macchina comunale. Vogliamo agevolare le forti penalizzazioni delle tasse sui rifiuti dei piccoli artigiani della zona PIP che minacciano di chiudere le loro attività, vogliamo occuparci della questione urbanistica, perché da decenni è quasi tutto bloccato, vogliamo occuparci del bosco comunale dopo il disastro dello scorso anno che ha distrutto oltre mille ettari, forse anche per colpa delle politiche di prevenzione incendi molto scarse, vogliamo dare fretta alla costruzione della piscina comunale, alla valorizzazione dei beni culturali, monumentali, paesaggistici, vogliamo riprenderci la dignità calpestata dalla Tradeco in tutti questi anni che ha gestito la raccolta dei rifiuti in modo paradossale, sfociato nella distruzione dei cassonetti causando non poche difficoltà, vogliamo che tutti i consiglieri, assessori, i partiti, le associazioni, cittadini si sentano partecipi e protagonisti della vita della Città e per questo, rivoluzioneremo anche il modo di fare i consigli comunali, prevedendo di celebrarli nelle piazze, nei rioni, nelle periferie".
In definitiva, nel documento sottoscritto dai consiglieri Salvatore Capone, Mariella Lupoli, Angelo Lapolla, Antonio Stragapede, Tedesco Michele, Maria Arianisi, oltre che dai portavoce Loglisci e Dibattista, si chiede una vera rivoluzione politica, partendo dagli assetti decisionali della maggioranza Valente con la precisa richiesta " di decidere anche noi se è giusto lo spreco delle risorse enormi per pulire le grotte e non per esempio dare quelle somme a delle cooperative per pulire tutta la Gravina".
In definitiva si chiede maggiore potere decisionale e soprattutto maggiore condivisione.
Pena? La ripetizione di vecchi scenari già vissuti nel recente passato.