Palazzo di città
Eolico, accordo bipartisan in consiglio comunale
Valente: “Chiedo atto di fiducia per una nuova convenzione”. Votato all'unanimità un documento su ristoro e impatto ambientale.
Gravina - giovedì 27 giugno 2013
11.20
Tanto rumore per nulla.
L'accesa discussione tra maggioranza e opposizione sul tema dell'eolico fa affiorare alcune note polemiche all'interno della maggioranza, e nel confronto tra questa e le minoranze, ma si stempera nel voto finale bipartisan su un documento condiviso.
E' questa la sintesi del consiglio comunale monotematico dedicato al tema del parco eolico di Piana dei Ricci. Dopo l'intervento iniziale del consigliere Vincenzo Varrese (Sel), che ripropone tutti i dubbi delle opposizioni sulla vicenda, tocca all'assessore Nicola Lagreca replicare alle accuse di scarsa trasparenza: "Sembra che sull'eolico ci sia un alone di mistero, ma a parte un incontro su dettagli tecnici, la discussione è stata pubblica. L'amministrazione comunale non è stata inerte, anzi ha effettuato sopralluoghi e ha interpellato l'avvocatura comunale, e non ha mai voluto nascondere alcunché: continueremo a batterci per ottenere il massimo ristoro, coinvolgendo il consiglio".
L'intervento del consigliere Michele Lamuraglia (Udc), se da una parte è all'insegna della difesa della continuità amministrativa, incarnata a pieno titolo dall'Udc, dall'altra sembra indirizzare qualche velata critica all'amministrazione Valente, pur auspicando una soluzione condivisa: "Rivendichiamo la coerenza della scelte fatte dal 2006 a oggi, abbiamo sempre detto sì all'eolico per i vantaggi economici e lavorativi, è una manna dal cielo da cogliere nel modo migliore, ma dall'approvazione del bilancio 2012 non abbiamo avuto più notizie: sulla vicenda è calato il sipario. Mancano alcune carte, non sappiamo chi sia il responsabile del procedimento. Possiamo ancora salvare il salvabile? Occorre un'analisi costi-benefici, anche con l'aiuto di esperti, per verificare quale sia l'opzione più vantaggiosa".
Le dichiarazioni di Lamuraglia trovano una sponda in Angelo Petrara (Per Gravina), che rilancia le argomentazioni giuridiche in favore della delibera del 2007: "Non intendiamo fare processi, ma troviamo carente la relazione dell'assessore, che prima di andare a trattare deve revocare quella delibera. La normativa non è cambiata, va applicata quella che c'è, frutto di una deliberazione del consiglio: convinceteci che non è più valida e abbiate il coraggio di revocarla. Vogliamo tutte le convenzioni firmate dall'azienda, mettete a disposizione tutti gli atti. Nessuna risposta è stata data agli archeologi e agli ambientalisti. A lavori ultimati non si venga a dire che i giochi ormai erano fatti". L'assessore Maddalena Grillo taglia corto: "Di fronte alle autorizzazioni concesse – dichiara la responsabile della delega all'ambiente - non possiamo fare nulla anche in presenza di uno scempio, prenderemo provvedimenti per i prossimi impianti". La maggioranza non ci sta a prendersi tutte le colpe, e per bocca di Mimmo Cardascia (Pd) ricorda le responsabilità della Regione: "Il Prie non previde alcun vincolo per Piana dei Ricci, il consigliere Varrese interceda presso il governo regionale guidato da Sel". "La questione dell'eolico dura da sette anni – ribadisce Sante Giordano (Pd) – l'azienda ha le carte per avviare i lavori e non darci un centesimo. Non ci conviene rischiare di aprire un contenzioso, cerchiamo di portare a casa un risultato sul ristoro".
Tocca al leader delle opposizioni Rino Vendola rincarare la dose delle accuse alla maggioranza: "Se fossi stato io il sindaco, i lavori non sarebbero mai iniziati. Sono rimasto turbato nel sapere che l'ex sovrintendente Giuseppina Canosa è consulente dell'impresa. Se viene meno il ristoro, a che serve l'eolico? Bisogna bloccare tutto con un'ordinanza sindacale". Vendola, come del resto tutta l'opposizione, contesta la proroga concessa dalla Regione nel 2012 alla società escludendo il progetto di "Nuova Energia" dalla valutazione di impatto ambientale. " Accettando quel documento - attacca l'esponente di Per Gravina - abbiamo accettato passivamente le decisioni altrui e invece il sindaco avrebbe dovuto pretendere la valutazione di impatto ambiental,e dichiarando che lo stato dei luoghi è modificato visto che in questi anni sono stati installati impianti fotovoltaici in quella stessa zona".
