Cronaca
Droga, scoperta rete criminale itali - albanese
Otto persone in carcere. Le indagini partite nel 2013 da Altamura
Gravina - lunedì 30 maggio 2016
12.49
Sono in tutto otto le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, con il supporto operativo delle Fiamme Gialle di Barletta, Brindisi, Pescara e Cremona, nei confronti di 5 italiani e 3 albanesi componenti di un gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente del tipo marijuana, dall'Albania verso le coste pugliesi.
L'operazione "ILLIRIA", così denominata riprendendo l'antico nome della regione balcanica che comprendeva anche l'attuale Albania, principale Stato produttore di marijuana, trae origine dal sequestro avvenuto nel 2013 do oltre 100 kili di marijuana, eseguito in Altamura, nei confronti di due cittadini albanesi.
Un'operazione che ha fatto scattare ulteriori indagini e che ha condotto le Fiamme Gialle a smascherare una fitta rete criminale.
Il prosieguo delle investigazioni anche di natura tecnica ha consentito di individuare una cellula italo-albanese, con base a Barletta, nei cui confronti sono stati sequestrati complessivamente Kg. 1.218 di marijuana, Kg. 20 di sostanza da taglio, Kg. 4,550 di Tritolo, Kg. 1,143 di eroina e cocaina, un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 "Kalashnikov", 170 proiettili e 47 capsule detonanti.
Le misure cautelari personali, disposte dal GIP presso il Tribunale di Bari su richiesta di questa Procura, vedono quale dominus dell'attività criminale il noto trafficante albanese, che nel frattempo ha acquisito la cittadinanza italiana, LAME Roland 47enne di Barletta, all'inizio dell'anno già sottrattosi alla cattura nell'ambito di altra operazione antidroga.
Era proprio quest'ultimo che, unitamente al figlio Fabio di anni 25, manteneva i contatti con i propri connazionali in Albania per organizzare e far giungere in Puglia ingenti quantitativi di marijuana. Nell'ambito di questa indagine, difatti, nel giugno 2014, i finanzieri specializzati nel contrasto ai traffici di droga della Sezione G.O.A del Nucleo di Polizia Tributaria, unitamente alle unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, in collaborazione con quelle del Gruppo Aeronavale di Taranto, specializzato in operazioni a largo raggio, hanno intercettato al largo delle coste baresi, una imbarcazione da diporto con a bordo più di una tonnellata di marijuana, traendo in arresto i due scafisti, un albanese ed un italiano.
Il gruppo criminale sgominato, composto da soggetti quasi tutti con specifici precedenti penali e di polizia, grazie a contatti con altri connazionali residenti in Albania, gestiva numerose spedizioni di marijuana dal citato paese balcanico all'Italia e, di recente, aveva visto i propri interessi orientarsi verso la cocaina, che veniva acquistata nei Paesi Bassi.
Il possesso di armi perfettamente funzionanti, in particolare di un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 ed il ritrovamento in Brindisi di più di Kg. 4 di tritolo, così come il sequestro di 167 cartucce di vario calibro, rinvenuti nel corso delle varie operazioni, forniscono ulteriori elementi sulla pericolosità dell'intero gruppo criminale oggetto di indagine.
Al fine di dissimulare la natura illecita dei propri traffici i soggetti indagati utilizzavano linguaggio criptico e convenzionale basato su espressioni allusive in codice, volte ad indicare convenzionalmente la sostanza stupefacente.
L'operazione, caratterizzata da particolare rapidità ed efficacia, è frutto della costante azione di controllo del territorio e del conseguente sviluppo info-investigativo che avvalora, in maniera significativa, la tesi prospettata attinente la crescente egemonia dei trafficanti albanesi nel mercato della droga.
L'operazione "ILLIRIA", così denominata riprendendo l'antico nome della regione balcanica che comprendeva anche l'attuale Albania, principale Stato produttore di marijuana, trae origine dal sequestro avvenuto nel 2013 do oltre 100 kili di marijuana, eseguito in Altamura, nei confronti di due cittadini albanesi.
Un'operazione che ha fatto scattare ulteriori indagini e che ha condotto le Fiamme Gialle a smascherare una fitta rete criminale.
Il prosieguo delle investigazioni anche di natura tecnica ha consentito di individuare una cellula italo-albanese, con base a Barletta, nei cui confronti sono stati sequestrati complessivamente Kg. 1.218 di marijuana, Kg. 20 di sostanza da taglio, Kg. 4,550 di Tritolo, Kg. 1,143 di eroina e cocaina, un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 "Kalashnikov", 170 proiettili e 47 capsule detonanti.
Le misure cautelari personali, disposte dal GIP presso il Tribunale di Bari su richiesta di questa Procura, vedono quale dominus dell'attività criminale il noto trafficante albanese, che nel frattempo ha acquisito la cittadinanza italiana, LAME Roland 47enne di Barletta, all'inizio dell'anno già sottrattosi alla cattura nell'ambito di altra operazione antidroga.
Era proprio quest'ultimo che, unitamente al figlio Fabio di anni 25, manteneva i contatti con i propri connazionali in Albania per organizzare e far giungere in Puglia ingenti quantitativi di marijuana. Nell'ambito di questa indagine, difatti, nel giugno 2014, i finanzieri specializzati nel contrasto ai traffici di droga della Sezione G.O.A del Nucleo di Polizia Tributaria, unitamente alle unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, in collaborazione con quelle del Gruppo Aeronavale di Taranto, specializzato in operazioni a largo raggio, hanno intercettato al largo delle coste baresi, una imbarcazione da diporto con a bordo più di una tonnellata di marijuana, traendo in arresto i due scafisti, un albanese ed un italiano.
Il gruppo criminale sgominato, composto da soggetti quasi tutti con specifici precedenti penali e di polizia, grazie a contatti con altri connazionali residenti in Albania, gestiva numerose spedizioni di marijuana dal citato paese balcanico all'Italia e, di recente, aveva visto i propri interessi orientarsi verso la cocaina, che veniva acquistata nei Paesi Bassi.
Il possesso di armi perfettamente funzionanti, in particolare di un fucile mitragliatore d'assalto AK-47 ed il ritrovamento in Brindisi di più di Kg. 4 di tritolo, così come il sequestro di 167 cartucce di vario calibro, rinvenuti nel corso delle varie operazioni, forniscono ulteriori elementi sulla pericolosità dell'intero gruppo criminale oggetto di indagine.
Al fine di dissimulare la natura illecita dei propri traffici i soggetti indagati utilizzavano linguaggio criptico e convenzionale basato su espressioni allusive in codice, volte ad indicare convenzionalmente la sostanza stupefacente.
L'operazione, caratterizzata da particolare rapidità ed efficacia, è frutto della costante azione di controllo del territorio e del conseguente sviluppo info-investigativo che avvalora, in maniera significativa, la tesi prospettata attinente la crescente egemonia dei trafficanti albanesi nel mercato della droga.