Salute
Dopo le polemiche la Regione fa un passo indietro e cambia il cartello
Si torna al passato: Ospedale della Murgia- Fabio Perinei
Gravina - giovedì 27 marzo 2014
9.28
Si sa che marzo è pazzerello e dopo la primavera, che ci ha regalato nelle scorse settimane splendide giornate di sole prima di rifugiarsi tra i nuvoloni carichi di pioggia in questo ultimo scampolo d'inverno, capita pure che nel corso di una notte, oltre alla condizioni meteo, possano cambiare anche i cartelli stradali.
Questo quanto accaduto alle indicazioni stradali per l'ospedale della Murgia o meglio l'ospedale "Fabio Perinei". Anti, per essere più precisi "Ospedale della Murgia – Fabio Perinei".
Dopo le polemiche dei giorni scorsi a proposito dell'intitolazione dell'ospedale a Fabio Perinei e dopo la denuncia delle associazioni cittadine, a cui si sono accodati anche importanti esponenti politici dell'area murgiana, si è tradotta in una richiesta ufficiale di dichiarare illegittima la delibera del 2010, la Regione Puglia ha fatto un passo indietro cambiando parzialmente la segnaletica stradale e sovrapponendo la dicitura "Ospedale della Murgia" al cartello che prima segnava solo il nome di Perinei.
Intanto la vicenda è approdata in Parlamento con l'interrogazione presentata da parte del deputato 5 Stelle, Giuseppe D'Ambrosio e rivolta al ministro della Salute, Lorenzin. Nella interrogazione, il deputato, prima sottolinea che " il nuovo ospedale della Murgia era deputato ad essere polo di eccellenza e sarebbe dovuto entrare in funzione negli anni '90 con una disponibilità di 300 posti letto e le specialistiche: neurologia, urologia, riabilitazione funzionale, neonatologia, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina trasfusionale, unità per il trattamento dei farmaci antiblastici" e poi avanza critiche ricordando che negli anni la struttura è stata ripetutamente ridimensionata e depotenziata con l'eliminazione di una parte dei reparti di eccellenza. Infine D'Ambrosio informa il ministro che in vista dell'entrata in funzione dell'ospedale si prevedono "nuovi esborsi di denaro per il progetto di tre rotatorie in prossimità del nosocomio: una prima rotatoria come risoluzione dell'intersezione tra la provinciale 27 e la comunale per la strada provinciale 201, una seconda rotatoria come risoluzione dell'intersezione tra la nuova strada e la strada statale 96 nei pressi dell'ospedale, una terza rotatoria in prossimità dell'ingresso della struttura; per il costo complessivo di tre milioni e ottocento mila euro da suddividersi a carico del comune di Gravina, della ASL di Bari e della provincia di Bari".
Di qui la domanda pentastellata sorge spontanea: "quale sia la convenienza di ulteriori investimenti per il mantenimento e la gestione di tale struttura sanitaria, senza che vi sia una completa attivazione di tutti i reparti necessari così come previsti all'origine".
Ai posteri l'ardua sentenza?
Questo quanto accaduto alle indicazioni stradali per l'ospedale della Murgia o meglio l'ospedale "Fabio Perinei". Anti, per essere più precisi "Ospedale della Murgia – Fabio Perinei".
Dopo le polemiche dei giorni scorsi a proposito dell'intitolazione dell'ospedale a Fabio Perinei e dopo la denuncia delle associazioni cittadine, a cui si sono accodati anche importanti esponenti politici dell'area murgiana, si è tradotta in una richiesta ufficiale di dichiarare illegittima la delibera del 2010, la Regione Puglia ha fatto un passo indietro cambiando parzialmente la segnaletica stradale e sovrapponendo la dicitura "Ospedale della Murgia" al cartello che prima segnava solo il nome di Perinei.
Intanto la vicenda è approdata in Parlamento con l'interrogazione presentata da parte del deputato 5 Stelle, Giuseppe D'Ambrosio e rivolta al ministro della Salute, Lorenzin. Nella interrogazione, il deputato, prima sottolinea che " il nuovo ospedale della Murgia era deputato ad essere polo di eccellenza e sarebbe dovuto entrare in funzione negli anni '90 con una disponibilità di 300 posti letto e le specialistiche: neurologia, urologia, riabilitazione funzionale, neonatologia, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina trasfusionale, unità per il trattamento dei farmaci antiblastici" e poi avanza critiche ricordando che negli anni la struttura è stata ripetutamente ridimensionata e depotenziata con l'eliminazione di una parte dei reparti di eccellenza. Infine D'Ambrosio informa il ministro che in vista dell'entrata in funzione dell'ospedale si prevedono "nuovi esborsi di denaro per il progetto di tre rotatorie in prossimità del nosocomio: una prima rotatoria come risoluzione dell'intersezione tra la provinciale 27 e la comunale per la strada provinciale 201, una seconda rotatoria come risoluzione dell'intersezione tra la nuova strada e la strada statale 96 nei pressi dell'ospedale, una terza rotatoria in prossimità dell'ingresso della struttura; per il costo complessivo di tre milioni e ottocento mila euro da suddividersi a carico del comune di Gravina, della ASL di Bari e della provincia di Bari".
Di qui la domanda pentastellata sorge spontanea: "quale sia la convenienza di ulteriori investimenti per il mantenimento e la gestione di tale struttura sanitaria, senza che vi sia una completa attivazione di tutti i reparti necessari così come previsti all'origine".
Ai posteri l'ardua sentenza?