Dopo una domanda del consigliere Pino Dipalma (Democratici riformisti) sullo stato delle trattative, a cui risponde senza troppi dettagli il presidente del consiglio Giacinto Lupoli - "Le trattative sono ancora in corso quindi non vi possimo dire niente" - tocca al sindaco Valente replicare agli attacchi: "La Regione ci ha solo notificato quella relazione sulla valutazione d'impatto ambientale, da parte mia ho scritto alla sovrintendenza e ho chiesto una relazione alla Polizia Municipale: le carte sono in regola. I termini della trattativa tuttavia sono aperti, chiedo al consiglio un atto di fiducia per preparare una nuova bozza di convenzione".
E' ormai quasi l'una di notte quando i consiglieri – quelli che non sono tornati a casa, almeno: risulteranno vuoti i banchi, oltre a quelli di Depascale e De Benedictis, assenti dall'inizio, ma pure quelli di Ariani, Mazzilli e Dipalma - tornano in aula dopo una lunga pausa: l'accordo è raggiunto e maggioranza ed opposizione votano all'unanimità un documento che, partendo dalla delibera del 2007 e dalla presa d'atto di una modifica dello stato dei luoghi, impegna il consiglio a elaborare una proposta tesa a ottenere il miglior beneficio economico possibile, da discutere con l'azienda in una pubblica seduta, oltre a sollecitare ancora la soprintendenza in merito agli scavi archeologici nei pressi delle pale 30 e 31.
"Ringrazio le opposizioni – dichiara Valente chiudendo i lavori – per aver anteposto il bene comune alle polemiche di parte e mi impegno a dare seguito su quanto abbiamo stabilito nel documento". "Non siamo soddisfatti al 100% - ammette qualche esponente della minoranza mentre lascia Palazzo di Città – ma questo era il momento di dimostrarci tutti gravinesi, trovando una mediazione".
La disputa su Piana dei Ricci è, almeno per il momento, sospesa. In nome dell'orgoglio civico, versione estiva dell'invernale bene comune...
L'accesa discussione tra maggioranza e opposizione sul tema dell'eolico fa affiorare alcune note polemiche all'interno della maggioranza, e nel confronto tra questa e le minoranze, ma si stempera nel voto finale bipartisan su un documento condiviso.
E' questa la sintesi del consiglio comunale monotematico dedicato al tema del parco eolico di Piana dei Ricci. Dopo l'intervento iniziale del consigliere Vincenzo Varrese (Sel), che ripropone tutti i dubbi delle opposizioni sulla vicenda, tocca all'assessore Nicola Lagreca replicare alle accuse di scarsa trasparenza: "Sembra che sull'eolico ci sia un alone di mistero, ma a parte un incontro su dettagli tecnici, la discussione è stata pubblica. L'amministrazione comunale non è stata inerte, anzi ha effettuato sopralluoghi e ha interpellato l'avvocatura comunale, e non ha mai voluto nascondere alcunché: continueremo a batterci per ottenere il massimo ristoro, coinvolgendo il consiglio".
L'intervento del consigliere Michele Lamuraglia (Udc), se da una parte è all'insegna della difesa della continuità amministrativa, incarnata a pieno titolo dall'Udc, dall'altra sembra indirizzare qualche velata critica all'amministrazione Valente, pur auspicando una soluzione condivisa: "Rivendichiamo la coerenza della scelte fatte dal 2006 a oggi, abbiamo sempre detto sì all'eolico per i vantaggi economici e lavorativi, è una manna dal cielo da cogliere nel modo migliore, ma dall'approvazione del bilancio 2012 non abbiamo avuto più notizie: sulla vicenda è calato il sipario. Mancano alcune carte, non sappiamo chi sia il responsabile del procedimento. Possiamo ancora salvare il salvabile? Occorre un'analisi costi-benefici, anche con l'aiuto di esperti, per verificare quale sia l'opzione più vantaggiosa".
Le dichiarazioni di Lamuraglia trovano una sponda in Angelo Petrara (Per Gravina), che rilancia le argomentazioni giuridiche in favore della delibera del 2007: "Non intendiamo fare processi, ma troviamo carente la relazione dell'assessore, che prima di andare a trattare deve revocare quella delibera. La normativa non è cambiata, va applicata quella che c'è, frutto di una deliberazione del consiglio: convinceteci che non è più valida e abbiate il coraggio di revocarla. Vogliamo tutte le convenzioni firmate dall'azienda, mettete a disposizione tutti gli atti. Nessuna risposta è stata data agli archeologi e agli ambientalisti. A lavori ultimati non si venga a dire che i giochi ormai erano fatti". L'assessore Maddalena Grillo taglia corto: "Di fronte alle autorizzazioni concesse – dichiara la responsabile della delega all'ambiente - non possiamo fare nulla anche in presenza di uno scempio, prenderemo provvedimenti per i prossimi impianti". La maggioranza non ci sta a prendersi tutte le colpe, e per bocca di Mimmo Cardascia (Pd) ricorda le responsabilità della Regione: "Il Prie non previde alcun vincolo per Piana dei Ricci, il consigliere Varrese interceda presso il governo regionale guidato da Sel". "La questione dell'eolico dura da sette anni – ribadisce Sante Giordano (Pd) – l'azienda ha le carte per avviare i lavori e non darci un centesimo. Non ci conviene rischiare di aprire un contenzioso, cerchiamo di portare a casa un risultato sul ristoro".
Tocca al leader delle opposizioni Rino Vendola rincarare la dose delle accuse alla maggioranza: "Se fossi stato io il sindaco, i lavori non sarebbero mai iniziati. Sono rimasto turbato nel sapere che l'ex sovrintendente Giuseppina Canosa è consulente dell'impresa. Se viene meno il ristoro, a che serve l'eolico? Bisogna bloccare tutto con un'ordinanza sindacale". Vendola, come del resto tutta l'opposizione, contesta la proroga concessa dalla Regione nel 2012 alla società escludendo il progetto di "Nuova Energia" dalla valutazione di impatto ambientale. " Accettando quel documento - attacca l'esponente di Per Gravina - abbiamo accettato passivamente le decisioni altrui e invece il sindaco avrebbe dovuto pretendere la valutazione di impatto ambiental,e dichiarando che lo stato dei luoghi è modificato visto che in questi anni sono stati installati impianti fotovoltaici in quella stessa zona".
Dopo una domanda del consigliere Pino Dipalma (Democratici riformisti) sullo stato delle trattative, a cui risponde senza troppi dettagli il presidente del consiglio Giacinto Lupoli - "Le trattative sono ancora in corso quindi non vi possimo dire niente" - tocca al sindaco Valente replicare agli attacchi: "La Regione ci ha solo notificato quella relazione sulla valutazione d'impatto ambientale, da parte mia ho scritto alla sovrintendenza e ho chiesto una relazione alla Polizia Municipale: le carte sono in regola. I termini della trattativa tuttavia sono aperti, chiedo al consiglio un atto di fiducia per preparare una nuova bozza di convenzione".
E' ormai quasi l'una di notte quando i consiglieri – quelli che non sono tornati a casa, almeno: risulteranno vuoti i banchi, oltre a quelli di Depascale e De Benedictis, assenti dall'inizio, ma pure quelli di Ariani, Mazzilli e Dipalma - tornano in aula dopo una lunga pausa: l'accordo è raggiunto e maggioranza ed opposizione votano all'unanimità un documento che, partendo dalla delibera del 2007 e dalla presa d'atto di una modifica dello stato dei luoghi, impegna il consiglio a elaborare una proposta tesa a ottenere il miglior beneficio economico possibile, da discutere con l'azienda in una pubblica seduta, oltre a sollecitare ancora la soprintendenza in merito agli scavi archeologici nei pressi delle pale 30 e 31.
"Ringrazio le opposizioni – dichiara Valente chiudendo i lavori – per aver anteposto il bene comune alle polemiche di parte e mi impegno a dare seguito su quanto abbiamo stabilito nel documento". "Non siamo soddisfatti al 100% - ammette qualche esponente della minoranza mentre lascia Palazzo di Città – ma questo era il momento di dimostrarci tutti gravinesi, trovando una mediazione".
La disputa su Piana dei Ricci è, almeno per il momento, sospesa. In nome dell'orgoglio civico, versione estiva dell'invernale bene comune...